<< Min Yoongi! >> urlai a squarcia gola, finché le mie urla non furono sostituite dai frantumi dello specchio che Yoongi aveva appena spaccato.
<< Ti prego Yoongi. >> urlai ancora, cadendo per terra piangendo, ferendomi le ginocchia a causa dei cocci di vetro.
<< Fermarmi? FERMARMI?
Come posso fermarmi se il mio migliore amico è appena morto e l'amore della mia vita mi sta lasciando!?
Ma qualcuno ci hai mai pensato veramente a cosa provo io!? >> urlò a sua volta, facendomi spaventare.
Le cose non dovevano andare così.
Non potevano andare così.
Io non volevo mollare Yoongi, non posso mollarlo, ma devo.
O lo farà lui, la verità?
È che sono incinta, di 3 settimane per l'esattezza.
Il padre?
Yoongi.
Lo sapeva?
No.
Lo volevo davvero un figlio?
Sì.
Ma non potevo tenerlo, avrei rovinato la mia relazione con lui, avrei rovinato la sua carriera promettente da Idol.
Io amo Yoongi, io sono pazza di lui, non c'è nulla che non amo di lui, la nostra relazione è un disastro.
Io e lui siamo disastri.
La nostra relazione è malata, non aveva nessuna piega, non aveva nessuna sicurezza, nessun senso, eravamo solo noi due nel nostro mondo fatto di musica, fatto di nostri difetti, di amore, di baci infiniti e abbracci eterni.
Ma io una sicurezza ce l'avevo.
Che senza Yoongi, io non posso starci.
Ma se mi allontano da lui, eviterò di rovinargli la vita.
Mi guardò per poco, poi anche lui cadde a terra, appoggiando la schiena al muro bianco, portando i palmi al viso per asciugarsi le lacrime.
<< Perché Jessica?
Perché non mi vuoi più?
Non mi ami più?
Non sei felice con me?
Perché non possiamo continuare a stare assieme? Perché non vuoi più una persona come?
So che sono uno schifo nel carattere, so che delle volte ti faccio dannare, so che hai versato tante di quelle lacrime per me.
Non posso darti tutto Jess, ma ti ho dato me stesso, ti ho dato il mio cuore Jessica, non voglio e non posso riprendermelo.
Cazzo io ti amo!
Come puoi chiedermi di finirla così? Come puoi farmi questo! >> urlò a squarcia gola.
Piangendo, frantumandomi.
<< Io.. Io.. Non posso. >> sussurrai.
<< C'é qualcun altro migliore di me?
Vabene.
Vai da lui, io voglio la tua felicità. >> fece continuando tra le lacrime.
Che coglione.
Basta, non posso continuare.
Mi avvicinai a lui, gattonando e stando attenta a farmi male, m'intrufolai tra le sue gambe e gli levai le mani dal viso.
