Capitolo 11

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"Avvertiamo la signorina Beatrice Moretti che ,a causa della slogatura alla caviglia destra, dovrà stare a riposo fino alla fine della settimana. Di conseguenza non potrà esibirsi nello speciale del Sabato" rileggo più volte la lettera ricevuta dal fisioterapista e le lacrime scorrono sul mio viso. Sto perdendo un'opportunità a causa di quella sottospecie di ragazza dei miei stivali. Sprofondo nel divano della sala relax sbuffando e singhiozzando disperata. Mi si avvicinano i presenti in sala relax preoccupati per la mia reazione e gli allungo il referto medico. Mi sento stringere in un abbraccio collettivo mentre gli altri mi chiedono cosa sia successo a lezione con Garrison e decido di raccontare tutto.

Tutti gli altri sono a lezione mentre io sono bloccata su uno stupido divano a fare niente, mi arriva un messaggio della redazione con scritto che i professori vogliono parlarmi e mi esortano recarmi in studio. Zoppicando arrivo nel luogo prestabilito, mi asciugo gli occhi con la manica della felpa rossa con scritto 'inschierabile' e mi siedo su una sedia posizionata di fronte a tutti i professori. "Beatrice, ti abbiamo convocata per parlare di ciò che è successo ieri durante la lezione di Garrison" dice la Clentano sempre con la sua aura glaciale "Abbiamo analizzato i filmati e sentito le testimonianze dei professionisti ed effettivamente Arianna ti ha spinta mentre stavate provando" spiega Veronica "Nonostante ciò siamo delusi dal tuo comportamento, hai risposto male a Garrison insultando una tua compagna e non hai rispettato il coprifuoco. Visto le tue condizioni fisiche la punizione precedente è annullata ma non potrei esibirti nemmeno la prossima settimana" spiega sempre la Celentano ed io sono ancora più incazzata. "Ok va bene" rispondo con gli occhi lucidi e tirando su con il naso "Mi dispiace Beatrice, noi siamo qui per aiutarci ma tu devi essere la prima a lasciarcelo fare e così non hai un comportamento adeguato ad una scuola come questa" riprende la Celentano.

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Sono distrutta sia fisicamente che moralmente e mi trascino sconsolata per i corridoi della scuola che sto iniziando ad odiare. Tratto le persone come loro mi trattano ma ho sempre torto e sono quella che ci rimette in ogni situazione. In più per due settimane non posso esibirmi e il serale è sempre più vicino.

Mentre sto annegando nei miei pensieri sdraiata con gli occhi chiusi sul divano della sala relax, sento una mano familiare accarezzarmi dolcemente i capelli, un corpo stendersi vicino al mio ed istintivamente sorrido. "Ciao Simo" affermo tenendo ancora gli occhi chiusi e beandomi di quella stupenda sensazione, "Ei come hai fatto a riconoscermi?" mi chiede molto probabilmente sgranando gli occhi. "In realtà non lo so, me l'hai confermato tu adesso. Poteva anche essere qualcun altro" lo provoco aprendo gli occhi "Vedo che qualcuno qui ha voglia di scherzare, mi auguro che questo chiunque altro non esista" risponde mentre alza il torace facendo leva sugli avambracci. Mi avvicino a lui tanto da far sfiorare i nostri nasi "Vedo che qui qualcuno è particolarmente geloso ma non dovrebbe" soffio avvicinandomi provocandolo maggiormente "Questo qualcuno ha una grandissima voglia di baciarti" risponde con voce roca provocando miliardi di brividi in tutto il mio corpo. "E allora fallo" desidero assaporare quelle labbra che mi provocano sempre più astinenza. Immediatamente la nostre labbra si uniscono in un bacio passionale, le nostre lingue si rincorrono freneticamente e il desiderio aumenta sempre di più. "è meglio se vado prima di trovarmi in una situazione scomoda, sai dovresti coprirti un po' di più, così sei troppo provocante e potrei non rispondere di me" afferma imbarazzato mentre si indica il basso ventre provocandomi una serie di risate. "Ei non dare tutta la colpa a me. Potrei dire la stessa cosa di te, sei troppo bello per aggirarti indisturbato nella scuola. Tutte le ragazze non ti staccano gli occhi di dosso" rispondo "Guarda il lato positivo, loro possono solo guardare mentre tu puoi fare anche altro" afferma con un sorriso malizioso sul volto, "Stupido" urlo ridendo. Rimaniamo in quella posizione ancora una decina di minuti ma improvvisamente Simone controlla l'ora, si alza lasciandomi un ultimo bacio a stampo per poi dirigersi verso la porta e sparire definitivamente dalla mia vista.

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Per fortuna in questa situazione c'è Simone a risollevarmi il morale, stasera ci vediamo per vedere un film a casa sua visto che io non posso camminare molto e mi devo spostare con le stampelle. Sono seduta su una panchina davanti all'albergo mentre fumo l'ennesima sigaretta della giornata, ultimamente fumo troppo ma è inevitabile, quando c'è qualcosa che non va divento una ciminiera. Aspiro quel veleno fino al filtro, la lascio cadere e la pesto con il piede sano. Arrivo in camera, la 308, benedicendo chi ha inventato l'ascensore, mi butto sul letto e penso alla mia famiglia, a come mia madre possa sentirsi in questo momento vedendo la sua bambina così nei guai, a mio padre a cui non importerà nemmeno se sono viva e a mio fratello Andrea in Australia. Qui dentro ho legato con la maggior parte della gente ma non posso definirmi amica di tutti, anzi, sono più le persone a cui non sto molto simpatica, a partire da Arianna. Al solo pensiero di quella sgualdrinella mi agito, mi alzo dal letto e decido di prepararmi anche se mancano 3 ore al mio incontro con Simone. Essere infortunata è ancora più stressante, non posso andare a lezione quindi ho tutte le giornate libere in cui faccio fisioterapia ma oltre a ciò mi annoio da matti. Per qualche ora posso dormire ma poi non ho idea di dove sbattere la testa.

A fatica finisco di fare la doccia, avvolgo il corpo nell'asciugamano e sento delle voci provenire dalla camera da letto, probabilmente saranno tornate Chiara e Benedetta. Infilo l'intimo, un paio di skinny neri a vita alta strappati sul ginocchio sinistro e un maglioncino bianco a maniche lunghe. Mi trucco pochissimo mettendo un filo di fondotinta per coprire le occhiaie e gli occhi gonfi dal pianto e infilo gli occhiali da vista neri. Esco dal bagno a fatica saltellando sulla gamba buona e vedo un sacco di gente stesa sui tre letti. Gabri e Alessio si istigano a vicenda come se fossero due bambini dell'asilo, Sergio, Chiara e Michele parlano in cerchio, poi c'è l'angolo coppiette Nick-Benedetta e Lele-Elodie, Adreas invece sta giocando alla playstation con Daniele ed Emanuele. Li osservo per un po' spaesata, mi infilo le scarpe, prendo le stampelle -compagne di sventura- e mi avvio alla porta. "Ragazzi io vado, ci vediamo domani" li avverto tra i lamenti generali. "Usate il preservativo!" mi urla Alessio, le guance mi si tingono di rosso per l'imbarazzo e un irrefrenabile istinto omicida mi assale. "Tappati la bocca" gli rispondo fulminandolo con lo sguardo.

HI THERE! 😙
Sono tornata con un nuovo capitolo🎉 Vorrei solo precisare che la storia non ha una coppia specifica (Simone-Bea o Marcello-Bea) è soltanto complicata. Quindi sostenitrici di Marcello non scoraggiatevi!
Spero a presto.
Alessia.

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