é a pochi centimetri da me, e mi sta fissando nello stesso modo in cui io sto fissando lui. Non riesco a tenere lo sguardo fisso su di lui e decido di abbassarlo sulle sue scarpe, sono delle semplici Stan Smith bianche con la mascherina posteriore blu.
- Ciao- è l'unica cosa che sento.
- Emh.. ciao- sento che il mio viso è caldo che sento il cuore che mi pulsa in faccia. Alzo lo sguardo e lo vedo sorridere,
-Stai bene?- mi domanda sorridendo
vorrei dirgli che mi sta portando alla pazzia, ma è una cosa assurda. Non l'avevo mai visto prima di ieri sera, e frequenta la mia scuola.
- Sisi, grazie. Tu?- lo dico con noncuranza, cercando di essere il più tranquilla possibile, ma so che il mio volto mi tradirà, come fa sempre. Devo imparare a gestire meglio le emozioni visto che tra poco conoscerò gente nuova e non voglio che capiscano subito che effetto mi fanno.
- Sto bene, non c'era bisogno che me lo chiedessi- risponde sbuffando, alzo lo sguardo, che si era di nuovo incantato sulla sua maglietta nera semplice, e lo guado negli occhi, non sta più guardando me, ma sta vagando nello spazio seguendo qualcuno soltanto con gli occhi che sono improvvisamente diventati freddi e duri. Sono diventati più scuri.
Si allontana senza dire altro, mentre io lo seguo con gli occhi per capire chi sta raggiungendo, per fortuna è così alto che continuo a vedere i suoi capelli ricci dall'altra parte della mensa. Si è fermato e sta parlando con un tipo strano, ma con gli occhi sta seguendo ancora qualcuno...
Un braccio interrompe i miei pensieri, mi volto e dici: - Ti ho cercato per tutta la scuola, dov'eri finito?- il mio tono è un misto tra l'arrabbiato, il preoccupato e non conosco l'altra emozione che sto provando, lo vorrei ringraziare perché così ho potuto vedere Ragazzo Occhi Verdi, ma vorrei anche ucciderlo per lo stesso identico motivo.
-Scusami- mi risponde abbassando la testa e portandosi il braccio che tratteneva la mia mano tra i capelli, per accarezzarsi la nuca,- il professor Jones mi ha trattenuto, doveva parlarmi del mio compito, insufficiente per un altra volta e dice anche, che se non mi impegno, mi mette insufficiente alla fine del quadrimestre e dovrò venire a scuola per tutta l'estate per recuperare il voto-
Il mio cervello mi ricorda che il professor Jones, è il suo insegnante di fisica, e il mio voto in fisica non è mai inferiore all'otto..posso aiutarlo e i suoi occhi da cucciolo me lo chiedono, implorandomi. Ha ancora il fiatone, mi ha detto tutto il trenta secondi e ora aspetta una mia risposta.
- So che posso aiutarti ...e..- lascio in sospeso la frase, in questo momento è nervoso, e farlo innervosire ancora di più mi fa sorridere - e...-
aspetto ancora un pò , vedo nei suoi occhi la sofferenza dell'attesa...
- ...e ho deciso di .. si dice così.. aiutarti, giusto?- non riesco a finire neanche la frase che due braccia mi sollevano in aria facendomi ruotare su me stessa, non mi ero mai accorta di essere così bassa in confronto a lui, sapevo che era più alto di me, ma adesso sono completamente per aria e mi viene istintivo aggrapparmi forte alle sue gambe, come una scimmietta...
ha la testa nell'incavo tra la mia spalla e la mia testa, e un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, sento la sua risata contagiosa e inizio anche io a ridere, adesso sembriamo due malati mentali oppure...non mi viene in mente...come si chiamano.. ma adesso non ho intenzione di pensarci perché il mio migliore amico ha qualcosa da dirmi, ma non parla, mi guarda soltanto, mi sta fissando, vedo nei suoi occhi un luccichio, mi sta ringraziando...non so per quanto tempo ci perdiamo nei nostri occhi,siamo amici da tanto tempo ormai, ma abbiamo sempre avuto un nostro modo di parlare, ma non siamo mai stati qualcosa di più. Siamo felici così.
-Ciao ragazzi- è la frase che ci fa svegliare dalla nostra trance...
-Ciao Mady- le dico sorridendole e voltandomi verso di lei. Ma il suo sguardo è un pò confuso e si concentra sulle mie gambe..abbasso anche io lo sguardo e vedo che sono appesa ancora a Paul, lui non è per niente imbarazzato, ma appena mi accorgo della situazione salto giù e mi sistemo il jeans.
il mio cuore batte forte così come sento la faccia pulsare, mi immagino il mio colorito: rosso, se non porpora. Mi sento in imbarazzo e adesso, con me anche Paul, i nostri sguardi si incontrano e ci chiediamo scusa a vicenda, per fortuna nessuno ci ha visto.
Una voce interrompe i miei pensieri e quelli dei miei due migliori amici,-Ragazze oggi pomeriggio appuntamento alle due e quindici in palestra, c'è allenamento. Puntuali!- è la voce di quella cornacchia di Brianna, ma è quello che basta per svegliarci dalla nostra trance.
-Andiamo a mangiare?- propone Madison, come se non avesse visto nulla
-Certo- le rispondo sorridendo, mi sto calmando e poi non è successo niente. siamo amici, capita,no?
-Andiamo- dice Paul, anche lui mi sembra tornato alla normalità. e poi fino a dieci minuti fa avevo un altro ragazzo nella testa, è letteralmente impossibile che mi piaccia...
Si, ne sono certa....
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Abbiamo mangiato leggero, abbiamo gli allenamenti tra un quarto d'ora, e siamo tutte negli spogliatoi per cambiarci ed indossare la divisa. adoro i colori, rosso, bianco e blu. Abbiamo un top tutto blu, con il nostro numero e il nostro cognome stampati sulla schiena, i colori sono alternati,rosso e bianco, rosso e bianco...
La maglietta lascia l'ombelico da fuori e non posso lamentarmi della visione della mia pancia allo specchio. Ho il segno degli addominali sia a destra che a sinistra, non come quelli che si vedono in televisione, ma non posso lamentarmi...ma questa è soltanto la maglietta, oltretutto aderente per permetterti di muoverti con agilità ; ma la parte più bella è proprio descrivere i pantaloncini, chiunque li abbia inventati doveva essere un pervertito, sono lunghi circa cinque dita a partire dall'elastico che arriva in vitae non coprono neanche 1/3 della mia coscia. Questo è il motivo per cui non mi cambio mai prima di andare in mensa, non mi piace ricevere commenti poco adeguati, anche se andare in giro così mi mette molto a mio agio.
Usco dallo spogliatoio, seguita da Madison dieci minuti dopo, con la divisa e i capelli legati in una coda di cavallo alta, ormai mi arrivano a metà schiena legati, dovrei andarli a tagliare.
Entriamo in palestra e divento rossa vedendo che i ragazzi che giocano a basket sono tutti lì, seduti a guardare noi passargli davanti, Brianna saluta tutti con un gesto della mano e cerca di mettere in mostra il suo fondo-schiena, in modo che tutti possano notarlo..okay è "importante" ma non è niente di ché.
Andiamo avanti e cerco di non pensare al fatto che quaranta ragazzi ci stanno squadrando in modo poco convincente. Arrivate davanti alla nostra professoressa che ci informa che oggi formeremo le squadre miste con i ragazzi che giocano a basket. Li guardo un momento e dopo aver incontrato gli occhi di Paul, vedo Ragazzo Occhi Verdi, non può essere qua. Non posso non averlo mai notato...
- che palle!- è l'unica cosa sensata che riesco a pronunciare sottovoce, ma non così tanto come avrei voluto, perché Madison si gira verso di me con una faccia interrogativa.
Non so cosa rispondere e ripeto nella mia mente un: "che palle"!!!
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Spero che il capitolo vi piaccia. Baci
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te
Romancetratta di una ragazza che sta per trasferirsi e deve abbandonare tutti i suoi amici...chissà cosa succederà nella nuova città da poter raccontare una storia