CAPITOLO 3

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P.O.V. MANUEL:
Appena l'ho vista arrivare in cucina mi sono perso dentro i suoi occhi verdi smeraldo.
Cavolo quant'è bella. E quelle labbra, carnose e morbide che baciano in un modo fantastico. Sono la cosa più bella del mondo.
Quando sta per andarsene mi alzo da tavola e le vado in contro. Le tocco il fianco per fermarla e vedo che è davvero dimagrita dall'ultima volta che l'ho abbracciata. Le sussurro all'orecchio che le devo parlare e lei si irrigidisce. Si vede che è nervosa e non se l'aspettava per niente di dover parlare con me, anche perché io non so cosa dirgli ma ho tanto bisogno di parlare e stare un po con lei.
La prendo per il polso e la trascino in camera, al piano di sopra.
Quanto mi mancavano le sue mani, lisce e delicate.
Apro la porta della mia camera, mi siedo nel letto e lei mi segue ancora stando in silenzio.
"Lo sai che sei davvero bellissima?!" Le accarezzo le guancia e lei per un momento è fredda e distaccata. Poi scuote la testa e prendendomi la mano dal suo viso me la allontana.
"Manu devo andare" dice quasi in un sussurro. Ha gli occhi lucidi e Dio mio quanto mi sento in colpa.
La prendo per il polso la faccio girare di scatto e la bacio. È un bacio che mi mancava davvero tanto. Quelle sue labbra morbide, calde o ora bagnate dalle sue lacrime. La sento sempre più  lontana e non posso ancora crederci che si sta staccando da me. Non vuole neanche più baciarmi.
"Manuel basta, lasciami in pace." Ora mi ha spezzato davvero in due. Potevo aspettarmi una reazione del genere ma non pensavo ci stesse così male. Forse non mi ama più e gli sono solo di intralcio o forse non vuole soffrire e vuole solo dimenticarmi.
La lascio andare via so che ormai non posso fare più niente con lei. Vado in bagno, mi lavo la faccia e torno a tavola con la mia famiglia.

P.O.V. GRETA:
Cazzo. Cazzo. E ancora cazzo.
Mi ha baciata e io l'ho respinto. La mia testa mi diceva di respingerlo perché non si può prendere gioco di me, ma il mio cuore ora mi dice che sono una cogliona. Una grandissima cogliona. E se per riaverlo devo continuare ad amarlo? E se devo dimostrativi tutto il mio amore per lui, così che capisca quanto tengo alla mostra relazione? Se devo essere meno orgogliosa e cercarlo io più di quanto faccia lui? Almeno capisce quanto io tenga a lui più di Micol.
Cazzo non dovevo allontanarlo. Dovevo stringerlo a me, baciarlo, abbracciarlo e susserargli tantissime cose dolci e che lo amo, più di ogni altra cosa al mondo. Dovevo dire che è bellissimo, che mi fa stare bene e che non mi importa di me, basta che lui sia felice. Dovevo dirgli tutte le cose belle che pensavo su di lui.
Ho fatto un disastro. Come al solito. Io sono un disastro.

_________

"Greta amore, dai alzati che devi andare a scuola" mia madre Asia mi urla spalancano le finestre e battendo le mani mentre io mi nascondo sotto il cuscino "dai mà, altri 5 minuti"
"No muoviti sono le 7.20"
Cazzo fra 40 minuti devo essere in classe!
Mi alzo di corsa apro l'armadio e prendo le prime cose che capitano, poi vado in bagno mi lavo la faccia e mi trucco appena. Scendo di corsa le scale, prendo lo zaino e una tazza di latte freddo. Do un occhiata all'orologio in cucina e sono appena le 7.15.
Io odio mia madre.
Mi giro appena sento la sua risata che mi prende in giro e la fulmino con lo sguardo fisso nei suoi occhi divertiti, che noto sono contornati da occhiaie. Non avrà dormito neanche sta notte.
Mi rimetto a tavola svogliata e mangio un po di cereali yogurt e frutta.

Poi esco di casa per prendere il mio motorino ma appena lo vedo con la sua bellissima moto ci rimango sorpresa. Cavolo lui abita dall'altra parte della città perché è davanti casa mia?!
"Oi Gre! Allora? Non sali?"
"Elya ma perché sei qui? "
"Volevo passarti a prendere. Tutto qui. Non ti piacciono le sorprese?" Sfoggia il suo bellissimo sorriso e wow quant'è bello. Con quegli occhiali da sole che quando se li appoggia su i suoi capelli neri mostra contro sole i suoi verdi scuro con qualche spruzzo oro e ramato. Cavolo quant'è bello, si è fatto pure alcuni tatuaggi che mi fanno impazzire.
"Si cavolo che mi piacciono è solo che non me lo aspettavo ahahaha"mi sorride di risposta.

Corro verso di lui che mi porge il casco e monto dietro in sella.
Con un forte rombo mette in moto e sfrecciamo per le vie di San Francisco.
Il vento mi accarezza la pelle e io mi sento libera e felice. Non penso a nulla, mi godo il momento e mi concentro sul rumore fastidioso ma rilassante del vento.

Appena arriviamo a scuola smonto, mi levo il casco e do un bacio sulla guancia a Elya e scappo nel cortile a salutare ad Ale e a fumarmi una sigaretta.
Alexis mi ha detto che sta sera ho allenamento. Si, sono una sportiva e faccio parte della squadra di pallavolo della scuola. E forse le uniche cosa positive della squadra sono che abbiamo un allenatore strafigo, che sono il capitano della squadra e soprattutto che come presentazione abbiamo un gruppo di ragazzi fisicamente perfetti che ballano hip hop e break dance che sicuramente sono meglio delle cheerleader mezzenude che sculettano, che fanno ovviamente da apertura alle partite di calcio.

Vado dentro scuola stranamente felice e come al solito vedo Elly che sfila per il corridoio come una star di Holliwood sul tappeto rosso, con la sua minigonna bianca, così corta che ha momenti le si intravede il perizoma. Sempre se le mutande le indossa, anche se non credo che gli servano molto visto che ogni giorno a ricreazione va nei bagni o negli sgabuzzini a farsi i ragazzi.
Non voglio neanche immaginare quanto si mette in mostra mentre fa la cheerleader e balla con quel completino striminzito davanti a tutta la scuola.
Non la degno neanche di uno sguardo e vado verso il mio armadietto, inserisco la password e lo apro.
Guardo l'orario, matematica, scienze, fisica e ginnastica. Che giornata di merda.
Chiudo l'armadietto, mi volto e mi trovo i suoi occhi marroni e schifati che mi fissano dal basso. Ora che vuole?
"Elly mi dici cosa vuoi?"
"Mi costa chiedertelo, davvero tanto, ma mi devi fare un favore."
Elly che chiede un favore a me? Wow! Che giornata strana.
"Dipende quale" Non mi fido di quello che mi dirà quindi non accetto la sua proposta finché Non saprò il suo intento.
"Devi farmi conoscere Wilson."
Coooosa?!?! Lei davvero crede che io le presenterò Manuel? No signora mia, ti sbagli di grosso. Non ti scoperai mai il mio Manuel.
"Ma stai seria?" Scoppio in una fragorosa risata.
"Beh certo che sono seria. Ti pare Miller?"
"Ma vaffanculo Elly! Ahahahahha" me ne vado via ridendo lasciandola da sola per il corridoio con tutti che la deridono.
"VUOI SCOPARTI ANCHE LUI?! NON TI BASTANO QUELLI CHE TI FAI OGNI GIORNO EH?" gli urlo dall'altra parte del corridoio ridendo, anche se mi da davvero fastidio quello che mi ha chiesto.
Molti ragazzi attorno a me ridono, altri hanno la faccia preoccupata per essermi messa contro di lei. So che è vendicativa, ma sinceramente non mi fa paura.
Stringe i pugni e diventa rossa in faccia da quant'è arrabbiata. Prova ad aprire bocca per rispondermi ma la richiude subito e sbatte un piede per terra girando i tacchi e andando via portandosi le gallinelle dietro.
Io me la sto ridendo davvero troppo.
Entro nella mia aula, mi siedo al mio banco e al posto di trovarmi Luke di fianco, mi ci trovo Elya. Si saranno scambiati di posto, meglio per me.
"Ehi!" Lo saluto sussurrando.
La prof è appena entrata e tutti si stanno mettendo seduti al loro banco, gli sorrido mettendo in mostra il piercing che ho nella guancia proprio sulla fossetta che mi si crea quando rido. Di risposta mi fa l' occhiolino e mi rendo conto solo ora che ci stiamo fissando da un po tutti e due. C'è qualcosa di diverso nei suoi occhi, ma non capisco bene cosa. Mi volto e guardo alla lavagna, prendo appunti e mi concentro sulla materia, fino a che non mi arriva una pallina di carta proprio nella croce degli occhi, sopra il mio piercing. La prendo e la apro.

*Sei davvero bellissima oggi.
Ps: dopo vieni nel corridoglio della palestra vicino agli spogliatoi. *

È un bigliettino anonimo e non ho assolutamente idea di chi sia, ma forse ho un sospetto visto che Elya se la ride da quando il bigliettino mi ha preso in faccia.
L'ora di matematica sembra non finire mai ma dopo poco sento la campanella suonare, quindi esco velocemente dalla classe e vado verso quella di chimica.
Appena passo la porta, per un attimo non capisco più niente, sento solo del liquido freddo scorrermi lungo il petto e la faccia e bagnarmi completamente.

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CAPITOLO 4: capitolo lungo. Cosa succedera? E soprattutto chi sarà il mandante del bigliettino? 😨

Scusate per l'orario di pubblicazione.
Spero che la storia vi stia piacendo. Grazie a tutti i lettori. 😙

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