CAPITOLO 1

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Eccomi qui, davanti a scuola, non posso crederci che siano già passati 3 mesi di vacanza e ora bisogna iniziare a farsi il culo, di nuovo, tra argomenti difficili, compagni di classe insopportabili, allenamenti e sopratutto quei maledetti professori che fanno di tutto pur di darti un'insufficienza. Non mi va proprio di entrare, sopratutto dopo quello che è successo una settimana fa. Già, il mio ragazzo mi ha lasciato dopo 5 mesi che stavamo insieme, con la scusa che non provava più le stesse cose dell'inizio, ma io non gli credo, io so perché quel pezzo di merda di Manuel mi ha lasciato il giorno che festeggiavamo 5 mesi, solo che non ha le palle per dirmelo, come se io sono tanto stupida da non capirlo. Mi ha lasciato per quella troia di Micol, la sua ex, che ha pure minacciato di menarmi se continuavo a stare insieme a Manu perché lei era così convinta che lui fosse suo. Ancora non ha capito quella nanerottola che a me non deve neanche provare a toccarmi, o si ritroverà le braccine spezzate. So che è brutto da dire, ma non mi faccio mettere i piedi in testa, sopratutto da una strozetta inutile come lei.
Lui mi lasciò addirittura per messaggio, proprio come i codardi senza palle. La mattina c'eravamo messi d'accordo per quella giornata da festeggiare insieme, subito dopo pranzo andavamo al mare e la sera cenavo e dormivo da lui, era tutto perfetto. Andai a pranzo e quando ebbi finito andai nella mia piccola cameretta, che divido con mia sorella, della casa che ho al mare, e mi buttati nel letto prendendo il telefono. Aprii la chat di WhatsApp per scrivere ormai al mio attuale ex ragazzo e appena vidi il lungo poema che mi aveva scritto scoppiai a piangere, avevo gia capito tutto, prima che iniziassi a leggere già avevo capito, me lo aspettavo ormai da 2 settimane che questo sarebbe accaduto, anche lui me lo aveva fatto capire, ma io ero così accecata dal sentimento per lui che speravo fino all'ultimo che tutto tornasse come prima. Sono diventata un altra persona per stare con lui, per piacergli, ho fatto cose che probabilmente non avrei mai atto se non lo conoscevo. Mi sono pure rovinata i miei capelli ricci per farmi degli stupidi rasta, come piacevano a lui, ho iniziato a fumare e non riesco più a smettere, perché ora ne ho davvero bisogno per passare questo periodo orrendo, ma sopratutto ho perso la verginità. Cazzo lo sapevo che non doveva farlo, non dovevo sprecare così la mia prima volta che doveva essere piena d'amore, invece io l'ho fatto solo perché lo voleva lui, io non ero pronta e ho fatto la cazzata più cazzata della mia vita.
Ritorno con i piedi per terra e solo adesso mi sto rendendo conto che sono appoggiata ad un muretto il cortile che fisso sul telefono una foto mia e di Manuel che ci baciamo in piscina. Dio mio quanto mi mancano quegli occhi verde chiaro e tirargli i capelli mentre lo baciavo, mi manca pure quando mi guardava e rideva senza motivo, ancora devo capire il perché tra l'altro, mi mancano i suoi baci e i suoi abbracci, le sue battute squallide e quando gli prendevano i 5 minuti e faceva il matto. Ecco che mi scende la lacrima, Dio mio quanto ci sto male per lui, sto davvero di merda.
Metto il telefono in tasca e sto per alzarmi dal muretto quando sento in mio telefono vibrare. È un messaggio. Spero davvero si Lui. Sblocco il telefono e leggo 'Manu', un sorriso da ebete mi spunta in faccia e apro subito l'SMS:
*Buongiorno piccola. Tutto apposto? *

Ed ecco che sorridendo riscoppio a piangere singhiozzando, qui da sola, mentre tutti gli altri ragazzi di scuola mi passano davanti guardandomi un po storto non capendo che mi succede, ma neanche mi importa. Continuo a guardare quel telefono e quel messaggio, me ne frego delle lacrime che mi scorrono calde sulle guance e continuo a pensare a lui e ha provare troppe sensazioni insieme: rabbia, felicità, delusione, tristezza e tante altre emozioni che non riesco a esprimere.
Non so se rispondergli e cosa sopratutto, non sto affatto bene e non caoisco perché ancora mi chiama piccola se non stiamo piu insieme. Preferivo che non mi scriveva, almeno avevo una piccola probabilità di dimenticarlo prima anche se sarà dura. Alla fine non gli rispondo, devo anche andare a lezione e non voglio peggiorare lo stato in cui sono.
Ritorno un altra volta con i piedi a terra quando sento una mano poggiarsi sulla mia spalla. Continuo a guardare basso mentre sento una voce maschile che mi parla, non riesco a distinguerla bene di chi sia, ma sono sicura che l'ho sentita spesso.

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