Dovevo trovare un modo per allontanarmi da lì, dovevo trovare Annie.
Mi sentivo soffocare, il suo sguardo continuava a mettermi in soggezione così mi scusai con Josh e mi avvicinai alla mia amica.«Puoi accompagnarmi a rinfrescarmi? »
Avevo sicuramente lo sguardo implorante, ma senza pensarci due volte si alzò e mi accompagnò in bagno dove chiusi la porta alle mie spalle. Mi guardò con aria preoccupata mentre ero intenta a guardarmi allo specchio, sembrava avessi visto un fantasma.
«Lui è qui. »
Dalle mie labbra uscirono solamente quelle parole, mi guardò confusa e si avvicinò a me cercando di capire.
«Praticamente una settimana fa in piena notte notai due ragazzi che litigavano, osservai la scena in silenzio e successivamente uscì fuori ma lui non si accorse di me. Lo incontrai la mattina dopo, eravamo entrambi distratti e finimmo uno addosso all'altro. Poi lo incontrai un'altra volta in un negozio e con tutta la sua arroganza fece una battuta stupida, e ora eccolo nuovamente qui. Lo odio ti giuro, sembra mi stia seguendo ovunque. »
Annie ascoltò in silenzio le mie parole, poi si avvicinò e mi strinse in un abbraccio. Ero sempre stata una ragazza insicura, ma mai come ora. Questo ragazzo riusciva a farmi diventare matta, e non sapevo neanche il suo nome. Forse temevo solamente che avesse intenzione di farmi fare un'altra brutta figuraccia, questa volta davanti a Josh.
L'abbraccio di Annie mi calmò e insieme tornammo dai ragazzi, lei però rimase con me e riuscì ad indicarle il ragazzo prima che lui notasse nuovamente me.«Tutto bene? Sembravi scossa. »
Josh si era preoccupato per me, e mi guardava con occhi ancora preoccupato. Gli regalai un sorriso prima di annuire alle sue parole.
Annie mi lanciò una gomitata, gli occhi dello stronzo continuavano a guardarmi senza distrazioni. Alzai gli occhi al cielo, promettendo a me stessa di non cadere nuovamente in sconforto e stanca ormai della situazione feci cenno a Josh di seguirmi in un angolo appartato assicurandomi prima che la mia amica fosse nuovamente in compagnia.
L'angolo appartato in realtà era un privè, che separava la sala da ballo da questo posto più tranquillo e meno affollato.«Perdonami per prima, soffro di insicurezze di mio, e ogni tanto ho bisogno di staccare e isolarmi. Niente di cui preoccuparsi! Ma tornando a noi, da quanto lavori in quel locale? »
Parlammo del più e del meno, il ragazzo mi raccontò che lavorava nella tavola calda da ormai due anni, studiava per diventare un giornalista e quel lavoro gli serviva per pagarsi gli studi. I suoi genitori erano venuti a mancare quando lui era piccolo, e sua nonna non era intenzionata a pagare i suoi studi. Oltre a quel lavoro ne aveva un altro, lavorava come barman in un altro locale posto quasi al confine di Boston. Era apprezzabile il suo farsi in quattro per gli studi, e soprattutto il non voler dipendere da un'altra persona dopo la mancanza dei suoi genitori. Mi dispiaceva per lui, non sapevo cosa si potesse provare nel perdere delle persone così importanti, ma la forza che aveva andava ben oltre ogni dolore possibile immaginabile.
«Io invece sono qui per studiare giurisprudenza, ammetto che non è il lavoro dei miei sogni ma pur di non deludere mio padre seguirò le sue orme. »
Era vero, non sapevo con esattezza se fare l'avvocato era il lavoro dei miei sogni. Quando da bambina mi chiedevano cosa volessi fare da grande, non rispondevo ed evitavo la domanda. Un rumore improvviso attirò la nostra attenzione, alzai lo sguardo e mi ritrovai nuovamente quei maledetti occhi a fissarmi.
Volevo alzarmi per andare via, ma non era corretto nei confronti di Josh così mi limitai a concentrarmi sul ragazzo che avevo accanto.«Sei il ragazzo che lavora alla tavola calda o sbaglio? »
Josh alzò lo sguardo verso di lui e annuì, notai che il ragazzo gli rivolse uno dei sorrisi più falsi della terra e mi limitai a guardare la situazione senza proferire parola.
«Io sono Liam, vengo spesso a mangiare lì fanno del cibo davvero buono. »
Ma tutta questa voglia di conversare da dove gli era uscita? E poi proprio con Josh? Una risata amara uscì dalle mie labbra, prima di incrociare le braccia al petto sperando che se ne andassero il prima possibile.
«Ti sto per caso disturbando? Stavo cercando di fare conversazione con il tuo ragazzo! Sei finita addosso anche a lui quando lo hai conosciuto? »
Cercai di mantenere il mio autocontrollo, prima di rispondere alle sue provocazioni. Sapevo che l'indifferenza era la miglior arma, ma con lui era impossibile rimamere impassibili a quelle stupide provocazioni.
«Mi dai molto fastidio, perciò sei pregato di allontanarti insieme alla tua ragazza! Non vorrei inciampare e finirti nuovamente addosso, o magari farti finire sulla tua bella camicia la mia bibita. »
Sulle mie labbra si dipinse il sorriso più falso che poteva mai uscirmi, ma lui non si mosse per niente anzi rimase lì ad osservarmi con aria di sfida. Josh non disse una parola mentre la ragazza accanto a lui continuava a guardarsi le unghie come nulla fosse.
Salutai Josh e mi alzai, era giunto il momento di tornare a casa, la serata piena di svolgimenti molto pesanti mi era bastata e non volevo che ne susseguissero altri. Trovai Annie con il ragazzo di prima, e notai che Josh mi stava seguendo fino l'uscita. Volevo scusarmi con lui, so che mi aveva raccontato cose importanti della sua vita ma Liam aveva rovinato tutto e io non sopportavo la sua presenza.«Mi dispiace davvero, spero tu possa perdonarmi. Ma non sopporto quel ragazzo, spero di vederti in circostanze diverse. »
Mi chiese il telefono e glielo passai, segnò il suo numero e mi sussurrò all'orecchio di chiamarlo prima di lasciarmi un bacio sulla guancia.
Annie mi guardò con aria confusa, e una volta in macchina le raccontai ogni singola cosa. Era furiosa quanto me, e sinceramente ero contenta che la serata fosse giunta al termine.
Però le sorprese non erano finite, un messaggio anonimo arrivò sul telefono e lo aprì senza pensarci due volte."Le sensazioni che riesco a farti provare io, nessuno riesce a dartele, nemmeno il tuo ragazzo.
Non sei sua, ricordatelo."Avevano sbagliato numero o cosa, chi diavolo era?
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My Heart Belongs To You.
ChickLitLei così timida, chiusa in se stessa. Passava il suo tempo ad ascoltare canzoni che sembravano parlare proprio di lei. Non era facile fare amicizia, non si fidava di nessuno proprio per la paura di venir delusa, era un bene o un male? L'unica cosa p...