Anche se agitata aspetto Pierre nel punto d'incontro.
Sono seduta fuori dal centro commerciale di Saron.
Il moro aveva voglia di andare in giro per il paese, credo di aver creato un mostro.
In senso buono ovviamente.
Mentre rifletto su come comportarmi per sembrare naturale..
- Salve bellezza! -
Mi volto di scatto e trovo di fronte a me due ragazzi che, benché sappia come le prime impressioni spesso possano essere sbagliate, non mi trasmettono nulla di buono.
- Salve.. - ribatto scocciata.
- Sei qui sola? -
- Tra poco arriverà il mio ragazzo.. -
- Che brutto tipo! Farti aspettare qui sola! Perché non lasci quel buono a nulla ed esci con noi? -
- Preferisco aspettarlo! -
Ma chi cavolo sono?
Bene o male, almeno di vista, conosco tutta Saron e questi due non li ho mai visti.
Non sono tipi che passano inosservati.
- Oh, eddai! Con noi di certo ti divertirai di più! -
- Grazie, ma davvero.. -
- Sei del liceo Saga? - mi blocca il castano.
- Perché dite? -
- Hai la divisa di quegli snobbettoni! Tutti chiusi nel loro piccolo mondo! Siete irritanti! Tu cosa sei? Duchessina? Contessina? O addirittura Principessa? -
- Perché dovrei rispondere? Non è importante il mio titolo nobiliare! -
Non ne posso più.
Mi sto irritando molto, però.. finché rompono solo a parole mica posso picchiarli per sfizio.
- Come no! Per voi è tutto il vostro status! -
- Non siamo tutti uguali! -
- Non prenderci in giro! - ribattono stizziti.
- Mi spiace che lo pensiate.. -
- Dai zuccherino! Andiamo! - mi prende per un polso quello coi capelli a spazzola.
M'ha tirata così forte che ora sono in piedi.
In piedi e incazzata.
- Mollami! - lo fulmino.
Esita per un attimo, ma torna subito arrogante.
- Vuoi spaventarmi?! Non mi fai paura, bambola! -
- Ti ho detto di mollarmi! - ripeto.
Perché certi cretini li trovo solo io?
Altro che status.. non conta nulla!
Quella volta al karaoke erano dei nobili eppure avevano lo stesso comportamento di questi.
Gli umani se stronzi lo sono indipendentemente dal ceto sociale.
Strattono il braccio per liberarlo, ma questo mi sorprende.
Con un gesto rapido estrae un coltello dall'interno della sua giacca.
I nostri corpi ne nascondono la vista al pubblico così non posso sperare in un aiuto esterno.
- Guarda che mi tocca fare! E tutto perché fai i capricci! -
Maledizione!
Così è più difficile..
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Il Mio Principe (Im)perfetto
Roman d'amourQuanti casini. Entrambi testardi. Caparbi. Si può dire anche stupidi. Con la nostra mania, in comune, di far le cose per conto nostro ci siamo complicati la vita non poco. Se avessimo permesso agli altri di aiutarci prima come sarebbe andata? Avremm...