La mattina eravamo già pronte in macchina per raggiungere la spiaggia, ero positiva e nessuno poteva rovinarmi la giornata. La spiaggia non era colma di gente, ci stavano poche persone e lo spazio vicino alla riva era libero. Tirammo fuori i nostri teli e mi voltai verso Annie che era bellissima nel suo bikini color Kiwi, i suoi lunghi capelli biondi le arrivavano fino a metà schiena e gli occhi azzurri luccivano al sole.
Eravamo l'esatto opposto, io mora e lei bionda, io occhi verdi lei azzurri, io alta e lei bassa. Una cosa che però ci accomunava era il carattere, entrambe eravamo sincere e non sapevamo contenere la rabbia. In queste settimane avevo imparato a conoscerla più di quanto credessi.
Fortunatamente aveva i nonni che volevano pagarle il College e la scelta di frequentare la mia stessa scuola non poteva che rendermi felice. Il fatto che avessi un'amica con cui condividere le mie giornate, mi strappava immensi sorrisi e mi ricordava che ero fortunata ad averla incontrata in quella tavola calda.
Non potevo trovare amica migliore, le giornate con lei trascorrevano in tutta tranquillità e grazie a lei la mancanza di casa era sempre meno.
L'avevo fatta conoscere anche ai miei tramite una videochiamata su Skype, e loro erano felici che avessi trovato qualcuno simile a me ma al contempo diverso.
Non aver avuto fratelli o sorelle mi aveva resa chiusa e timida, ma lei riusciva a tirar fuori il meglio di me perché con me era sempre se stessa senza dover ricorrere alle maschere per sembrar qualcun altro.«Allora vieni? »
Ero immersa nei miei pensieri e non avevo notato che Annie continuava a chiamarmi. La guardai mettendo una mano davanti gli occhi, e scossi la testa declinando il suo invito.
«Vai tu, ti raggiungo tra poco. Mi sto rilassando al sole, è così caldo al momento. »
Prese della sabbia e me la mise sulla schiena, aveva appena iniziato una guerra e nemmeno se ne era resa conto.
«Questo non dovevi farlo!»
Mi alzai di scatto e presi una manciata di sabbia lanciandogliela contro, stando attenta che non arrivasse in faccia a nessun altro.
«Arrenditi! Non mi prenderai mai. »
Scoppiai a ridere schizzandola, l'acqua era piacevolmente calda e il sole picchiava cocente sulla pelle, così continuai a camminare fino a quando l'acqua non arrivò alla pancia. Mi fermai e chiamai Annie per far sì che mi raggiungesse.
«La mia prima giornata di mare! »
Esclamai contenta osservando la mia amica che era quasi di fronte a me.
«Io sono tre volte che vengo, ma l'acqua non era mai stata così piacevole! »
Le schizzai dell'acqua in faccia e lei ridacchiò divertita dalla situazione che si era creata.
«Ora siamo pari! Comunque hai più sentito il ragazzo del locale? »
Mi riferivo al motociclista che quella sera non la mollava un secondo, sembrava andassero d'accordo e soprattutto sembrava che lui le rubasse più sorrisi del dovuto.
«Ho il suo numero, ma non ho ancora provato a chiamarlo. Non so, mi sono trovata davvero bene ma ho paura che voglia solo portarmi a letto. »
Da un lato la sua paura era anche giustificata, perché non sapeva che persona fosse. Il suo aspetto poteva anche condizionare molto la sua opinione, sembrava tantissimo il cattivo ragazzo che usava le ragazze e basta però molte volte giudicare un libro dalla copertina è sbagliato.
«Scrivigli, magari non è come pens.. »
Una pallonata colpì la mia schiena e strizzai gli occhi per il bruciore imminente del pallone contro quest'ultima.
La mia amica continuava a guardare prima me e poi chi ci fosse dietro di me, e quando mi voltai incontrai nuovamente lo sguardo di Liam.
Cercai in tutti i modi di mantenere la calma, fu quasi impossibile soprattutto quando un sorrisetto arrogante contornò le sue labbra.«Speravo con tutta me stessa che fosse il pallone di un bambino, e invece è il pallone di uno stronzo! »
Annie cercava di tirarmi per allontanarmi da quel cretino, ma rimasi immobile in attesa di una sua risposta.
«Dai Ev, andiamo. Non merita altre attenzioni, non vedi che fa tutto di proposito? »
Liam guardò prima Annie e poi di nuovo me, si schiarì la voce passandosi una mano tra i capelli scuri.
«Mi spiace contraddirti ma non sto facendo nulla di proposito, sono solo coincidenze. Non so dove andate la mattina o la sera, e poi sono luoghi pubblici che frequento perennemente. »
Mi stavo scaldando, mentre lui continuava a parlare con calma, la sua arroganza mi infastidiva soprattutto perché avrei voluto urlargli contro ma non volevo far scenate in pubblico.
«Nessuno mette in dubbio che sono luoghi pubblici, per carità. Ma allo stesso tempo tu cerchi di attirare la mia attenzione, in ogni modo possibile, anche in modi decisamente da stronzo! »
Una risatina fuoriuscì dalle sue labbra, e senza rispondere ulteriormente seguì la mia amica fino ai teli. Non aspettammo di asciugarci, ognuno indossò il proprio vestito avviandoci verso l'auto.
Questo ragazzo continuava a rendermi impossibile la permanenza qui, ma sapevo benissimo che non dovevo dargliela vinta.
Dovevo resistere e ignorarlo, solitamente l'indifferenza era la miglior arma per fargli capire che di lui non me ne fregava proprio niente.
Eppure, non sembrava lo stesso per lui visto che quando eravamo nello stesso posto continuava a cercare il mio sguardo nonostante fosse circondato da più ragazze possibili.
Una diversa al giorno, eppure se incrociava me doveva rendermi l'esistenza difficile, avrei voluto capire cosa passasse in quella testa ma allo stesso tempo cercare di capirlo equivaleva ad interessarmi ulteriormente ai suoi pensieri.
E l'ultima cosa che avevo intenzione di fare era interessarmi ad uno stronzo che oltre a mettermi in imbarazzo, cercava in ogni modo di farmi sentire fuori luogo.
Ma dovevo prendermela anche con me stessa per avergli permesso tutto ciò, perché dovevo evitarlo fin dal principio senza battibeccarci costantemente ogni volta che le nostre strade si incrociavano.
Dovevo trovare solo la forza di avere più autocontrollo e di evitarlo con tutte le mie forze, almeno così potevo ben sperare che le mie giornate non venissero rovinate da lui.
Un po' di pazienza, mi bastava solamente aspettare l'inizio della scuola.
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My Heart Belongs To You.
Chick-LitLei così timida, chiusa in se stessa. Passava il suo tempo ad ascoltare canzoni che sembravano parlare proprio di lei. Non era facile fare amicizia, non si fidava di nessuno proprio per la paura di venir delusa, era un bene o un male? L'unica cosa p...