Jack Gilinsky

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Richiesta di @grierespinosaxx

Dedico questo capitolo alle famiglie dei terremotati che hanno perso familiari, case e parte delle loro città nelle scosse di qualche giorno fa. Mi dispiace molto per tutto ciò e spero che voi lettori e le vostre famiglie e i vostri amici stiate tutti bene.
Julie
xx

- Caio Giulio Cesare nacque a Roma nel 100 a.C. da famiglia aristocratica al tempo però decaduta. Suo padre...- cominciò a spiegare il professore di storia.

Alyssa ascoltava attentamente ogni singola parola sulla vita di Cesare per evitare un voto disastroso nella verifica di storia che si sarebbe svolta la settimana successiva. L'anno non era partito benissimo e la rottura con il suo fidanzato non aveva di certo migliorato la situazione.

La ragazza prendeva appunti e quasi non si accorse del bigliettino che le era stato posato sul banco qualche attimo prima. Cercando di non farsi vedere dal professore, lo aprì trovandoci scritte due sole frasi.

Jack ti aspetta nel corridoio C. Vuole parlarti di ciò che è successo quest'estate.
- Nash

Alyssa cercò con lo sguardo il suo migliore amico dagli occhi azzurri e lo beccò a fissarla, seduto a pochi banchi da lei.

- Io con Jack non ci parlo!- sussurrò

Nash la fulminò con lo sguardo e le intimò di muovermi, così sbuffando uscì con il permesso del prof.
Camminava velocemente per arrivare più in fretta possibile al corridoio C e quando vi arrivò, rimase spiazzata.
Una ragazza era contro un armadietto e baciava Jack. O meglio lui baciava lei. Con che coraggio?
Alyssa indietreggiò barcollante.
La rottura era una ferita che non si era mai rimarginata e riaprirla così di colpo aveva procurato un dolore atroce alla povera ragazza. Ella non riusciva a staccare gli occhi dalle due figure che, non essendosi accorte di lei, continuavano a baciarsi.
Alyssa vide Jack spostare lievemente lo sguardo verso di lei e quando finalmente la riconobbe si staccò subito dalla ragazza.

- Alyssa, credevo che non saresti venuta...- disse come per scusarsi.

- Credevi male.- sussurrò la ragazza.

Nel mentre la sconosciuta guardava le sue scarpe firmate, le quali risultavano fin troppo familiari ad Alyssa.

- Aly, posso...-

- Non azzardarti a dire "posso spiegare "perché non c'è nulla da spiegare. Vi ho visti. Se volevi ferirmi ci sei riuscito.- dissi guardandolo dritto negli occhi.

La ragazza alzò lo sguardo e non appena quegli occhi marroni incontrarono quelli di Alyssa, ella perse un battito.

- Mad?- disse guardando negli occhi quella che era stata la sua migliore amica per anni.- Tu si che mi hai ferito più di tutti.-

Magcon Imagines (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora