Mi ritrovo davanti ad una casa gigantesca, un'entrata maestosa, sembra quasi di stare in un castello delle fiabe. Entro seguendo Nick, togliamo le scarpe all'ingresso, e camminiamo sul parquet lucidissimo fino al salotto. In casa non c'è nessuno a quanto pare, prendiamo le scale e ci dirigiamo verso la camera di Nick, è una stanza molto grossa, quasi il triplo della mia, con due letti, due scrivanie e due armadi.
-"Hai un fratello?" domando d'istinto.
-"Si, si chiama Daniel, ma ora non è in casa."
Mi guarda male ogni volta che apro bocca questo ragazzo, ma non riesco proprio a capire il perchè. Vedo delle foto appese alla parete, mi avvicino e mi accorgo subito che il ragazzo insieme a lui è suo fratello, si assomigliano molto ma al contrario di Nick che ha gli occhi azzurri, Daniel li ha marroni, per il resto sono esattamente identici. Una voce mi distrae dai miei pensieri:
-"Puoi anche sederti." mi dice Nick indicandomi con la mano lo spazio libero del letto su cui anche lui è seduto. Mi avvicino e mi accomodo di fianco a lui.
-"Ti va di raccontarmi qualcosa di te?" chiedo io cercando di non andare troppo nel dettaglio.
-"Sai gia tutto Bethany, ho 21 anni, e sei mesi fa ho tentato il suicidio, ho un fratello di 25 anni e abito insieme a lui e i miei genitori."
-"Non hai altro da dire sul tuo conto?" insisto.
-"Beth, vuoi sapere qualcosa di particolare?" mi risponde lui fissandomi parecchio irritato.
-"Nono scusa, non volevo essere sgarbata, volevo solo sapere qualcosa di più sul tuo conto."
Sentiamo aprirsi la porta d'ingresso, Nick si alza e mi raccomanda di rimanere seduta qui e di non muovermi, non capisco la sua insistenza ma comunque non mi sarei mossa da qua lo stesso, questa casa è troppo grande. Mentre aspetto, mi accorgo che su una delle due scrivania c'è appoggiato un quaderno, mi alzo, lo apro e mi accorgo subito che è un diario. Non sono riuscita a leggere molto oltre al nome scritto sopra: "Nicolas Greg". Sento dei passi per le scale, perciò decido di lasciarlo li e finire la mia investigazione. Guardo verso l'entrata della camera e vedo entrare un ragazzo altissimo, con i capelli ricci e biondi, gli occhi marroni molto grossi e uno strano sorrisetto sulla faccia. In preda al disagio inizio a presentarmi:
-"Ciao, tu dovresti essere il fratello di Nick giusto?" e gli tendo la mano per presentarmi.
Lui mi guarda, mi sorride, ha un sorriso che mette in soggezione, e mi porge la mano.-"Si, piacere Daniel e tu chi saresti?"
In quel momento capisco che Nick non gli aveva parlato di me, ma non è proprio il momento di pensare a quello, sono completamente persa nel suo sorriso e nei suoi occhi cosi grandi che mi agitano ma allo stesso tempo mi fanno sentire in pace con me stessa.
-"Io sono Bethany piacere, un'amica di Nick." gli sorrido e lui ricambia.
-"È una ragazza che ho conosciuto alla clinica, so che non dovrei portare ragazze a casa ma non avevo proprio voglia di rimanere in giro, fra poco giuro che la riporto a casa sua." si intromette Nick.
-"Ok, non preoccuparti, io sto uscendo" risponde Daniel e se ne va.
Abbiamo parlato cinque minuti e sono già incantata da quel ragazzo. "È impossibile Bethany", mi ripeto nella testa, non sono mai stata fidanzata e di certo non potrei esserlo adesso che vengo considerata pazza, anzi chissà cosa pensava ora lui di me sapendo che frequento le sedute alla clinica.
Nick mi distrae dai miei pensieri portandomi una tazza di tè verde e due fette biscottate, ero cosi distratta che non mi sono nemmeno accorta della sua assenza.Finita la merenda, Nick mi riaccompagna a casa, davanti alla porta trovo mia madre in lacrime, mi corre in contro per abbracciarmi e io rimango sconvolta senza capire cosa stia succedendo.
-"Bethany, ma dove sei stata fino ad ora?! Mi sono preoccupata tantissimo tesoro, ho creduto il peggio!"
-"Mamma calmati, sono qua, sto bene ho passato la giornata con il mio amico Nick, ecco te lo presento."
Lei ancora in lacrime gli porge la mano e lo ringrazia per essersi preso cura di me, vedendola ancora tanto sconvolta faccio un cenno a Nick per ringraziarlo di avermi accompagnata e lo vedo andare via. Entro in casa e per la prima volta abbraccio mia mamma per farla calmare, ci sediamo sul divano a guardare la tele e ci addormentiamo abbracciate.
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Appearances
RomanceLa felicità non è una questione di avvenimenti, essa dipende dalle onde della mente.