La meta non è importante quello che conta è il viaggio.... Parte seconda

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La meta non è importante, quello che conta è il viaggio... parte seconda.

Ci siamo lasciati la stazione di servizio alle spalle, già da mezza giornata. Stranamente ora il viaggio sta filando liscio come l'olio; le strade che abbiamo imboccato sono molto più libere dalle carcasse, rispetto a quelle che abbiamo fatto fin ora. Mi permetto di essere ottimista, sia per la mia famiglia, sia per il destino di Noha, forse avremo fortuna e troveremo sua madre e i suoi fratelli ancora vivi. Magari casa sua è ancora operativa, magari potremmo stabilirci lì. Sono così stanco. Le scorte che ci siamo portati dall'ospedale stanno finendo, soprattutto la benzina e l'acqua, finora non abbiamo trovato molto, quando non troveremo più niente che faremo?

Mancano poco più di cento miglia a Richmond, e se tutto va bene in un paio d'ore dovremmo esserci, saremo lì per il tramonto e di conseguenza dovremo posticipare di un altro giorno la nostra visita, spero che il ragazzo lo capisca, non vorrei usare le maniere forti. Non voglio trovarmi in territorio ostile con il buio, e non voglio neanche rischiare più vite di quanto ne servano per riportarlo dai suoi cari. È meglio che la maggior parte del gruppo rimanga in disparte, soprattutto Carl e Judith, è imperativo che loro rimangano al sicuro. Dobbiamo trovare un posto a metà strada dove rintanarci in caso di pericolo.

A cinquanta miglia dalla nostra meta ho fatto fermare la nostra carovana, Daryl senza neanche bisogno che parlassi è scattato in perlustrazione, e gli altri si sono messi in posizione di difesa. Dopo neanche mezz'ora è tornato facendomi un cenno:

-"C'è un fienile poco più avanti, è un po' malridotto ma il portone è bello solido e pare libero dai vaganti, per passarci una sola notte, direi che è l'ideale."- Mi volto e faccio un cenno agli altri invitandoli a proseguire verso la strada indicatami da Daryl: il fienile è spazioso e stranamente ordinato, ognuno di noi si ritaglia il suo angolino preparandosi al riposo notturno, tiriamo fuori le nostre esigue scorte di cibo preparandoci a consumarle in silenzio, come di consuetudine ormai, che ci sta succedendo? So che devo tenere il gruppo unito, ma ormai ho esaurito le energie, Judith piange ha fame, ed io sinceramente non so più cosa darle da mangiare. Abbiamo cercato di svezzarla il più rapidamente possibile, ma non ha ancora messo tutti i denti e darle i cibi che di solito troviamo, diventa sempre più complicato. Fortunatamente Maggie ha un'idea; prende un pentolino e lo mette a scaldare sul piccolo focolare, mette un po' d'acqua, sbriciola dei cracker e ci aggiunge mezza barretta del cioccolato che abbiamo trovato alla stazione di servizio; ricavandone una poltiglia dal colore non troppo invitante, tutto sommato Judith sembra apprezzare, Maggie guardandomi mesta dice:

-"Non è una dieta molto equilibrata, ma almeno il cioccolato le darà energia!"- Io sorrido mio malgrado e mi accorgo di cercare lo sguardo di Carol ma lei non c'è... forse allontanandola dalla prigione lo persa per sempre. Posso biasimarla? Non credo... che stupido che sono stato, mi son fatto delle regole e le ho imposte ma sono stato il primo a cedere, il primo a scoppiare e quando anche Carol lo ha fatto, invece di supportarla e capirla, lo allontanata senza quasi darle una spiegazione. Sono un uomo di merda! Lei comunque non si è arresa, ci ha tenuto d'occhio da vicino, e quando abbiamo avuto bisogno si è fatta avanti rischiando tutto, solo per salvarci, è un capo migliore di me.

Eugene si avvicina, ed io non ho proprio voglia di ascoltarlo, non lo ancora perdonato del tutto per la balla che ci ha raccontato, ovvio non sono arrabbiato come Abraham, però devo ammettere che non mi è ancora passata. È venuto a fare rapporto sulle "comunicazioni", da quando abbiamo lasciato il "Grady" ha ripristinato due torri radio ed ora vorrebbe provare a mettersi in contatto con il Dottor Edwards, anche per aggiornarlo sulla gravidanza di Maggie, gli dico di procedere e continuo ad imboccare Judith...

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Sono stanca dei musi lunghi di Daryl e delle occhiate preoccupate di Carol, quei due mi nascondono qualcosa, ed io sono determinata a scoprire cos'è, costi quel che costi. Anche se alla fine avrei la certezza che quello che sospettavo da qualche tempo sia una realtà.

After the end of the world, you can start over? Daryl&Beth... love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora