10 - La fine...?

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Yusako's pov

Provai e risprovai a ricomporre il numero, ma nessuno rispose.
Decisi quindi di andare a casa dei vicini, dove si trovava Miku.
Bussai alla porta, ma nessuno rispose. Controllai alla finestra, e vidi due ragazze.
Una teneva in braccio Miku, svenuta.
Mi nascosi tra i cespugli.
Subito arrivò una macchina, e ne uscì un vecchietto.
Caricarono Miku e altri due ragazzi a bordo, e poi se ne andarono.
Non sapevo più che fare, avevano preso Miku!

Miku's pov

«Sveglia...»
Sentii una leggera voce sussurrare.
Aprii gli occhi: ero sdraiata vicino ad un'albero nella campagna sperduta, con solo Judette insieme a me.
«Cosa...?» dissi con voce tremante.
«Andiamo via» mi rispose Judette.
«Ma dove?» chiesi.
«Vai alla tua destra, quella è la giusta via per tornare a casa» mi rispose.

Presi a camminare, finché non trovai un pullman.
«Salici» mi disse Judette.
«Ma... io non...».
«Guarda nella tua tasca».
Mi frugai nelle tasche e trovai un biglietto per il pullman.
Sorpresa, mi affrettai e corsi sul pullman, sedendomi nel posto più vicino.
Judette diceva che mi avrebbe portato a casa, e io sicuramente non vedevo l'ora di tornare.

Mayu's pov

Mi risvegliai nel buio più totale. L'unica cosa che vedevo erano due occhi rossi nell'oscurità, e l'unica cosa che ricordavo era Julie...
Sentivo il terreno gelido sotto di me. Provai ad alzarmi... ma ero incatenata al terreno.
«Ma che?!» dissi.
«Bentornata tra i vivi, bella addormentata» mi disse una voce.
«C-chi sei?» chiesi tremando.
«Oh, come? Non ti ricordi di me?» mi rispose la voce.
Dopo qualche minuto di silenzio interminabile, la voce ricominciò a parlare.

«Sono la tua cara Ellen»

Ellen...
Questo nome non mi sembrava affatto nuovo.
Scavai nelle mie memorie, e la ricordai. La voce della mia testa.

La luce all'improvviso si accese, e davanti a me trovai una ragazzina, con un elegante vestito bianco e nero, i capelli bianchi e lunghi, e dei luminosi occhi rossi.
Lei era Ellen, la voce della mia testa, solo che ora era lì, davanti a me, in carne e ossa.
«Ma cosa...?» provai a dire, prima che la risata irrefrenabile di Ellen mi interrompesse.
«Sai, il lavoro del capo è praticamente finito, quindi tu non servi più a niente!» disse.
«Cosa?» chiesi, molto confusa.

Capo? Chi? E di che cosa?

«Sai, non c'è alcuna ragione per cui tu debba saperlo, tanto morirai comunque!» disse con una fragorosa risata.
Mi infilzò con una katana, e da quel momento in poi non vidi più nulla.

• • •

«S-sorellona!» sentii qualcuno urlare. Era Miku.
Senza neanche accorgermene iniziai ad abbracciarla.
Lei ricambiò.
Non vedevo comunque nulla, tutto per me era buio pesto, ma sentivo il calore di Miku.
«Ti prego... apri gli occhi...» la sentii sussurrare.
Ci provai, e lentamente li aprii.
Avevo gli occhi finalmente spalancati, ma tutto ciò che vedevo era Miku, il resto era sfocato.
«M-miku?» dissi tremando.
«Si?» chiese lei in lacrime.
«Perché sei sporca di sangue?» chiesi.

Miku si mise a ridacchiare.
«Ora non importa, prova ad alzarti piuttosto» mi disse.
Ero confusa, ma preferivo non pensarci per ora, magari si era solo sporcata con il mio sangue.
Ma in quel momento mi accorsi di una cosa: non avevo più alcuna ferita. Il punto in cui Ellen mi aveva infilzato era completamente scomparso, ma come?
Mi alzai lentamente, e con l'aiuto di Miku uscii dalla strano edificio in cui mi trovavo.
Venni abbaiata dalla luce del sole, ma finalmente riuscii a vedermi bene intorno: mi trovavo nella campagna sperduta, in mezzo al nulla più totale, con solo Miku affianco a me.

Mi girai verso l'edificio, e una strana luce mi si mostrò davanti: un vecchietto sorridente mi salutava con la mano.

«Vai Ellie, il mio lavoro è completamente finito»

Lo riconobbi subito: era Shimura Sensei!
Subito dopo quelle parole scomparve nel nulla, e io tornai a camminare insieme a Miku cercando di ritrovare la via di casa.
Mi accorsi però che questa volta non teneva in braccio il suo peluche Judette, bensì due animali di peluche: una volpe delle nevi e una tigre bianca. Entrambi i peluche erano perfettamente puliti, a differenza di Miku, ma decisi di non fare domande. Sapevo che Miku mi avrebbe spiegato tutto prima o poi.

Miku's pov

La sorellona non poteva e non doveva sapere.
Non doveva sapere che Judette ha intrappolato Ellen in un peluche, non doveva sapere che io sono stata rapita, non doveva sapere che aveva usato i suoi poteri per guarirsi, non doveva sapere che io ero stata costretta a uccidere lei e Ellen prima di tutto.
Era meglio così, se non avesse saputo nulla sarebbe rimasta tranquilla, e io la preferivo calma.
Nessuno avrebbe sofferto ulteriormente.

Ma qualcosa mi passò per la testa in quel momento.
«Sorellona...?» chiesi.
«Si?» disse Mayu.
«Mi prometti una cosa ora?» chiesi tremante.
«Certo, qualunque cosa per la mia sorellina» mi rispose lei.
«Dopo tutto questo... possiamo smettere di uccidere?» chiesi.
«...».

Mayu's pov

Restai in silenzio.
Smettere di uccidere?

«...okay» risposi alla fine.
«E-eh? Davvero?» mi chiese Miku incredula.
«Certo» risposi.
Miku mi guardò con estrema gioia negli occhi. Continuò a camminare con un enorme sorriso stampato in faccia.

In effetti non sapevo se sarei riuscita a smettere completamente di uccidere, ma sicuramente mi serviva una lunga pausa.

«Sorellona, chi sono quelli lì?» mi chiese Miku, indicando un gruppo di persone in lontananza.
«Mhm?» aguzzai la vista per vedere meglio.
Era un gruppo di sette persone: cinque ragazze e due ragazzi. E in mezzo a loro c'era Judy, che si teneva per mano con Jo. Gli altri erano sicuramente i loro amici.

«Sono Judy e gli altri» risposi.
«J-judy?» chiese Miku.
«Si» risposi.

Dopo qualche secondo di silenzio, ricominciai a parlare: «Allora, li raggiungiamo?».
«O-okay» rispose Miku, ancora tremante.

Velocizzammo il passo mentre ci dirigevamo verso il gruppo. Avevo tante cose da dire, finalmente avrei detto la verità.

Non vedevo l'ora di cambiare la mia vita in meglio.

Fin

Queen Of NightmaresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora