Quando mi voltai, mi ritrovai a pochissimi centimetri di distanza da lui.
Feci un passo indietro per aumentare le distanze, averlo così vicino mi faceva sentire caldo e non era estate quindi la cosa era parecchio preoccupante.
Distanza di sicurezza, distanza di sicurezza.
Questa frase continuava a rimbombare nella mia testa, speravo vivamente di mantenerla per non fare sciocchezze.
Eric mi guardò per un attimo, sulle sue labbra si dipinse un piccolo sorriso e mi limitai a ricambiarlo prima di afferrare un successivo bicchiere.
Altro alcol mi bruciò la gola, ma in quel momento ne avevo bisogno perché quel ragazzo riusciva a farmi smettere di pensare e non era una cosa positiva al momento.
Mi schiarì la voce cercando con lo sguardo la mia migliore amica, riuscì a vederla vicino alla finestra intenta a parlare con un ragazzo che avevo già visto da qualche parte.«Ti stai divertendo? »
La domanda di Eric riportò il mio sguardo nel suo, i suoi occhi azzurri mi guardavano con curiosità e in un certo senso mi mettevano anche in soggezione.
«Siamo appena arrivate, ma nonostante questo sembra una festa tranquilla. »
Era vero, guardandomi intorno sembrava assolutamente una festa tranquilla. Ma alla fine, mai dire mai.
Le feste delle confraternite sono tutto, tranne che tranquille e me lo confermarono le successive parole del ragazzo.«Tra poco si giocherà ad obbligo o verità, vedrai che sarà ancor più divertente. »
Una scarica di adrenalina percorse il mio corpo, ero pronta a giocare? L'alcol che era in corpo urlava sì, ma il cervello continuava a ripetermi che stavo facendo un enorme cavolata.
Lasciai Eric lì e mi avviai verso Annie, l'afferrai per un braccio e la trascinai verso il salotto. Dovevo avvisarla dello svolgimento della serata, ma soprattutto del possibile gioco a cui avremmo partecipato.
«Sei pronta a giocare ad obbligo o verità? Io no, quindi o ce ne andiamo, o ce ne andiamo! »
Quel gioco mi metteva agitazione, perché non finiva mai bene. Erano i soliti giochi dove dovevi confessare cose personali, oppure fare cose di cui potresti pentirti.
«Non dire cavolate, non andiamo da nessuna parte.
Anzi, giochiamo che è meglio! »Esclamò la mia migliore amica con fare divertito, sbuffai e notai il cerchio di otto persone che si era formato sui divani. Tra quelle persone ci stavano Eric, il tipo con cui Annie parlava prima, Lexi, Liam e altri tre ragazzi che non conoscevo. Peggio di così non poteva andare, raggiunsi Annie che si era seduta vicino al tipo e mi misi comoda sul divano sperando non fossi la prima a dover scegliere.
«Obbligo o verità? »
Mormorò il tizio al mio fianco verso Lexi, lei ci pensò su un attimo e poi disse con uno stridolio Verità.
Alzai gli occhi al cielo e tornai a guardare il tipo al mio fianco.«Ti piace qualcuno? »
Un sorriso demenziale si dipinse sulle labbra della rossa, chiaro segno che stava per spararne una delle sue. Tutti si voltarono verso di lei, tranne Liam. I suoi occhi erano puntati su di me, continuavano ad osservarmi e distolsi immediatamente lo sguardo portandolo nuovamente sulla rossa.
«Sì, mi piace Liam! »
Quasi mi andò la saliva di traverso, mi limitai a tossire più volte attirando l'attenzione dell'intero cerchio.
«Scusate, ho la gola infiammata per l'alcol. Continuate pure. »
La prima scusa che mi venne in mente fuoriuscì dalle mie labbra, il tipo con cui Annie parlava mi puntò il dito contro e mi chiese Obbligo o verità?
Volevo rischiare perché non mi piaceva raccontare di me, così dissi velocemente obbligo e mi pentì subito dopo.«Devi limonare con Eric! »
Sgranai gli occhi sperando di aver sentito male, ma il ragazzo ridacchiò incitando me ed Eric ad alzarci.
Ma chi me lo aveva fatto fare a me di giocare? Ma soprattutto di rischiare? Era meglio parlare di me stessa, senza rischiare di dover limonare proprio con il tipo che mi faceva sentire strana con la sola vicinanza.«Non è obbligatorio farlo! »
Esordì Liam ad un tratto, tutti si voltarono verso di lui e il tipo al fianco di Annie incrociò le braccia al petto prima di rispondere.
«Chiamasi obbligo, è obbligatorio farlo. »
Liam si stava scaldando, lo notavo dai suoi pugni stretti e dalle nocche bianche. Alla fine il tipo aveva ragione, avevo scelto obbligo e ora dovevo assolutamente pagarne le conseguenze.
Mi alzai raggiungendo Eric che si era alzato a sua volta, mi tirò a sè e sfiorò le labbra con le mie.
Che cavolo stava facendo?«Mi devi un bacio. »
Sussurrò contro le mie labbra, sotto lo sguardo vigile di ogni singola persona intorno. Alcuni esclamarono qualche uh, uh. Mentre il mio cuore minacciava di uscirmi dal petto.
Guardai Eric e mi morsi il labbro, ero visibilmente nervosa anche se cercavo di nasconderlo.«E se ad un tratto smettessi di giocare? »
Domandai con un filo di voce, mentre gli altri erano impazienti di vedere questo famoso bacio. Non so perché volevo dare e ricevere quel bacio, nonostante tutte le occhiate curiose che ci circondavano.
Non sapevo se volevo darlo perché Liam ci guardava, quindi per infastidirlo o perché volevo capire se i brividi che sentivano erano veri o solo un falso allarme.
L'avevo provocato con la mia domanda, non avevo intenzione di smettere di giocare, perché oramai ci ero completamente dentro.
Non staccai gli occhi dai suoi, aveva colto la mia provocazione.«Me lo prenderò comunque. »
Rispose di rimando prima di poggiare le labbra sulle mie, mi passò la lingua su di esse per richiedere l'accesso e alla fine le schiusi godendomi il momento senza pensare ad altro.
La sua lingua sfiorò la mia più volte, sapeva di alcool misto a menta.
Socchiusi gli occhi escludendo chi ci circondava, finendo in un mondo dove eravamo presenti solamente io e lui.
Era strano da pensare perché Liam era a poca distanza, ma al momento avevo scacciato il pensiero pensando solamente a quelle labbra che volevano quasi mangiarmi.
Ma un bacio poteva avere gravi conseguenze, e lo notai quando qualcuno tirò Eric lontano da me e un pugno colpì il suo naso ancor prima di dire qualsiasi cosa.
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My Heart Belongs To You.
Chick-LitLei così timida, chiusa in se stessa. Passava il suo tempo ad ascoltare canzoni che sembravano parlare proprio di lei. Non era facile fare amicizia, non si fidava di nessuno proprio per la paura di venir delusa, era un bene o un male? L'unica cosa p...