6 - Mayu, come stai?

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Mayu's pov

Aprii gli occhi e mi ritrovai nel mio letto. Qualcuno mi stava scuotendo.

«Che caspio succede?» dissi massagiandomi la testa.
«SORELLONA!» urlò Miku in preda alle lacrime, per poi buttarsi su di me in un abbraccio.
«Calma, calma» dissi, accarezzandole i capelli «Cosa succede?».
«O-oneesan, sei scomparsa l'altro giorno» disse, asciugandosi le lacrime con un braccio.
«Com- ah...» dissi «Scusa».
Ero certa fosse stata colpa di quella Ellen.
Poi notai del sangue sui suoi vestiti.
«Come...» dissi indicando gli schizzi rossi.
«Non ti sei vista te allora!» mi rispose.
Guardai i miei vestiti, erano pieni di sangue. «Come ca...» dissi sgranando gli occhi.
«Sei tornata a casa con i vestiti e l'ascia insanguinata, non ricordi?» mi chiese.
D

opo questo fatto ne ero sicura, quella Ellen doveva aver fatto qualcosa mentre ero inconscia.
«No...» risposi, mentendo.

«Mmmmhhhhhh...» mugugnò lei «Strano.».
«Beeeeeeeene, allora io vado a farmi una doccia.» dissi scendendo dal letto.
Andai in bagno e mi spogliai, ancora un po' confusa sull'accaduto.

• • •

Scesi le scale dirigendomi in salotto, mi buttai sul divano e accesi la TV.
«Le misteriose morti della scorsa notte...».
Ogni indizio portava al mio cupo pensiero, a meno che non fosse stata Julie, che non avevo ancora visto quel giorno...
Convinta della mia innocenza e sapendo che se Julie fosse uscita di notte mi avrebbe trovata ovunque io fossi stata, pensai che forse le nostre vicine avessero ricominciato a fare stragi dopo il ritorno di Judy.
«i cittadini di mezza città sono stati assassinati per opera di un'ascia...».
A quel punto fui più confusa che mai. Ero abbastanza sicura di essere l'unica a possedere un'ascia, ma il pensiero di aver ucciso metà città senza rendermene conto mi terrorizzò...
«L'unico messaggio lasciato dall'assassino è una scritta sul muro del liceo X: "Voi sarete i prossimi"...».
Sussultai a sentire il nome del mio vecchio liceo.
Come era possibile?
Per tranquillizzarmi cercai di pensare che forse fossero stati i nostri vicini, ricordandomi anche che solo un'altra assassina nei paraggi utilizzava un'ascia come arma: Bloody Judy.

Dopo questi numerosi pensieri sentii dei passi dietro di me e un flebile saluto.
Mi girai di scatto.
«YASUKO!!!» urlai saltandole addosso per abbracciarla. Non sapevo come, ma riuscì persino a prendermi senza cadere.
«C-ciao...» disse con un piccolo sorriso, timido e insicuro, stampato in volto.

Yasuko per me era sempre stata come una madre, sei anni prima, quando la conobbi, diede una casa a me e Miku, e tempo dopo conobbimo Julie.
Poi però le cose andarono a rotoli, e ci dovemmo separare.

«Yasuko che hai? Ma sopratutto, che ci fai qui?» dissi tra confusione e felicità.
«Ero di passaggio e avevo saputo della tua "scomparsa"» disse.
«Ah... beh comunque grazie di spuntare sempre nel momento del bisogno» dissi staccandomi e mostrando un sorriso a trentadue denti.
«Ma di nulla, piccolina della mamma» disse ridendo e tirandomi una guancia.

Okay, fu tremendamente imbarazzante, ma è comunque di Yasuko che si parla, quindi va tutto bene.

Mi lasciò la guancia e assumette un'espressione di malinconia.
«Che succede?» le chiesi preoccupata.
Sospirò per poi parlare: «Miku e Julie hanno litigato... per colpa mia...».
Non mi meravigliai, Julie la odiava perché le aveva rubato il ragazzo, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Da quell'episodio cambiò look per diventare più carina in effetti.
«Ma non è finita qui...» continuò.
«Mh?» la guardai incuriosita.
«Miku ha-» non riuscì a finire la frase che qualcuno parlò.
«Mi ha fatto questo.» disse Julie alle mie spalle.
«Ma che cazz-» dissi per poi girarmi, e la vidi. Julie, davanti a me, con i suoi soliti capelli lisci e biondi, gli occhi (lenti a contatto) azzurri, i suoi vestiti abituali. Tutto normale. Ma soffermandomi sul suo viso... notai una grossa benda sull'occhio ancora sanguinante.

«Il tuo occhio.» dissi indicandolo.
«Lo so.» rispose lei con noncuranza.

Ero sconvolta, non sapevo più che fare, o meglio, lo sapevo benissimo.
Sali di sopra e portai Miku in salotto contro la sua volontà.

«RAGAZZE ORA SPIEGATEMI CHE CAZZO È SUCCESSO!» urlai in preda di un attacco isterico.

Yasuko e Miku si scambiarono sguardi perplessi e impauriti, mentre Julie mi guardò apatica.
Le fissai.
Yasuko e Miku avevano un filo di terrore in viso, mentre Julie ebbe una reazione singolare: lanciò uno sguardo a Miku, poi a Yasuko, e dopo averle guardate entrambe, aprì la porta e uscì di casa.

Più incavolata e perplessa di allora non lo ero mai stata.

«SPIEGATEMI.TUTTO.ORA.» urlai.

Fu allora e solo allora che Miku e Yasuko si decisero a sputare il rospo.

E a quel punto capii ogni cosa.

Spalancai la porta e rincorsi Julie a tutta velocità, ma nulla, l'avevo persa.
Non sapevo chi fosse più stupida tra me e lei.

Ma, ancora una volta, non sentii più nulla.
Caddi a terra, e l'ultima cosa che percepii fu l'urlo di qualcuno in lontananza, poi il nulla.

No...non ancora...

• • • • •


Miku's pov
La sorellona era scomparsa dopo Julie, e io non sapevo che fare. Yasuko si preparò al peggio, mentre io restai lì imbambolata.

Perché tutti questi problemi devono succedere a noi? Perché siamo dei killer? Ma allora... perché uccidiamo? Ma allora perché lo facciamo? PERCHÉ NESSUNO MI HA MAI SPIEGATO NULLA?! HO SEMPRE AIUTATO LA SORELLONA IO! Ma forse non era la scelta giusta...

Le lacrime iniziarono a rigare il mio viso.
Quei pensieri erano troppo per una bambina di sette anni, tutta la mia vita era troppo per me.

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