12. Pistachios

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"Buongiorno a tutti!", esclamo entrando in cucina il giorno dopo.
"Ha detto davvero 'buongiorno a tutti'?", domanda Harry a Niall.
Li ignoro e prendo un po' di succo di frutta. "Il sole splende alto nel cielo, c'è un'afa di merda, un uccellino del cazzo mi ha tenuta sveglia tutta la notte ma..."
Harry e Niall tirano un sospiro di sollievo. "Adesso va meglio.", commenta il biondo.
"... è comunque una bellissima giornata."
"Ha detto che è una bellissima giornata!", grida Harry.
Liam gli da una pappina in testa e continua a mangiare i suoi cereali con la forchetta. "Styzza, mangiati una banana e sta zitto."
"Ci fosse, la banana."
Mi volto. "Cioè?", finisco il succo e noto con la coda dell'occhio Zayn fissarmi.
Harry sembra scocciato, e Niall ride. "Ieri si è conservato una banana, ma stamattina è sparita.", si gira verso il riccio. "Adesso andiamo a fare la spesa, stai calmo."
Ieri mattina c'era una banana.
Banana.
Splat.
Nella mia mente si fa spazio il ricordo di Zayn che afferra una banana e che la sbatte contro il tavolo, per poi lanciarla all'indietro producendo un sonoro splat.
Guardo Zayn.
Lui mi guarda. "Stai bene, oggi?"
Tossisco. "No, mi dispiace."
Malik sbuffa e torna alla sua colazione. "Dovrò andare a trans, stanotte."
Tutti si voltano verso di lui, Harry con la bocca spalancata parla prima di tutti. "Vai a trans?!"
"Che schifo, bro.", Niall è apparentemente calmo.
"E quindi? Mi ha copiato l'idea. Truzzone.", Liam.
Tutti gli occhi sono puntati su Payne, che alza gli occhi al cielo e fa un sorrisetto. "L'umorismo dove è andato a finire?"
Mentre i quattro continuano a parlare di stronzate, scorro nella galleria del mio cellulare fino a trovare la foto fatta il giorno prima, a quella rosa rossa nel giardino Tomlinson.
"Ragazzi.", li chiamo. "Secondo voi, che fiore è questo?"
Passo il cellulare a Niall. "E' uno di quei fiori rari? Quelli asiatici, afrodisiaci o roba varia?"
Harry schiocca la lingua. "Ma no! E' una rosa!"
"Sì, è una rosa rossa.", approva Liam che ha rinunciato a mangiare i cereali con la forchetta e sta usando un cucchiaino.
Zayn fissa l'immagine, poi capovolge il cellulare e aggrotta la fronte. "Fiore? Non è un cane?"
Di bene in meglio, proprio.Ridacchio e mi riprendo il cellulare. "E' una rosa rossa.", metto il telefono in borsa e faccio un bel respiro. "Io vado. Ci vediamo, gais."
"Gay a chi?", scatta Harry.
"Idiota.", lo apostrofa Niall.

"Gli abbiamo appena spiegato tutto, ha letto il diario ed è corso fuori di casa. Probabilmente verso il molo.", mi dice il padre di Louis, che ho scoperto chiamarsi Poncho.
Mi ricorda la pubblicità del possi possi popopo.
Douglas ha un piede sopra il tavolino al centro del salotto, e sta contando con la lingua in fuori i sollevamenti che fa. Lui e il suo pesetto viola. Poncho lo fulmina con un'occhiata. "Doug, non sudarmi il tavolino makako hakako kakoa!"
"E' il tavolino makako hakako kakoa?"
"Sì."
" Fcufa."
Che cazzo di nome per un tavolino, sinceramente. Chiamarlo 'tavolo da salotto'? No, non è chic. Poi uno non si manda a fanculo la lingua per dirlo. "Posso leggere la pagina di diario di Louis?", chiedo.
Poncho mi passa il diario e si avvia verso il giardino, sospirando. "Fossi in te non lo farei.", mi dice Doug con la sua effe.
Perché non lo farebbe? Apro di scatto il diario, accorgendomi che ha la copertina di piume bianche. Una svolazza via, posandosi sul pesetto di Douglas. " Pffff", lo soffia via facendomi ridere.
Quando leggo le prime righe, l'istinto omicida mi spinge immediatamente verso il molo per appendere per le palle Louis al primo palo che trovo per strada. Faccio un respiro profondo e continuo a leggere.

Cara Megan,
ho deciso di darti il nome di Megan Fox, perché so che a Mary darà fastidio. Infatti Megan Fox ha due tette che sembrano gridare: "spremimi, spremimi". Ma comunque, sono qui per scriverti cos'è successo oggi. Oggi ho conosciuto Mary.
E' carina, davvero. Però ha pochissime tette. E quando l'ho fatta passare per prima in casa, era solo per guardarle il culo. Insomma, ne avevo il diritto no? Diciamo che il culo di una ragazza sta alla base di un rapporto di coppia. E poi, sembra un po' ritardata. Forse ha qualche malattia grave. Magari è...

Douglas! Smettila di scrivere stronzate nel mio diario!

Scusa, Lou :(

Ovviamente non penso nessuna delle cose scritte qua sopra. Tranne per il fatto delle tette: Mary, sono un po' piccole. Sai che mangiare pistacchi le fa crescere?

Per caso i pistacchi fanno crescere anche i muscoli?

Doug, non adesso!
E comunque, il tuo culo mi piace. Certo, non è come quello della Minaj, ma posso accontentarmi. A parte gli scherzi, mi ha trasmesso sensazioni positive. Molto.

Sensazioni positive? Ti infilzo la prostata con un cactus, vediamo se continui a sentirle positive. Idiota.
Lancio il diario piumato, più simile al boa di una drag queen, all'indietro e mi dirigo in cucina. "Doug, ne avete pistacchi, per caso?"
Lui mi segue, respirando a fatica e irrigidendo il braccio per poi toccarsi il muscolo. "Sì che ne abbiamo. Perché?"
Ci guardiamo negli occhi e lui scoppia a ridere. "Per le bocce?"
Bocce. Questo ragazzo è la volgarità vivente, porca puttana. Ma esiste gente più volgare di lui, cazzo? No, minchia. Sospiro e mi siedo su una sedia. "No, ovviamente."
Doug mi sorride e tira fuori un recipiente viola, per poi rovesciarci dentro una manciata di pistacchi da una busta trasparente. La poggia davanti a me e afferra di nuovo il suo pesetto. Non li tocco nemmeno con lo sguardo, perché è ovvio che lui vuole vedermi mangiarli. "Ma stai sempre con quel pesetto in mano, tu?", chiedo.
Annuisce. "Devo tenere in allenamento i miei muscoli."
"Giusto."
"Già."
"Doug?"
"Sì?"
"So che vuoi mangiarli per provare se ti crescono i muscoli."
Si blocca, colto di sorpresa. "Secondo te funziona davvero?"
"I pistacchi sono solo per far crescere le tette.", dico. "Ma per i muscoli conosco un metodo infallibile."
Douglas mi viene incontro, eccitato. "Quale? Li ho provati tutti. Palestra, bucce d'arancia, fettine di carne con nutella, acqua con coca cola e anche pasta con cioccolatini.", sospira. "Ma non funzionavano."
"Chissà perché..." La coglionaggine deve essere qualcosa di famiglia. Se dovessero chiedermi chi è più coglione tra Louis e Douglas, direi sicuramente che è una domanda troppo difficile. Sarebbe più facile dire se è nato prima l'uovo che la gallina, piuttosto che chi dei due fratelli Tomlinson è il più coglione.
"Che sta succedendo qui?"
Solleviamo il volto di scatto e troviamo Louis, con una giacca grigia, dei jeans bianchi senza risvolto e delle converse nere. Ha i capelli spettinati e gli occhi azzurri mi fissano, mettendomi a fuoco. "Mary?"
"Esatto." Colei a cui hai consigliato di mangiare pistacchi per farsi crescere le tette.
"Doug, puoi lasciarci soli?", gli domanda.
Douglas sbuffa. "Dopo mi dici quella cosa."
Afferra il suo amato pesetto ed esce dalla stanza. "Ma tuo fratello ha sempre quel pesetto in mano?"
Lou mi lancia un'occhiata. "Sì. Ci dorme, e se lo porta pure in bagno. Mentre è seduto nel cesso continua i sollevamenti."
Trattengo una risata. "Be my pesetto and I'll be your Douglas."
Tomlinson mi sorride, divertito, per poi avvicinarsi a me con cautela, come se mordessi. Improvvisamente afferro una manciata di pistacchi e glieli lancio contro. Lui è troppo scioccato anche per togliersene due rimasti tra i capelli. "Ma che cazzo?"
"Ti dicono qualcosa questi pistacchi, Louis?"
"Cosa dovrebbero dirmi? Mica parlano i pistacchi!"
Porca puttana. Ne afferro altri e glieli lancio, ma lui si copre in ritardo. "La vuoi finire?!"
"Guarda questo pistacchietto.", ne prendo in mano uno e tolgo la buccia. "A cosa ti fa pensare questo coso verde?"
Louis inclina la testa e socchiude gli occhi. "Al pene di Hulk?"
Ne prendo un'altra manciata e glieli lancio contro, ma stavolta lui li schiva, scoppiando a ridere. "Sbagliato! Dovrebbero ricordarti la tua pagina di diario, idiota, coglione, stronzo!"
"Ok, calmiamoci. La situazione ci sta sfuggendo di mano."
Afferro la ciotola e gliene lancio un altro pugnetto. "L'unica cosa che mi sta sfuggendo di mano sono questi adorabili pistacchietti, che fanno crescere le tette. Vero?"
Mister Scordarello scoppia a ridere inclinando la testa all'indietro. "Ti sei offesa? Ma io scherzavo, Mary."
Mi alzo in piedi e lo spingo contro il muro, tentando di infilargli dei pistacchi dentro la giacca, mentre Louis ride divertito e si protegge. "Sei un coglione! La regola numero uno è non dire mai a una ragazza che ha le tette piccole! E' l'insulto più grande che le puoi dire!"
"Io sapevo che non devi dire a una ragazza che è grassa."
"Chi te l'ha detta questa enorme stronzata?!", mi fermo un attimo.
I suoi occhi azzurri mi squadrano, increduli. "Demi Lovato!"
Prendo la ciotola in mano, pronta a rovesciargliela addosso completamente. "E ci credo. Quella ha due tette enormi! E' perfetta."
"Ma anche le tue sono carine. Cioè, sono due biglie, però sono carine."
"Carine?", di cosa sta parlando?
"Le tue tette."
Sbatto violentemente la ciotola di pistacchi sulla testa di Louis, e una cascata di pistacchi gli si riversa addosso, facendogli chiudere gli occhi e sbuffare rumorosamente dal naso.
Solo ora capisco di aver sbagliato e di aver commesso l'errore più grande della mia vita.
Suona tragica la frase qui sopra? E' ad effetto. Yeah.
Louis mi prende la ciotola dalle mani e la lancia per terra. "Mi hai appena rovesciato i pistacchi addosso, pistacchietta?"
Rido nervosamente. "Ehm, no, pistacchietto."
Mi guarda qualche secondo, per poi spazzare via i residui delle noccioline dai capelli, e finendo per spettinarli ancora di più quanto non lo fossero prima. "Mary."
"Dica."
"Vaffanculo."
Spalanco la bocca, fingendomi offesa. "No! Mi hai detto vaffanculo! Non così cattivo, Louis, ti prego!"
Con mio sgomento, Louis si annusa le mani e poi mi si avventa contro, sporcandomi i capelli e strapazzandomi la faccia e le guancie. "No, che schifo, Louis! Dai!", mi lamento.
"Shampoo al pistacchio. Eccita."
"Vaffanculo!", pesto un piede per terra sentendomi odore di pistacchi addosso.
"No! Mi hai detto vaffanculo! Non così cattiva, Mary, ti prego!"
Lo fulmino con un'occhiata e torno a sedermi al tavolo, scocciata. "Mi dai un po' d'acqua?"
Louis mi sorride e tira fuori la bottiglia dal frigo, versandomi l'acqua in un bicchiere. Poi prende i restanti pistacchi nella busta e li versa in un'altra ciotola pulita. "Ne vuoi? Tentar non nuoce."
"Cioè?"
"Magari ti crescono davvero."
"Louis, tappati quella boccaccia."
"Ma perché, tu sei soddisfatta delle tue tette?", mi domanda sedendosi accanto a me con fare da psicologo.
Aggrotto la fronte. "Che? Soddisfatta?"
"Sei contenta di questa prima che hai, Mary? Guarda che parlarne e ammettere le proprie debolezze aiuta."
Dio, se lo uccido, tecnicamente non sto facendo un vero e proprio peccato. Sto liberando il mondo da un coglione. Non pensi che sia più bella la vita nella Terra con un coglione in meno? Oh Dio, se si parla di un uomo con un coglione in meno, non penso sia tanto bella... Ma se si intende coglione la persona, allora... 'Fanculo.
Spingo via la ciotola e prendo il bicchiere d'acqua. "Penso che berrò l'acqua, pistacchietto."
Scrolla le spalle. "Come vuoi.", fa per metterli dentro la credenza, quando improvvisamente mi stampa un bacio sulla guancia.
Con fare schifato mi pulisco, facendolo ridere. "Chi disprezza compra, e chi compra disprezza. Questo vuol dire che chi non disprezza non compra, e chi non compra non disprezza."
"Tu ti droghi."
Mentre ripulisce il casino che ho combinato io, afferro il mio cellulare e digito il numero di Niall, per poi inserire un messaggio.

Niall, quando vai al supermercato compra pistacchi.
Tanti pistacchi.

La risposta arriva quasi subito: Perché proprio pistacchi?
Mi mordo l'unghia e rispondo. Perché fanno crescere le tette. E io non sono soddisfatta della mia prima. Ammettere e parlare delle proprie debolezze, aiuta.
L'ultimo messaggio che mi arriva è: Tu ti droghi.
Sogghigno.

13th June.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora