CAPITOLO 9

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POV MANUEL:
Le do un bacetto sul suo nasino, quant'è bella.
Ogni volta che la guardo mi perdo nei suoi occhi che ogni volta cambiano colore rispetto al suo stato d'animo. Ora sono verdi chiaro con pagliuzze gialle e ramate, cavolo quanto sono belli. E quant'è bella lei, con quel sorriso brillante che le crea una dolce fossetta nella guancia.
Gli ho appena detto di amarla e non so se esserne felice o no. Si la amo ma.. c'è qualcosa che non mi convince, non sono sicuro di quello che penso, c'è sempre qualcosa che mi blocca.
'Bzzzzz... Bzzzzzz'
Cazzo il telefono. Lo tiro fuori dalla tasca e guardo lo schermo. Oh merda è Micol.
"Piccola ci sentiamo devo andare." Mi allontano contro voglia velocemente da Greta, ci è rimasta male da come l'ho salutata, ma non posso farci niente Micol è possessiva e se non rispondo subito si incazza, che palle, quando fa così Non la sopporto.

"Pronto.." ho un tono svogliato, non mi va di parlarle.
"Manuel oggi che fai?" stranamente è calma.
"Ho allenamento sta sera, sennò sto a casa, perché?" Non dirmi che mi vuole vedere oggi, io non ne ho proprio voglia.
"Ok allora passo da te."
Lei è pazza. Non passera mai da me visto che c'è mia sorella.
"No è meglio di no... Passo io."
"Meglio amore ho pure casa libera."
"Già.."
'Amore'. Si certo amore, come no.
Madonna che palle, non so perché ma oggi voglio stare da solo o con Greta e non voglio vederla, ma non posso dirle di no. Poi figuriamoci se veniva a casa mia cosa poteva venir fuori. Alexis sicuro lo diceva a Greta, a meno che lei non era dentro casa con Alexis, quello era proprio il top. E comunque sarebbe uscito fuori un putiferio.
"Ci vediamo dopo allora amore.."
Ha una voce lenta e un tono malizioso. Illusa. Oggi non mi va proprio di vederla, non so neanche io perché.
Riattacco.
Cammino velocemente per il corridoio con pareti rosso Bordeaux e un pavimento bianco, per arrivare il prima possibile al mio armadietto, visto che già è suonata la campanella e ho saltato una lezione. Guardo basso e scorro con il dito sullo schermo del mio telefono finché sento un mugolio appena sotto di me.
È Elly. Ma non era stata sospesa?
Ora è per terra che si tiene la caviglia e si lamenta per il dolore. Io sinceramente neanche mi ero accorto di essergli andato addosso.
"Manuel almeno aiutami ad alzarmi, non stare li a guardarmi imbambolato, so che sono bella, ma siccome mi ha fatto cadere almeno tirarmi su."
Ripeto, io non mi sono neanche accorto di averla toccata. Si sarà buttata per rerra da sola. Ma sicuro non mi dispiace di aiutarla.
"Scusami Elly, ti aiuto subito."
La prendo per la mano e la faccio alzare, non riesce a camminare quindi la tiro su in braccio e la porto in infermeria.
"Manuel lo sai che però dovrai farti perdonare perché non potrò più gareggiare si?!"
Mi sento le sue mani fine e fresche sorrermi per il petto fino ad arrivare dietro il mio collo e accarezzarmi i capelli. Mi guarda maliziosa e si avvicina pericolosamente a me, si ferma per pochi secondi davanti al mio viso e mi guarda insistentemente le bocca. Si lecca e si morde il labbro inferiore e mi sussurra all'orecchio "so che anche tu vuoi farti perdonare solo in quel modo" Mi morde l'orecchio.
Quel modo lento e con in suo fiato caldo mi crea mille brividi lungo la schiena e non riesco a non trattenere il respiro.

Fortuna sono arrivato in infermeria e riesco ad andarmene da lei, anche se vuole che io le stia vicino. Scappo via dicendo che non posso perdermi un altra lezione e lei si lamenta.
In effetti è vero, ho perso un ora per parlare con Greta e la campanella della nuova lezione è suonata già da un po.

POV GRETA:
Manu se n'è appena andato lasciandomi spiazzata per il corridoio. Non ne ho idea di chi potrebbe essere al telefono da preoccuparsi così tanto, forse è Alexis, ma non ne sono convinta.
Alexis, appunto. Non so se perdonarla,  perché comunque lei non mi ha mai tradito e trattato male però questa volta mi ha dato davvero fastidio e non voglio ancora fargliela passare, sa quanto tengo a suo fratello e poteva risparmiarselo quello scherzo.

Sto andando al mio armadietto per prendere i libri ma... Che cazzo è quello?! Quella puttana di Elly che si butta apposta per terra davanti a Manuel facendo finta di essersi fatta male. Ma che gli prendesse un colpo.
Ma poi quella biondina era stata sospesa, che cavolo ci fa qua?
Se è venuta solo per fare quella scenata con Manu non so neanche io cosa gli farei.
Stringo i pugni per trattenermi dalla rabbia, prendono libri e vado in classe.
Non so come ho fatto a trattenermi da sbattergli la faccia per terra e non me ne fregava niente se venivo sospesa, intanto lei aveva il viso, con quel sorrisetto del cazzo, spaccato.
Non capisco neanche come Manuel ci sia cascato, deve essere proprio rincoglionito. Oppure è vero quello che mi ha detto Alexis, che loro si sentono ed escono insieme. Penso che sbotterei di testa.
Ormai sono dentro la classe ed è entrato anche il prof, quindi cerco di concentrarmi senza degnare di una virgola gli sguardi di Elya.
Le ore passano veloci e ormai è ora di tornare a casa.

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Cavolo quant'è comodo questo letto, ci vivrei per l'eternità sotterrandomi con queste coperte profumate.
Svogliatamente prendo il telefono e guardo l'ora, sono le 4, e visto che non vado più dalla parrucchiera, decido di mettermi a studiare, non ho fatto niente per un po di giorni quindi devo proprio cominciare.
Appena apro il libro di storia, si spalanca la porta di camera mia ed entra mia sorella piangendo.
Ha chiaramente nella guancia l'impronta rossa e gonfia di uno schiaffo.
"Rebi.. cosa hai fatto?"
Resta in silenzio a singhiozzare appoggiata alla mia spalla.
"Oi, piccola cosa hai fatto?"
L'allontano per guardarla nei suoi occhi marroni ora contornati di rosso e pieni di lacrime. Le tiro su il viso e le accarezzo la guancia dolorante.
"O-oggi sono sta-ata con pa-pà e ab-biamo li-ti-gato." Sta singhiozzando e respira difficilmente. Le accarezzo la schiena e le bacio i capelli marroni e lisci.
"Stai tranquilla piccoletta non succederà più." Non sono per niente convincente, non mi credo neanche io e so che non sarà l'ultima volta che nostro padre le metterà le mani addosso.
E' successo anche con me quando ancora ero fragile e debole. Mi facevo sempre piccola sotto le sue mani e non reagivo, piangevo in silenzio, finché i suoi schiaffi e pugni si facevano sempre più forti, fino a mandarmi all'ospedale. Da li non mi presentai più a casa sua, non lo chiamai e non gli scrissi messaggi.
Mamma quando lo scoprì voleva denunciarlo, ma ci avrebbe solo rimesso. Lei ancora non lavorava, era stata appena licenziata e l'unico che manteneva me è mia sorella era mio padre, che l'unica cosa positiva che ha sono i soldi. Quelli non gli mancano mai.

Mi ricordo benissimo un giorno, eravamo a casa sua, nella sua villona con piscina e quant'altro, stavamo litigando perché lui insultava pesantemente mia madre, l'unica donna che nella mia vita è stata sempre corretta nei confronti di tutti cercando di accontantare sempre me e mia sorella, parlava male di lei, dicendo che era una buona a nulla, che la sua vita era inutile, che non era una buona madre e soprattutto dicendo che era una 'facile', anche se l'unico 'facile' è proprio mio padre, che gli ha messo le corna più volte.
Gli urlai contro tutta la verità, tutto quello che mi diceva mamma, tutto quello che lui gli ha fatto passare, quanto l'ha fatta star male e tutto quello che penso di lui. In meno di un secondo mi ritrovai attaccata al muro con una sua mano fissata sul mio collo, mentre con l'altra mi picchiava. Uno, due, tre, ora basta. Riesco a spintonato via dandogli una ginocchiata allo stomaco con tutte le mie forze.
Si allontana per poco, e in una frazione di secondo mi sento un bruciore forte alla nuca e del liquido caldo alla fronte. Riesco a mettere a fuoco quel che stava succedendo solo dopo essermi accasciata a terra.
Mi aveva preso per i capelli e mi stava sbattendo la testa nel pavimento. Mi pareva di morire. La fronte mi pulsata e il sangue continuava a sgorgare sulla mia faccia.
Ero sdraiata sul pavimento freddo, con la testa appoggiata a terra e gli occhi pieni di lacrime.
Non potevo credere che mio padre, lui che mi ha dato la vita e che diceva di amarmi e tenerci a me mi abbia ridotto così.
Io non sono una che piange per ogni cosa, sono una che se te mi insulti e mi prendi in giro io ti guardo negli occhi profondamente fino a quando tu stesso ti senti una merda e te stai zitto andando via strisciando. Basta il mio sguardo per ammutolirti. Ma in quel momento proprio non ne avevo le forze, la mia mente era piena di domande e pensieri sul perché papa mi stava facendo tutto quello. Non pensavo neanche più al sangue che mi usciva dalla ferita nella fronte, stavo lentamente rilassando tutti i muscoli, mi lasciavo andare, credevo che sarei morta. Ma i singhiozzi non si fermarono, le lacrime neanche, e con la vista offuscata vedevo un ombra avvicinarsi, sapevo che non era nulla di buono, sapevo che era ancora lui, mio padre, che arrivava per pestarmi di nuovo fino a finirmi.
Sento un forte dolore allo stomaco, poi al viso, finché lentamente mi si chiudono gli occhi e sento la voce di mio padre essere sempre più lontana e bassa.
Buio.
Mi risvegliai giorni dopo all'ospedale con un grave trauma cranico. Ero andata in coma per un paio di settimane e mio padre invece è stato mandato in prigione.
Quando riuscii a stabilizzarsi venni a sapere che a salvarmi era stato il nuovo marito di mamma, Derek, un tempo idraulico e amico di papà.

Ripensando a tutto questo tremo e mi scendono lacrime, ma sono così tanto incazzata che non glie la farò passare liscia. Ha quasi ucciso me è non lascerò che lo faccia anche con mia sorella, che non so come lei ha perdonato appena papà era uscito di prigione. Non gli parlai per un bel tempo e ci allontanammo molto. Ma lei è pur sempre mia sorella, non voglio che passi sotto le mani di quel diavolo un altra volta.
Cerco di tranquillizzarla e quando ci riesco ci faccio un bel discorsetto. Deve capirlo anche lei ormai che 'il lupo perde il pelo, ma non il vizio.'

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Scusatemi davvero tanto, non riesco mai a scrivere niente perché ora lavoro, quindi fino a quasi la fine di giugno gli aggiornamenti saranno lenti. 😟
Scusatemi ancora

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