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Notai Josh entrare quasi sbattendo i piedi, non mi degnò di uno sguardo perché andò a scagliarsi su Liam portandolo lontano da me e urlandogli contro senza pensare alle conseguenze.

«Smettila di approfittarti di lei! Soprattutto ora che è indifesa in un letto, sotto medicinali oltretutto! »

Lo guardai sconvolta, non potevo credere a ciò che stavo ascoltando. Liam non si stava approfittando di me, ero stata io ad acconsentire a quel bacio. Quindi perché doveva comportarsi così? Accusarlo di cose non vere, ma le accuse non finirono lì.

«So a che gioco stai giocando, sei stato qua facendoti ben volere dai genitori di Ev solo per portartela a letto. Per poi fare cosa? Uscire con una troietta qualsiasi, vero Liam? »

Liam stringeva i pugni per trattenersi dal voler scaturire una rissa proprio nella mia stanza. Respirava affannosamente mentre il suo sguardo era proprio furioso.

«Stai sparando cazzate, la gelosia ti rende cieco a tal punto di accusarmi di cose false. Isa sa il motivo per cui sono uscito con quella ragazza, mi crede. Lei ti reputa suo amico, non vuole nient'altro da te e poi secondo te se avessi voluto portarmela a letto passavo ore e ore in ospedale? Oppure aspettavo con ansia il suo risveglio? Versando lacrime? Non credo! »

Josh non rispose, si scagliò tirando un pugno in faccia a Liam e io rimasi a bocca aperta. Urlai poi il nome di Liam e mio padre entrò in stanza prendendo Josh per le spalle e allontanandolo. Furioso puntò il dito contro Josh, e lui abbassò lo sguardo incapace di sostere quello di mio padre. Urlare mi aveva procurato una fitta alla gola e strizzai gli occhi cercando di far passare questo bruciore che non voleva andar via.

«Ma cosa ti salta in mente? Mia figlia si sveglia e invece di pensare a lei, pensi di creare risse facendo del male a Liam? »

Notai che Liam si alzò mantenendo una mano contro lo zigomo, quando la scostò un lieve livido si stava già formando.

«Figliolo stai bene? Dovremmo chiamare l'infermiera per farti controllare. »

Mi indicò il pulsante posto accanto a me e suonai, l'infermiera arrivò subito al mio letto e mi guardò allarmata.

«Non per me, per lui. Gli servirà ghiaccio, si sta gonfiando lo zigomo. »

Ero ancora scossa per tutto quello che stava succedendo, chiusi gli occhi cercando di calmare le pulsazioni alla testa e mi addormentai senza neanche rendermene conto.

Mi risvegliai e la stanza era vuota, non ci stava nessuno e mi preoccupai per Liam. Non sapevo come stava, Josh si era comportato davvero male e questa non potevo perdonargliela. Sapevo di piacergli, ma questo non gli permetteva di prendere a pugni qualsiasi ragazzo mi stesse vicino. Non aveva auto controllo, e soprattutto non ragionava quando vedeva cose che non apprezzava. Eppure io non potevo dargli di più, una semplice amicizia era già tanto ma a quanto pare non apprezzava neanche quella. Pretendeva di tenermi lontana da tutti, soprattutto da Liam.

«Posso? »

Alzai lo sguardo notando Annie ferma sulla soglia della porta, un sorriso si dipinse sulle mie labbra e annuì allargando le braccia.
Si avvicinò con cautela e mi abbracciò, notai che stava attenta a non farmi male e poggiai la testa sulla sua spalla. Senza neanche accorgermene scoppiai a piangere, la mia amica mi guardò preoccupata e mi asciugò ogni singola lacrima.

«Che succede? Volevo solo dirti che mi mancavi, non vederti in giro per casa mi faceva male, così come Liam passavo le giornate lì su quella sedia. »

Mi voltai notando una sedia ai piedi del letto, e pensai che Liam mi stava dicendo la verità era rimasto qua ogni singolo giorno fino al mio risveglio.

«Se te lo stai chiedendo, Liam non mentiva. Stava costantemente qua su questa poltrona, manteneva la tua mano salda alla sua e piangeva mentre ti ripeteva che dovevi svegliarti perché aveva bisogno di te. Volevo alzarmi per abbracciarlo, ma era arrabbiato con me. »

La guardai confusa, perché Liam doveva arrabbiarsi con lei?

«Perché era arrabbiato con te? »

Domandai guardandola negli occhi, lei non sostenne il mio sguardo e lo abbassò. Giocherellò con le sue mani, e capì che la cosa che mi stava per dire non mi avrebbe fatto piacere.

«Io chiamai Josh quando ci fu l'incidente, e prima che Liam arrivasse raccontai a lui tutto quello che ti aveva fatto. »

Non riuscì a guardarla, mi voltai dalla parte della finestra e osservai il cielo buio e la luna che lo illuminava.
La mia migliore amica aveva raccontato cose mie personali, a Josh poi. Non aveva il diritto di riferire ogni singola cosa a lui, perché erano cose personali.

«Mi dispiace.. davvero. So che non dovevo, ma ero talmente distrutta che non sapevo cosa fare.
Davo la colpa a Liam, perché eri distratta per ciò che avevi visto e quindi.. »

La bloccai perchè stavo per perdere la pazienza, potevo capire l'incidente e tutto ma già lui si sentiva in colpa e loro stavano solamente marcando il tutto.

«Non avevi il diritto di raccontare cose mie personali a Josh! Liam si è sentito in colpa tutto questo tempo per colpa vostra, Liam non c'entrava niente!! Se la gente non rispetta il semaforo non è di certo colpa della mia distrazione. Come facevo a sapere che per strada incontravamo uno squilibrato? Mi aspettavo da tutti un comportamento del genere, ma non da te. »

Mi aveva delusa, era riuscita a far sentire in colpa Liam per tutto questo tempo. Ma non era questo che mi faceva star male, quello che più mi deludeva è l'aver raccontato cose mie ad uno sconosciuto che ancora non conoscevamo così tanto bene. E pensare che mi ero aperta, e mi ero fidata di lei.
Forse con il tempo l'avrei perdonata, ma ora come ora non riuscivo a guardarla in faccia.
La testa prese a far male di nuovo e socchiusi gli occhi mentre una serie di immagini passarono davanti, ma quella che faceva più male era proprio la mancanza di rispetto da parte della mia migliore amica. Soprattutto perché la reputavo più di tale, come una sorella per me.

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