Aaron Carpenter

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Richiesta di @TheBlackVansGirl

I dialoghi sono presi direttamente dalla mia logoratissima copia di Romeo&Giulietta.

enjoy,
Julie
xx

Meggie, la truccatrice, stava applicando il mascara su Mar, nervosissima per lo spettacolo.

- Mar, smettila di muoverti.-

- Scusami Meg, é che ho paura.- Disse nervosa la ragazza girandosi il suo portafortuna tra le dita.

- Mar Caniff che ha paura? Insomma, sei la mia migliore amica e so che non hai mai sbagliato una battuta... Il problema quindi è il nuovo Romeo, no?- chiese la giovane ragazza impegnata ad applicare un velo di blush sulla pelle di Mar.

- Aaron, non è un problema! È che...-

- So cosa vuoi dire. Non vuoi fare brutta figura al tuo primo spettacolo con lui, no? Comprensibile, ma tu ed Aaron state insieme dalla prima liceo. Siete molto affiatati e nei panni degli innamorati più famosi della storia farete scintille.-

Mar sorrise guardando la bandana di suo fratello Taylor aggrovigliata tra le dita.

Fece la sua entrata poco dopo e non sbagliò una battuta. Ciò che la spaventava veramente era la scena del balcone. Non era sicura che sarebbe riuscita a restare nel personaggio e restare composta davanti alle parole di Aaro...Romeo, sì, di Romeo.

Era arrivato il fatidico momento ed Aaron le sorrise mentre saliva le scale nelle quinte per salire al balcone di Giulietta.

Il suo stomaco si riempì di farfalle aumentando il battito cardiaco e la paura della ragazza.

In scena si trovavano ancora i migliori amici di Romeo, Mercuzio e Benvolio.

- [...] Buona notte, Romeo! Vado a dormire nel mio letto, perché questo letto da campo è troppo freddo per me. Vieni; Andiamo via?- disse Mercuzio, interpretato magnificamente dal fratello di Mar, Taylor.

- Andiamo, allora. È inutile cercare chi non vuole farsi trovare- concluse Benvolio, interpretato da un ragazzo di terza, sconosciuto a Mar.

I due uscirono di scena e Romeo, ovvero Aaron, fece il suo ingresso, più bello che mai.

- Chi non ha mai avuto una ferita, ride
di chi ne porta i segni.- dichiarò.

Mar apparì sul balcone, cercando di impersonare al meglio la giovane Capuleti.

- ma quale luce apre l'ombra, da quel balcone?
Ecco l'oriente e Giulietta è il sole... Alzati, dunque, o vivo sole e spegni la luna già fioca, pallida di pena, che invita di te perché sei bella più di lei, tu che la servi.
E se ha invidia di te lasciala sola.
Il suo manto di vestale ha già un colore verde di palude, è più nessuna vergine lo porta.
Gettalo via!
Oh, è la mia donna, è il mio amore!
Ma non lo sa!
Parla e non dice parola: il suo occhio parla, e lui risponderò.
Ma che folle speranza; non è a me che parla. Due fra le stelle più lucenti, che girano ora in altre zone, per i suoi occhi di risplendere nelle sfere senza luce, fino al loro ritorno.
E se i suoi occhi fossero nel cielo veramente le stelle nel suo viso?
Lo splendore del suo volto farebbe pallide stelle, come la luce del giorno la fiamma d'una torcia.
Se poi i suoi occhi fossero nel cielo, quanta luce su nell'aria: tanta che gli uccelli credendo finita la notte comincerebbero a cantare.
Guarda come posa la guancia sulla mano! Oh, se fossi un guanto su quella mano per sfiorarle la guancia!- recitò perfettamente Aaron.

Mar sospirò come nel copione e lasciò continuare Aaron.

- ecco parla.
Parla ancora Angelo splendente tu... -

Mar si perse negli occhi marroni del sul ragazzo e si riprese poco prima che lui sbagliasse le battute.

Di proposito.

- Giulietta, So che le nostre famiglie sono nemiche e non possiamo stare insieme ma vorrei chiederti solo una sera.
Una sera per noi, per il nostro amore.
Vorresti venire al ballo con me, Giulietta?- chiese Aaron salendo sul balcone.

La ragazza baciò Aaron contenta come non mai.

- O Romeo, Romeo. Come faccio ad amarti così tanto, Romeo?-

Magcon Imagines (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora