Epilogo

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Caro diario di Calum,
questa è l'ultima che scrivo. Voglio dire a questo punto cosa dovrei scrivere? Ogni giorno l'immenso dolore che provo con la perdita di Calum? O i sensi di colpa che ormai sono sostanza del mio corpo?

L'altro ieri c'è stato il funerale e sono stati i due giorni più tristi, lunghi e interminabili della mia vita. Non ho versato una lacrima durante la cerimonia ma sono stata tutta la notte sveglia a piangere come una bambina. Erano anni che non piangevo così.

Mi ricordo di essere arrivata a non riuscire a respirare solo quando i miei si picchiavano, ma ero troppo piccola per realizzare, solo piangevo perché avevo paura che potessero far male anche a me.

Non ho più due genitori ormai, non ho più Calum, non ho fratelli né sorelle né cugini né parenti né amici per cui ora come ora valga la pena di continuare a riempire le pagine di questo diario, le pagine di questa vita.

Quando qualche anno fa avevo problemi di insonnia dovuti alla mia situazione familiare, la sorella di Calum mi aveva portato dal medico, che mi aveva prescritto delle pasticche di sonnifero. Mi aveva raccomandato di prenderne la dose prescritta, nemmeno mezza pasticca in più se non fossi riuscita ad addormentarmi. Mi disse che potevano portare addirittura al sonno eterno se prese senza seguire la prescrizione.

Io oggi voglio dormire, ma dormire un sonno talmente profondo da raggiungere Calum, perché lui era la mia unica ragione di vita, anche prima di me stessa, io senza lui sono una persona sola, non mi basto io.

Qui accanto a me ci sono queste pasticche e una bottiglietta d'acqua.

Una pasticca a sera era la mia dose giornaliera.

Una pasticca sulla lingua, un sorso d'acqua e giù.

Un'altra pasticca sulla lingua, un altro sorso d'acqua e di nuovo giù.

E avanti così fino a finire un intero blister.

Ho sonno, tanto sonno.

Buonanotte diario di Calum.

Ora vado dal tuo vecchio proprietario, ora saremo felici insieme.

Buonanotte.

FINE.

Just the way you are ; cthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora