Capitolo 6

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– Louis? Allora sei pronto? – lo chiamò il fisioterapista,
– Un attimoooooo – gli rispose l'altro ancora nella sua camera; Harry sbuffò una risata, era impossibile come il giocatore fosse sempre in ritardo. Mentre lo aspettava, venne raggiunto da Eleanor

– Harry! – lo salutò, lui le rispose con un sorrisino, – Cercavo proprio te! – continuò la mora, Harry mise su una faccia stupita. Erano ormai tre settimane da quando si era trasferito a casa Tomlinson e oltre alle chiacchere e ai saluti di cortesia non aveva mai parlato con la ragazza.
– Oh... ehm, certo! Dimmi tutto! – le disse però, lei gli si avvicinò
– Volevo parlarti di Lou! – Harry annuii – Come procede la fisioterapia? –
– Bhe direi bene! Stiamo procedendo lentamente, ma ieri abbiamo tolto le stampelle. Zoppica ancora tanto e non deve sforzare la gamba, ma va molto meglio! – le disse sorridendo
– E fra quanto potrà rincominciare a giocare e ad allenarsi? – chiese dubbiosa
– Non posso saperlo con esattezza Eleanor. La lesione di Louis è stata significativa, la cosa che si può fare è procedere come stiamo già facendo e sp... –
– Ma lui tornerà a giocare vero? – lo interruppe la mora, ma non fece in tempo a rispondere dall'entrata di Louis.
– Ehi! Stavate parlando di me? – sorrise ai due
m – Forse! – rispose il riccio ricambiando il sorriso, poi salutando Eleanor aggiunse – Ti aspetto fuori! –
Il tempo londinese quel giorno non era così male per essere in autunno, non pioveva, faceva un po' freddo, ma come il solito. Harry si strinse nella felpa e ringraziò per aver indossato la maglia e i pantaloni termici, s'inginocchiò ad allacciarsi la stringa e raggiunse l'auto. Paul era appoggiato al parabrezza, mentre fumava una sigaretta.
– Ciao Paul! – lo salutò il riccio, sedendosi al suo fianco
– Harry! – ricambiò l'uomo con un sorriso – Allora, oggi che gli fai fare? – gli chiese ridacchiando

– Oggi si cammina! Non voglio stancarlo troppo, ma deve uscire da questa casa! –
– Sono d'accordo! Si vede che sta meglio, ma ha bisogno di uscire, stare chiuso sempre in casa non è salutare. – Harry annuii pensieroso
– Pronti? – una voce lo richiamò dai suoi pensieri; Louis aiutato da Buddy si stava avvicinando all'auto. Louis salì sul sedile posteriore con Buddy, mentre Harry e Paul salivano sul sedile davanti.
La macchina si fermò dopo qualche minuto, vicino ad una delle entrate di Kensington Park, e dopo essere uscito e aver detto a Paul di tenersi disponibile, Harry attese che Louis uscisse da solo; durante le settimane in cui aveva lavorato a casa Tomlinson, si era reso conto che Louis era una persona molto orgogliosa e si sentiva molto in imbarazzo ad essere troppo aiutato dalle persone che gli stavano intorno, quindi quando poteva cavarsela da solo, il fisioterapista non interveniva.– Allora Tommo ci siamo? – gli chiese sorridente dopo aver salutato con un cenno i due uomini sull'auto, Louis annuii – Camminiamo un po'! Quando sei stanco dimmelo e torniamo a casa! – aggiunse
I due entrati nel parco, iniziarono la loro passeggiata con calma, per non affaticare troppo il ginocchio del calciatore.
Un sole timido riscaldava quel pomeriggio londinese, i raggi filtravano pigramente tra i folti rami degli alberi di Kensington Park, molti ragazzi, approfittavano per questo pomeriggio all'aria aperta, posizionandosi con libri e fogli sui prati; i bimbi si rincorrevano ed un vociare allegro si accompagnava al canto degli uccellini e ai rumori delle fontane.
In quelle settimane passate si erano conosciuti sempre di più, ora Louis sapeva della famiglia di Harry, di Gemma e di Anna, della sua passione per la fotografia, del fatto che solitamente girava sempre con una macchina fotografica appena al collo, per poter catturare attimi di storia, aveva saputo di come il riccio adorasse il caffè, che il suo film preferito fosse Love Actually, la musica che ascoltava. Mentre Harry aveva visto le foto delle sue sorelline e di suo fratello, aveva scoperto di come a Louis piacesse bere il the la mattina, da vero inglese, che il pomeriggio adorava mettersi sotto il gazebo a guadare fuori, del fatto che oltre ad essere molto orgoglioso era anche molto tenace e sincero, aveva conosciuto il Louis Tomlinson, celato al mondo, quello vero, quello generoso e paziente, non il solito giocatore, troppo preso dalla propria fama.
– Allora Louis, cosa pensi di fare domani? – gli chiese mentre camminavano verso il centro del parco
–Stasera probabilmente verranno Zayn e Liam, cifacciamo una serata tra uomini. Mentre domani sera porto Eleanor a cena fuori, ormai è un po' che non stiamo uscendo e lei ci tiene; anche se io starei volentieri a casa sinceramente! Con tutta questa storia dell'infortunio i giornalisti sono a caccia dello scoop e non avrei voglia di stress, in questo periodo così delicato! – Harry annuii comprensivo

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