M di Memoriae - Capitolo 2

94 34 11
                                    

Adeline non era la prima volta che passava il Natale da sola, nonostante amasse tanto vivere quei momenti con la sua famiglia, non tornava quasi mai per le feste a casa  forse perché si sentiva in colpa per averli lasciati da soli e sentiva di non meritare il sorriso dei suoi amati, un senso di pudore la spingeva a lasciar perdere l'idea di prendere l'aereo e tornare in Italia.
Arrivò a Londra dieci anni prima con la convinzione di cambiare la propria vita,  non di certo di cambiarla radicalmente ma di renderla migliore ma sopratutto con l'intenzione di viverla, seduta sul sediolino dell'aereo pensava alle motivazioni che l'avevano spinta a prendere quella decisione e nonostante le lacrime le rigassero il viso, continuava a ripetesi che ognuno è artefice del proprio destino, anche se non ci credeva molto, soprattutto per una superstiziosa come lei che al destino ci credeva e come, ma non come materia da plasmare al nostro piacimento, il destino aveva già scritto per ognuno di noi e se lei era lì in quell'aereo era il destino ad averlo deciso, come aveva deciso quel giorno, tre anni prima, di fargli incontrare quel ragazzo dagli enormi occhi nocciola e con cui aveva vissuto momenti troppo forti per dimenticare in fretta e far si che l'assenza d'amore del padre che nonostante fosse sempre stato presente  fisicamente, la segnassero, purtroppo la personalità di suo padre e la mancata fiducia per l' amore l' avevano spinta ad essere quello che era.
Adeline all'amore ci credeva, da sentirla in tutte le cose come profumo nell'aria, ma delle volte era come il polline dei fiori, le provocava allergia.
Scese da quell'aereo con poco più di un paio di centinaia di euro in tasca, con una borsa a tracolla,un trolley color rosso e un paio di cuffie al collo prese in prestito da suo fratello con la promessa di tornare presto, non era la prima volta che metteva piede a Londra, amava quella città, forse per il suo cielo tetro, come il suo cuore, e per questo penso che eri il suo posto.
L'aria umida e afosa di Londra in piena estate era soffocante per lei e il chiassoso rumore delle auto le provocava ansia e nervosismo, subito penso a concentrarsi per trovare un taxi che la portasse in centro per trovare un alloggio e un lavoro, d'altronde era partita in piena estate per quello, il tasso di turismo in quel periodo a Londra era alle stelle ed era più facile trovare lavoro come cameriera pur non sapendo bene la lingua.

Away- L'odore dell'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora