150 giorni prima...

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I successivi 5 giorni non sono andata a scuola, non avevo voglia di farmi prendere di nuovo in giro da quegli stronzi.
Oggi però mio padre mi ha costretta ad andare, proprio di venerdì, quando ci sono 2 ore di educazione fisica, e sa quanto io la odi.

Entro a scuola e mi fiondo nello spogliatoio femminile della palestra alla ricerca del posto più appartato possibile per cambiarmi.
Indosso dei pantaloncini corti e una maglietta a maniche lunghe, anche se sono sicura che morirò di caldo, ma non posso assolutamente scoprirmi le braccia.
Sento entrare le altre ragazze e faccio finta di niente allacciandomi le scarpe.
Loro iniziano a cambiarsi, hanno tutte dei fisici così perfetti e senza tagli, non come il mio...

Le ore di educazione fisica sono strazianti e dolorose poiché il sudore fa bruciare i miei tagli ancora freschi, e la maglietta a maniche lunghe sicuramente non aiuta.

È l'ora di pranzo e mi dirigo verso la mensa, afferro un vassoio, prendo un piatto di pasta e un'insalata e vado verso un tavolo vuoto.

Una ragazza amica di Stacy mi fa lo sgambetto e io cado a terra sdraiata sul vassoio e mi sporco tutta.
Iniziano tutti a ridere di me e, come faccio ormai tutti i giorni, corro in bagno.
Sta volta non piango, non so il perché ma le lacrime non mi scendono, mi limito a guardarmi allo specchio e a pormi la solita domanda:"perché proprio a me?"

Esco dal bagno quando mi arriva un messaggio sul cellulare da anonimo.
È un'immagine.
La apro ma vorrei non averlo mai fatto...

È una mia foto mentre mi sto cambiando nello spogliatoio della palestra, con il petto nudo intenta a togliermi la maglietta, per fortuna le braccia sono coperte dalla felpa.

Chi cazzo ha scattato quella foto?
Ero da sola nello spogliatoio!
Oppure no?

Ma la cosa peggiore è che tutti l'avevano ricevuta e stavano ridendo di me di nuovo...
Mi gridano:"puttana!" Oppure "copriti pervertita!"

Inizia a bruciarmi la faccia e sento che sto per piangere così corro di nuovo in bagno, mi chiudo in una toilette e iniziò a piangere e a singhiozzare a dirotto.

Poco dopo sento aprire la porta del bagno e dei passi lenti che si avvicinano alla mia porta.
Sento bussare.

"va via, chiunque tu sia!" Grido in preda alla rabbia

"No, non voglio andarmene"

Andy...

"Che ci fai qui Andy?"

"Ti ho visto correre in bagno così ti ho seguita"
Dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

"Hai visto la foto?"
Vorrei tanto che dicesse di no ma purtroppo non è così

"si, e comunque... A me piacciono le tue tette" scherza.

Mi scappa un piccolo sorrisetto.

"Era per caso una risata quella?"
A quanto pare mi ha sentita.

"No, va via"
Non voglio veramente che lui se ne vada ma lo odio, l'altra volta stava ridendo di me e oggi cerca di consolarmi, è davvero lunatico!
Ma è l'unico che sia mai riuscito a strapparmi un sorriso in ogni situazione...

"Non me ne vado finché non apri questa maledetta porta"
Quasi sussurra.

Lo accontento e apro la porta.
Lui si siede difronte a me con la schiena al muro.

"Chi è stato a scattarla?"

"Non lo so" rispondo secca

Lui annuisce.

Si avvicina di più a me e mi asciuga le lacrima.

"Anche se sei maledettamente sexy quando piangi non voglio vederti così"

Io sorrido e lui si siede accanto a me.

"Chi l'ha fatto è davvero un idiota!"
Aggiunge.

"Sei stato tu allora?"

"Certo che no! Perché?" Sembra sorpreso della mia risposta.

"Perché tu sei davvero un idiota"
Mi scappa una risatina

"E tu sei davvero stronza sai?"
Ride anche lui.

"Ti odio Andy!" Torno subito seria.

"Perché?" Chiede curioso.

"Sei uno stronzo" dico secca

"Perché? Che ho fatto?"
Chiede con un'espressione interrogativa.

"L'altra volta stavi ridendo di me..."

Lui non dice niente, quasi come se mi stesse chiedendo scusa con il suo silenzio, ma lui è Andrew Dennis Biersack, lui non chiede scusa.

Appoggio la testa sulla sua spalla e aspettiamo il suono della campanella così, senza dire una parola...

Dopo pochi minuti la campanella suona e io e Andy torniamo in classe.
Entrati in classe Andy mi ignora completamente come se non esistessi.
Non si siede più accanto a me come il primo giorno, ora si siede accanto a Stacy e si baciano finché il prof non entra in classe. Non sono gelosa, mi dispiace solo che lui non si sieda più accanto a me, e che io sia sempre da sola...

La lezione di storia passa velocemente e dopo mi avvio a casa a piedi.
Mentre sto camminando un'auto nera si ferma accanto a me.
Il finestrino si abbassa e vedo due cristalli azzurri fissarmi.

"Hey Angel!"
Una voce calda ma fredda allo stesso tempo mi fa gelare il sangue.

"Non chiamarmi così" sbuffo e continuo a camminare.

Un'auto passa accanto a quella di Andy e il guidatore suona il clacson e sento una voce che grida: "belle tette Walker!"

Che palle!

"Vaffanculo!" Urlo a pieni polmoni

Non so se mi ha sentito ma Andy lo ha fatto e si mette a ridere.

"Quel vaffanculo era rivolto anche a te Biersack"
Dico acida.
Voglio che se ne vada, mi rende nervosa.

Lui fa un lungo sospiro e poi dice:
"Angel, Angel... Non cambierai mai eh?"

Poi mette in moto e se ne va.

Io sbuffo e torno a casa.

~
Arrivata a casa apro la porta e trovo una figura femminile seduta sul divano.

"Mamma..." Sussurro.

You Almost Saved MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora