Verso Dubai- Capitolo 4

51 23 1
                                    

Qualche mese più tardi in un tardo pomeriggio, il sole si accingeva ad accarezzare il tramonto, colorando con i suoi bellissimi colori le vetrate di una incantevole casa bianca.
Adeline in vestaglia con un bicchierino mezzo vuoto fissava il tramonto sul divano di casa sua, immersa nella bellezza di quel tramonto, aspettò che  il sonno la rapisse.

I motori si accesero, le hostess di bella presenza nelle loro uniformi blu controllavano se tutto andasse come indicava la procedura e mentre Adeline si accomodava sul sedile, una voce dagli altoparlanti annunciava la partenza dell' aereo verso Dubai.
Adeline si lasciò andare e per lei susseguirono sette meravigliose ore di sonno profondo, il migliore di tutta la sua vita, diretta verso la città di Aladin dove avrebbe concluso qualche affare ma soprattutto finalmente avrebbe goduto di un meritato relax.

-Dubai
-ore 16:00 pm
< Ecco Miss, questa è la sua suite, Gran Real..> si rivolse ad Adeline una sorta di maggiordomo, un uomo di media età che parlava correttamente in italiano;
Adeline stupita di cotanta meraviglia annuì e con grande stupore si guardava intorno ascoltando a malapena il maggiordomo;
< La sua residenza comprende una camera da letto, una cabina armadio e un bagno presidenziale, una terrazza privata che si può accedere dalla sua camera, un soggiorno formale e uno non formale, una cucina privata, una sala da pranzo e un terrazzo con vista sull'oceano e sulle nostre incantevoli piscine>
< Non avevo mai visto tanto sfarzo e raffinatezza messa insieme!> furono le uniche parole che disse Adeline
< Io sarò il suo maggiordomo, mi chiamo Aamir e buon soggiorno!> concluse, andando via.
Adeline estasiata da cotanto lusso, si gettò su una delle poltrone e iniziò a rilassarsi assaporando il tradizionale caffè arabo, un mix tra quello londinese e italiano, ristretto come quest' ultimo  ma dalla consistenza londinese, aromatizzato da cardamomo e zafferano, un caffè non per stomaci debole.

Qualche ora più tardi dopo essersi ripresa dal jet-lag si alzò per fare colazione, la tavola era imbandita da molteplici pasti tipici del luogo, frutta, marmellate esotiche, dolci di ogni tipo e ovviamente da datteri frutto di benvenuto, si apprestò per fare un breve spuntino per poi raggiungere l'auto che l'aspettava.
Finalmente Adeline era pronta per gettarsi nella Terra Rossa, per godersi gli innumerevoli posti magnifici e incantati che le riservava quella città, per visitare i monumenti più affascianti della cultura del medio oriente, imperdibili e unici nel loro genere, per cavalcare un dromedario nel bel mezzo del deserto e sopratutto per andare al fantomatico Suk.
E Fu proprio il Suk a riservargli un inaspettata sorpresa.

Il Suk tipico mercato arabo è un enorme distesa di bancarelle che comprende più di 40 negozi e venditori, che raccoglie tutta la bellezza del medio oriente, conosciuto per i suoi innumerevoli prodotti che non solo racchiudono i prodotti tipici locali come le spezie, che sono migliaia e introvabili in qualsiasi altra parte del mondo, ma piena di oggetti caratteristici che raccontano la cultura di quella terra. Il Suk è un insieme di colori brillanti che insieme tra di loro donano serenità per chi li guarda oltre a generare enorme stupore coronato da bellissimi tappeti, forse i più belli di tutto il mondo.
Adeline si avvicinò a una bancarella e sgranó gli occhi per quante spezie ci fossero, per un amante di spezie come lei era come essere in un grande parco giochi per i bambini , effettivamente per lei interamente il mercato era come un parco giochi, non sapeva da che parte fosse più attirata se dalla bancarelle delle spezie o quella degli oggetti antichi, così decise di avvicinarsi alla prima e non riuscendo a decide cosa comprare prese un po di tutto e proprio lì che si rese conto che quella borsa gigante che aveva non era poi così gigante, passando poi agli oggetti antichi da buona collezionista fece una selezione e prese alcuni oggetti unici, tra cui un ciondolo che attirò particolarmente la sua attenzione, dalla forma ovale e interamente lavorato e intersecato di color ottone, con un unica pietra color azzurro oceano, il ciondolo si apriva grazie a tre movimenti schematizzati potendo racchiudere all'interno qualcosa di segreto, pagó, lo mise al collo e proseguì pensando di poter ritornare un altro giorno.
Mentre camminava con la borsa piena, il suo lungo vestito color avena ondeggiava.
Impegnata a guardare se qualcosa colpisse la sua attenzione sbatte con tutto il suo corpo contro un grosso uomo e con le mani incollate ancora sul suo petto , alzò gli occhi ed esclamò :

< Non ci posso credere? Forse sono i miei occhiali che si stanno prendendo gioco di me? O sarà il caldo afoso!> esclamò sorpresa e con il cuore in gola Adeline, sapendo bene che non era né l'uno né l'altro;
< No sciocchina> ridendo di buon gusto proseguì l'uomo
< Non sono né gli occhiali, che dovresti pulire un po'e non è nemmeno il caldo di Dubai a darti alla testa...ah a quanto vedo tu sempre con gli occhiali sporchi vai in giro!> esclamò l'uomo;
Adeline ancora con le mani attaccate al suo petto era pietrificata dall' adrenalina, osservava il suo volto che nel tempo era un po cambiato pur rimanendo sempre lo stesso, i suoi occhi enormi color nocciola erano ammorbiditi da qualche ruga in più da quando lo aveva visto l'ultima volta, Adeline improvvisamente inizió a sentire il suo corpo in fiamme, manco se ci fossero cento gradi in più di quelli che ci fossero già, il cuore le batteva fortissimo tanto da pensare che lui lo potesse sentire e staccandosi da lui, esclamò:
< Caspiterina...questo è il Destino! A quante persone capita di trovare dall'altro capo del mondo il proprio...>
< ehm... Fidanzato volevi dire?> controbattè l'uomo
< Cosa? Ok ti sei tu sciroccato troppo sole di Dubai ragazzo mio!!>
< Forse è questo quello che dovremmo dire a quei uomini li giù> riferendosi ad alcuni uomini accanto alla bancarella dei tappeti che la fissavano in malo modo;
< Sono vittima di una scontro!! Ma tu cosa ci fai qui?> sviando il fatto che lei fosse incollata a lui;
< Vieni piccola scimmietta che saccheggia l'intero mercato... Vieni che ti offro qualcosa in un luogo più tranquillo> trascinandola per un braccio.

Adeline camminava un passo indietro pensando a quello che era appena successo e stava succedendo.
L'uomo che l' aveva lasciata, l'uomo che era la causa ma anche la determinazione dei suoi cambiamenti era lì a Dubai e lei tra milioni di persone lo aveva rincontrato, addirittura sbattuta contro come un fulmine a ciel sereno, dopo dieci anni, impossibile ma vero.
Penso come era buffo che il destino li avesse fatti incontrare e penso che solo il destino poteva esserci di mezzo, penso a tutte quelle coincidenze che erano avvenute prima che lei partisse, l'odore del suo profumo sentito in aeroporto, che ricordava ancora dopo tutto quel tempo, il bambino seduta di fianco a lei con lo stesso nome e il posto a lei assegnato, numero 23, lo stesso giorno in cui entrambi compivano gli anni.
Adeline tirò giù gli occhiali, non sapeva come sentirsi.

Away- L'odore dell'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora