5. It's Gigi.

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Mi sistemo bene il vestito, davanti allo specchio della mia stanza. E' piuttosto semplice, innocente. Fiorellini e sandali.
Sa molto di: «vedi di farti conquistare da me, così vinco la scommessa e riesco a concludere qualcosa con Zayn, che mi piace da un bel po' di tempo».
Sinceramente: Zayn mi piace da qualche mesetto. Ma lui cambia ragazza ogni settimana, manco fosse un paio di mutande. Anche se spero che le mutande le cambi ogni giorno, se non più volte.
Infondo - tanto infondo, ok - gli interesso. Altrimenti non avrebbe accettato la scommessa. No?
«Salve, signorina», dice qualcuno alle mie spalle.
Parli del Pakistano, e spuntano le bombe. «Ciao», saluto.
«Dove vai, stasera?», mi chiede.
Scrollo le spalle. «Mi vedo con Louis. Devo essere abile, se voglio vincere la scommessa», sorrido.
Lui si avvicina a me, squadrandomi da capo a piedi. «Sarei voluto uscire io con te», mormora.
Il ciuffo in aria, i tatuaggi, l'orecchino, la sigaretta e l'aria trasandata fanno molto bad boy. E la cosa mi piace, assai.
Deglutisco. Amica aria, dove sei quando servi? «Ah, sì?».
«Aha», sussurra al mio orecchio. Rio casa mia, aha aha. Forza del pulito, super profumato, aha aha. «Spero che tu vinca la scommessa, sai?», continua accarezzandomi il braccio.
Il suo profumo mi avvolge, facendomi perdere la testa. «A-anche io, ovviamente».
Ridacchia. «Ovviamente». Le sue labbra scendono lungo la mia mascella, per poi arrivare alle mie e...
Mi sento crollare per terra, se non fosse per le braccia del bad boy, che mi afferrano prontamente. «Mary?!», mi chiama con il tono di voce preoccupato, e non più sexy e ammaliante.
«Aiuto, ragazzi!», grida.
In pochi istanti Harry, Liam e Niall sono nella mia stanza. Zayn e Liam mi sollevano da terra e mi fanno sedere sul letto, mentre Niall corre a prendermi un bicchiere d'acqua.
«Cosa le è successo?», chiede l'irlandese porgendomi il bicchiere di plastica.
Sorseggio un po' d'acqua, ancora scossa.
Cazzo, sono quasi svenuta perché Zayn mi stava per baciare? Ma facciamo sul serio? E se vincessi la scommessa, cosa accadrebbe? Sverrei mentre... No, non ci voglio pensare.
Io e Zayn ci scambiamo un'occhiata. Lui sogghigna, malizioso. «Non lo so. Stavamo parlando e poi lei... boom! E' crollata a terra».
Annuisco. «Boom! Sono crollata a terra. E sono esplose le mie ovaie. Divertente, no?», rido nervosamente.
Niall ha capito tutto, lo so già. Ha lo sguardo di chi sa perfettamente ogni cosa. E' inutile negare.
«Io lo so, perché», infatti dice.
Santo cielo, no. «Niall, per favore...».
«Sei svenuta perché Louis ti piace così tanto, che solo pensare a lui ti manda in tilt!», mi punta un dito contro, mentre Harry e Liam annuiscono, convinti.
Che? Mi rimangio tutto. Niall non ha capito un cazzo. «Sisì, come vuoi tu, Niall».
Non mi importa di Louis. Voglio solo vincere la scommessa per poter stare con Zayn.
Non mi fa nessun effetto, quel ragazzo. E' carino, ma niente. Le ovaie non esplodono come con Malik bad boy.


Avete presente quando ho detto che non mi importa niente di Louis? E che non mi fa nessun effetto? O ancora quando ho affermato che le mie ovaie non esplodono, con lui?
Ecco. Mi rimangio tutto.
Indossa dei jeans normali, delle converse e una maglietta bianca, con delle scritte. I capelli spettinati da un lato, gli occhi azzurri più vivi. Più allegri.
Dovrebbero mettere Louis nelle scatole del viagra. La sua immagine basterebbe a risvegliare in tutti i sensi le persone che lo comprano.
«Sciao, bela ragasa!», mi saluta facendo l'idiota.
Ridacchio. «Ciao!». Senza preavviso, gli salto in braccio, stringendolo a me e ondeggiando un pochino. Accidenti. Gli sorrido e lui ricambia. «Allora, dove andiamo?», chiedo.
«Voglio portarti a un concerto!», esclama.
Cazzo. Chissà chi c'è! Magari Lady Gaga con il suo «Born this way ball tour», oppure Rihanna! O Katy Perry, cioè, è una bomba sexy quella ragazza. Ma meglio far finta di niente.
Perciò mi metto al suo fianco, e iniziamo a camminare per le strade piene di gente. Bancarelle, luci in ogni angolo, persone che ridono, ballano e musica di tanto in tanto.
Sì, le Hawaii sono paradisiache. Ispirano relax, gioia di vivere, ancora relax, gioia di vivere e... l'ho già detto relax? E gioia di viv...
«Spaco botilia amazo familia!», grida qualcuno alle nostre spalle.
Io e Louis ci giriamo di scatto, vedendo un ragazzo dalla pelle olivastra dare un pugno in piena faccia a un ragazzo dall'aria di uno così ubriaco che potrebbe vedere i serpenti miagolare e i gatti strisciare.
Louis poggia la sua mano sulla mia schiena. «Allontaniamoci, che è meglio».
Annuisco e acceleriamo il passo. Cosa stavo dicendo? Relax e gioia di vivere. Certo.
«Allora», esordisco non facendocela più. «Di chi è questo concerto?».
Louis ammicca, sorridendo. «Di un cantante molto bravo che conosci sicuramente. Anzi, credo tu sia sua fan».
Se tu mi dicessi come si chiama, potrei pure dirtelo, idiota. «Cioè? Justin Bieber? Conor Maynard? Chris Brown? Drake?! Io amo Drake!».
Mister Scordarello aggrotta la fronte, per poi scoppiare a ridere. «Non proprio, ma ci sei andata vicino».
Ho un bruttissimo presentimento alla bocca dello stomaco. «Louis...».
«Fidati di me».
Ma certo che mi posso fidare di un ragazzo con un patetico risvolto ai pantaloni che perde la memoria ogni 24 ore. «Non ti conosco nemmeno».
Lui si volta verso di me, prendendomi la mano e camminando all'indietro, con un sorrisetto compiaciuto. «Louis Tomlinson, 21 anni, segno zodiacale... Ehm, non mi ricordo se sia acquario o sagittario, ma pazienza. Dolce e amabile ragazzo, non che amante passionale che sa cosa vogliono le donne».
«E cosa voglio le donne?». Fin'ora, l'unica impressione che mi ha fatto, è quella del pirla. Sarai pure carino, ma hai il cervello di un moscerino. Per fare la rima.
Scrolla le spalle. «Ragazzi come me».
Oh, cielo. Roteo gli occhi. «Con chi cazzo sono uscita, io?».
«Io sono Tommo. The Swagmasta from Doncasta».
«No, tu sei Tommo, the coglionazza che prendo a colpi di mazza».
Mi punta il dito contro. «Giochi forte, eh?», fa una pausa. «Tocca a te presentarti, dai».
Che cosa? Mai. Mi sono già rotta di stare qui, e non so nemmeno a che concerto mi porterà. «Passo».
«Forza! Se non mi parli di te, come faccio a sapere se domani vorrò chiederti di uscire ancora?».
Ma se domani non saprai nemmeno della mia esistenza? «Sono Mary, ho 19 anni e sono dello scorpione. Sono una ragazza sfigata, che deve sempre fare figure di merda in pubblico. Non so stare zitta, tendo ad esternare troppo i miei sentimenti, parlo senza pensare e mi sono rotta i coglioni».
Louis mi sorride dolcemente. «Io aggiungerei che sei molto fine», gli mollo un colpo. «E che sei anche molto bella», sussurra facendosi serio.
Sposto lo sguardo, infastidita. «Grazie», borbotto.
Lui mi fa l'occhiolino e torna a camminare al mio fianco, tirandomi improvvisamente dentro un locale. Faccio in tempo a sollevare il volto, per leggere nell'insegna: «Domenica D'Agosto».
Eh, no, ma che minchia! Anche la sera mi tocca veder quel cantautore pelato senza dignità e quella pazza? Mi libero dalla stretta di Louis e torno sul marciapiede. «No! Assolutamente no! Non entro là dentro! No!».
«Andiamo! E' qui il concerto, Mary».
Oh, bene. «Qualunque sia il cantante famoso, deve avere dei gusti di merda per scegliere questo locale per esibirsi!».
«Oh, non è famoso. Cioè, non internazionalmente», ammette.
Ecco la stessa sensazione di prima, alla bocca dello stomaco. «Cioè?».
Lui mi guarda negli occhi. «E' Gigi».
Ci impiego qualche secondo a realizzare quello che mi ha detto, poi faccio per scappare via, se non fosse per Louis che mi precede afferrandomi per le spalle. «No, Louis, non se ne parla. Io non andrò anche stasera là dentro, per sentire lui e la stessa canzone!».
«Dai, lui organizza sempre queste seratine! Ci sarà da divertirsi. C'è anche altra gente, dentro».
Scuoto la testa. «Louis...».
«Dai».
E se non mi fosse venuta in mente l'immagine di Zayn in costume, non sarei mai entrata là dentro.

Gigi picchietta sul microfono. «Prova, prova. Sa, sa, sa. Bongi, bongi...», continua qualche minuto a fare versi strani, amplificati in tutto il locale, quasi vuoto.
Ci siamo io, Roxy, Zayn e una donna anziana, cinese.
"C'è anche altra gente dentro", certo. Però sono timidi e quindi hanno deciso di usare il potere dell'invisibilità.
«Sa, sa, bongi, sa, bongi, sa, sa, bongi, bongi...», ancora.
«Hai rotto la minchia, adesso, Giggì!», esclamo irritata.
Roxy alza gli occhi al cielo e sorride a Gigi, che finalmente ha capito che il microfono - per nostra sfortuna - funziona. «Salve a tutti, e grazie per essere venuti al mio primo concerto estivo!», sorride raggiante, aspettando gli applausi che non ci sono. «Suonerò qualche canzone, poi se avete richieste, fatele pure e vedrò di accontentarvi. Buon divertimento!».
La nonna anziana cinese si sporge verso di me, interdetta. «Scusi, signorina, ma stasera non c'era Britney Spears live?», chiede mostrandomi la sua maglietta bianca, con stampata La Britney.
Di male in peggio. Louis mi prende la mano, stringendola.
«La prima canzone - penso la conosciate tutti - si chiama domeniche d'agosto. Farò girare il mondo intorno a noi, arriverà Natale senza nuvole. E le domeniche d'agosto quanta neve che cadrà. E nel tempo che verrà, il mio cuore ti sorprenderà!», canta.
Roxy scoppia in un applauso. «Bravo!».
Lui solleva la mano e fa un leggero inchino. «La prossima - meno famosa della precedente - si chiama quanta neve. Farò girare il mondo intorno a noi, arriverà Natale senza nuvole. E le domeniche d'agosto quanta neve che cadrà. E nel tempo che verrà, il mio cuore ti sorprenderà!».
Ditemi che non è vero, vi prego.
Se mi strozzo la smette lui di cantare? «Louis, scappiamo ora che siamo in tempo!».
«Perché? Non provi pietà per lui? Nessuno lo caga, e sarebbe meschino da parte nostra, non supportarlo nella sua carriera musicale. Abbi un po' di cuore, Mary, o domani non ti chiedo di uscire di nuovo».
Bene.
«L'ultima canzone, è nuova. Ve la faccio sentire per la ferst taim live, nel mio bar. Si chiama il mio cuore ti sorprenderà. Farò girare il mondo intorno a noi, arriverà Natale senza nuvole. E le domeniche d'agosto quanta neve che cadrà. E nel tempo che verrà, il mio cuore ti sorprenderà!», grida l'ultima frase, alzando le braccia al cielo, mentre Roxy afferra una rosa e gliela lancia, emozionata.
La nonna cinese mi picchietta sulla spalla. «Non trova anche lei che Britney Spears abbia perso un po' di capelli?».
Louis scoppia a ridere. «E' una nuova parrucca, mezzo scuccata per fare scena».
Gigi sorride, ansimante e rosso in volto. «Allora? Richieste?».
Sollevo la mano. «Posso bruciarti la chitarra?».
Roxy grugnisce.
«Altre?».
«Perchè non vai a fanculo? E ci rimani anche», continuo.
Louis mi spettina i capelli. «Non voleva dirlo sul serio. E' il suo modo di scherzare».
«Senta, può cantare una canzone di Britney Spears?», chiede la nonna cinese.
Gigi si illumina. « Certo!», esclama. Pizzica le corde della chitarra e poi si ferma. «Canterò "Toxic". Farò girare il mondo intorno a noi, arriverà Natale senza nuvole. E le domeniche d'agosto quanta neve che cadrà. E nel tempo che verrà, il mio cuore ti sorprenderà!».
Mi prendo la testa tra le mani, affranta.
«Louis portami a casa», mormoro. «Ed evita domani di richiedermi di uscire». Anche perché non si ricorderà di me.

13th June.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora