I suoi occhi grigi metallici guardavano gli enormi edifici scorrere uno ad uno e le luminose tabelle dei negozi, mentre la pioggia cristallina scendeva lenta e sinuosa sul finestrino dell'auto.
Innumerevoli sensazioni fortissime rollavano in maniera confusionaria nella sua mente ed ognuno di essa assumeva un sapore diverso per ogni momento ricordato, quasi da sentirne persino gli odori, amava guardare fuori dall'auto in silenzio mentre pensava e correva indietro nel tempo, ma era da troppo che non lo faceva.
< Miss> interruppe il lungo silenzio l'autista, schiarendosi la voce con un colpo di tosse;
< Cosa? Mi scusi George! Mi scusi per questa mia assenza!> rispose turbata per essersi così allontanata dalla realtà.
< L'ho portata in centro ma se mi permette , M. Adeline non mi ha detto dove dovrei accompagnarla>;
< Gran Tower, please> affermò in modo deciso.
La giornata era nuvolosa e non accennava per nulla a smettere di piovere, Adeline continuava a fissare i negozi addobbati con una certa indifferenza rendendosi conto che era meglio ignorare le sensazioni antecedenti.
<Sai George, amo il Natale anche se per molti è nostalgico> e con una strana smorfia proseguì < io amo le nostalgie, ci fanno rivivere le belle emozioni, poi cosa c'è di più bello di festeggiare con i propri cari? È per questo che ero silenziosa>.
Adeline sapeva che non era questo il vero motivo, forse in parte ma non del tutto, ma sentiva il bisogno di giustificarsi con quell' uomo che di rughe non ne aveva molte ma nemmeno troppo poche per non capire le sensazioni in cui era avvolta, quell'uomo che con poche parole sagge sapeva sempre dargli ottimi consigli. Con una certa parvenza aveva un senso di protezione paterna nei suoi confronti, d'altronde l'aveva incontrata dieci anni fa per la prima volta sul marciapiede dell'aeroporto di Londra, che inutilmente cercava di prendere un taxi, Adeline a quei tempi era una ragazza di 21 anni, minuta, di altezza media e con voluminosi e lunghi capelli color tabacco che le nascondevano brillanti occhi grigi, infastidita dal rumore londinese, tipico da chi viene da un piccolo paese italiano e da allora non l'ha più lasciata da sola.
Il destino li fece incontrare per caso, George allora,un ragazzo dall'età più adulta di lei, scampanato, la vide da lontano e si fermò con il suo taxi per la voglia di vedere da vicino quella ragazza con atteggiamento buffo e infastidito, quasi per prenderla in giro. Quel giorno, dopo dieci anni, ancora lo ricordava, vivido, come se fosse accaduto il giorno prima, sempre insieme vedendola tutti i giorni e vivendola anche se a debita distanza con tutte le sue gioie, delusioni e sconfitte e ma soprattutto la sua tenacia, anche se nonostante tutto rimaneva sempre disarmato dalla sua personalità che con la velocità di un soffio oscillava dalla freddezza e la risolutezza alla massima dell'umanità e sensibilità.
< Miss, siamo arrivati> annunciò l'autista e con tono orgoglioso e frettoloso, disse:
<E comunque anche io la penso così, sa che lei mi piace, è molto profonda cosa che non si direbbe>.
Adeline lo guardò e con un sorriso furbetto scese dall'auto e si apprestò sotto la pioggia ad entrare in Hotel.
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Away- L'odore dell'Amore
RomanceL'avvenenza dell'amore é intorno a noi mentre corriamo furiosamente tra i boschi della vita e affrontiamo nuovi mari tempestosi, mentre ci focalizziamo sulla meta da raggiungere e tra mille parole e libri che ci riempiono prima le giornate e poi la...