Capitolo 10

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Mickey non si era mai sentito così fottutamente stupido in tutta la sua vita.
Ma se sentirsi stupido avesse davvero significato provare tutto quello che Ian gli faceva provare, era ben felice di esserlo.
Non avevano parlato molto di quello che era successo, Mickey voleva davvero farlo, per sapere come Ian si sentisse rispetto a quella situazione, non che ne non lo sapesse, era lui ad abbracciarlo durante la notte quando lo sentiva piangere, o a cercare di farlo ridere quando nel bel mezzo di una conversazione o di una qualsiasi attività stessero svolgendo, Ian si bloccava e fissava il vuoto, evidentemente invaso da mille pensieri, ma suppose fosse il caso di dargli il suo tempo, per smaltire, metabolizzare e decidere come reagire, qualunque scelta avesse fatto, Mickey sarebbe stato li, e lo avrebbe accettato.

Era un pigro martedì pomeriggio, da li a poco Mickey sarebbe dovuto uscire per andare a lavorare, nelle ultime due settimane, in cui Ian era in pianta stabile a casa sua, aveva preso parecchi giorni di ferie per stare con lui, e non poteva tirare troppo la corda, decisamente non poteva permettersi di perdere il suo lavoro.
Dopo un paio di sessioni di sesso più che fantastico, Mickey rotolò giù dal letto, e si infilò i boxer, che recuperó dal pavimento, sorrise al pensiero che in quelle due settimane era stato molto più nudo che vestito, sorrise fissando Ian addormentato nel suo letto, e non poté fare a meno di chinarsi verso di lui e baciarlo sulla punta del naso, per poi accarezzare piano la sua guancia pallida e morbida.
Non era mai stato il tipo a cui piaceva il contatto fisico, era sempre stato riluttante per quanto riguarda questo tipo di smancerie da ragazzina innamorata.
Ma ormai si era arreso al pensiero, che quel ragazzo avesse fatto di lui una persona sdolcinata, o forse era riuscito a tirare fuori quel lato di lui che nemmeno sapeva di avere.
La mano di Ian afferrò il polso dell'altro, ancora con gli occhi chiusi lo attirò per baciarlo sulle labbra, bacio che, come spesso accadeva, si trasformò ben presto in una pomiciata.
"Non andare" mormorò nella sua bocca
"Non posso Ian" rispose lui scostandosi dal bacio, anche se non avrebbe davvero voluto farlo.
Ian fu comunque più svelto di Mickey e si avvinghió con le braccia dietro il suo collo trascinandolo in un abbraccio disordinato.
Sembravano non averne mai abbastanza.
"Prima ripetilo"
"Cazzo Ian"
"E dai voglio sentirlo"
"Vuoi sentirlo ogni cinque minuti da due fottute settimane"
E a lui non pesava affatto continuare a dirglielo ininterrottamente.
Ma aveva pur sempre la sua dignità da Milkovich da mantenere.
Anche se, poteva giurare che nei confronti di Ian ormai non fosse più convincente.
Maledetto Gallagher.
"Ti amo" disse inarcando le sopracciglia e sbuffando in modo del tutto finto.
Tutta via non poté fare a meno di ripeterlo non appena il sorriso di Ian si fece largo sulla sua faccia, come un cazzo di bambino la mattina di Natale.
"Ti amo" disse nuovamente, in tono più serio "ma devo andare sul serio adesso"
"Ti amo anche io, tanto." Rispose il Rosso con quel suo maledetto sguardo da cerbiatto che Mickey pensava davvero prima o poi lo avrebbe ucciso.
Mickey lasciò la camera da letto dopo averlo baciato velocemente sulla guancia.
Ian tornò a raggomitolarsi sotto le coperte afferrando il cuscino di Mickey tra le braccia, senza pensare a niente, si addormentò con il profumo di Mickey sotto al naso.

Mickey ispirò l'odore di caffè che inondava la cucina, non rendendosi conto che per la prima volta in vita sua stava dando importanza a delle cose così semplici come l'odore del caffè, o il rumore della pioggia, o la musica di sottofondo nel salotto.
Non prima di conoscere la serenità, che Ian gli stava regalando in quei giorni.
Mandy porse al fratello una tazza di caffè bollente e lui annuì come ringraziamento.
"Insomma, mh, ora Ian vive qui?" Chiese lei, il suo tono risultava dolce, probabilmente era felice di vedere suo fratello così estremamente tranquillo e rilassato dopo dio solo sa quanto tempo.
"La sua famiglia è uno schifo"
"Quella di chi, non lo è" Mandy emise una risatina, forse nascondendo anche un po' di risentimento in quelle parole, nei confronti della sua, di famiglia.
"Già" rispose solo Mickey, distaccato, l'argomento famiglia di merda non era proprio tra i suoi preferiti, inoltre non avrebbe permesso a quel pensiero di scuotere la felicità che stava finalmente trovando.
"Comunque mi sta bene, Ian è simpatico, che ne dici se oggi lo porto a fare un giro?" Proseguì lei.
"Penso mh.." una delle altre cose che Mickey aveva scoperto il quel periodo trascorso con Ian, era il suo essere incredibilmente e ridicolmente geloso del suo ragazzo, tanto che il pensiero che potesse starsene in giro senza di lui lo infastidiva parecchio, ma questo di certo non lo avrebbe mai ammesso, sopratutto non a sua sorella, che lo avrebbe sicuramente preso per il culo a vita per quello.
"Penso sia ok, solo niente cazzate stronzetta"
Rispose prima di poggiare la sua tazza di caffè mezza piena sul tavolo ed afferrare il cappotto per uscire.
"Te lo riporto sano e salvo tranquillo"
Lo screziò Mandy, che ricevette solo un dito medio come risposta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 15, 2016 ⏰

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