Capitolo 1

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Asia's POV

Il bagaglio era pesante nonostante avesse le ruote. Lo avevo riempito con tutti i vestiti che avevo nell'armadio, faticando un po a chiuderlo. Portavamo le valigie sulla pedana, mentre ci guardavamo in giro, ammirando il paesaggio. Jade era subito dietro di me per paura di perdersi tra la gente mentre salivamo sul nostro aereo diretto a Los Angeles. Non ero molto tranquilla all'idea di fare un viaggio così lungo, anche perché non ero mai stata in aereo e questo mi spaventava un pochino. Voltandomi per l'ultima volta verso la mia città il mio sguardo si soffermò su due ragazze, che camminavano assieme ridendo e scherzando.

I miei pensieri mi trasportarono a quell'anno in cui conobbi Jade: ero in prima superiore, una piccola e gracile ragazzina, per niente alta, magra, con i capelli lunghi e castani. Jade era di un anno più grande, figlia di un astronauta Americano, venuto in Italia dopo aver conosciuto la futura madre di quella che sarebbe diventata poi la mia migliore amica. Era stata bocciata l'anno prima perché non era una tipa tranquilla e pacifica, ma si scaldava facilmente, avevamo subito legato grazie a diversi interessi comuni. Mi ricordo che mi parlava sempre di un certo Sebastian Stan, un attore di cui era ed è ancora perdutamente innamorata. Dopo un po di tempo che me ne parlava mi sono convinta che non fosse male.

Hostess: signorina si allacci le cinture che stiamo per decollare
Io: oh si, mi scusi
Sentii Jade ridacchiare per la figura di merda che avevo appena fatto. Le tirai una gomitata per farla smettere, ma i miei tentativi erano vani.
Autoparlante: volo diretto a Los Angeles. Tutti i passeggeri sono pregati di allacciare le cinture.
Presi la mano di Jade, lei la ritrasse innervosita. Per dispetto gliela ripresi, avevo un po di paura ad essere sinceri, lei questa volta non la tolse ma me la strinse, aveva capito che avevo paura ma non mi importava. L'aereo cominciò a muoversi e il mio cuore a battere più forte. In pochi secondi eravamo in volo e io, sentendomi più sollevata, lasciai la mano di Jade.
Dopo qualche minuto arrivò un'hostess che ci chiese se volevamo qualcosa da mangiare, io gli risposi di si e subito mi diede un panino al formaggio.
Jade: sei sempre la solita
Io: scusami, ma non è colpa mia se mi viene fame quando sono stressata
Jade: ma stai tranquilla. Vedrai che ci divertiremo a Los Angeles!
Sorrisi e mi tranquillizai. Aveva ragione, ci saremmo divertite un mondo io e lei. A spasso per le strade della California. Shopping, souvenir, feste, insomma avremmo fatto proprio tutto quello che avremmo voluto. Niente coprifuoco, niente genitori, niente scuola, insomma niente limiti. In quel preciso istante ripensai a quanto accaduto nell'ultimo periodo. Ricordo perfettamente il giorno in cui abbiamo ricevuto la notizia del viaggio. Avevamo partecipato ad un concorso come migliori studenti e io e Jade siamo riuscite a vincere.

Preside: Ho il piacere di annuniciare i vincitori, e in questo caso dovrei dire vincitrici, comunque... Le vincitrici sono... Asia Collins e Jade Allen!
Io: non ci posso credere Jade, abbiamo vinto!
Jade: sono contentissima, andremo a Los Angeles!
Ci abbracciammo super gasate, e subito chiamai mia madre per dirglielo.
Mamma: oddio, Asia ma è stupendo
Io: si lo so!
Chiusi la chiamata dopo aver finito di parlare con lei e vidi che Nicholas, il mio ragazzo stava venendo da me contentissimo. Non disse una parola e, con un sorriso enorme, mi baciò. Dopo qualche secondo si staccò.
Nicholas: ce l'avete fatta allora!
Io: si, non è stupendo? Andremo a Los Angeles
Nicholas: certo...
Io: che hai?
Nicholas: è solo che non ti vedrò per un po.
Io: dai che è solo per un mese
Nicholas non disse niente, si limitò a farmi una carezza e poi mi diede un bacio, sulla guancia questa volta. Lo guardai dolcemente e gli dissi.
Io: non ti preoccupare, tornerò presto.
Lo abbracciai.

Quella fu l'ultima volta che lo vidi, ero troppo occupata da preparativi, passaporto, valigie e cose varie. Gli promisi che ci saremmo sentiti un giorno si e uno no, e che sarei tornata il prima possibile. Nicholas era un ragazzo molto geloso e possessivo, mi sono innamorata di lui l'anno scorso e subito lui mi notò, diventammk amici e, poco dopo, fidanzati. Stavamo insieme da 9 mesi. Nicholas è un bel ragazzo, di un anno più grande di me, alto, biondo e con due occhi neri come la pece. A Jade non è mai piaciuto e ha sempre fatto di tutto per dividerci ma inutilmente. Diceva, e dice ancora, che non è una bella persona, che prima o poi mi avrebbe fatto del male, ma questo non successe mai. Volevo bene a Jade ma alcune volte non la capivo proprio.
Ora si era addormentata e russava come un ghiro, mi venne da ridere ma mi trattenni per paura di poterla svegliare, anche se dubito ci potessi riuscire, con il sonno pesante che ha lei neanche con la terza guerra mondiale si sveglierebbe.
Sbadigliai. Non era male l'idea di un pisolino, anzi mi avrebbe fatto bene dato che il viaggio sarebbe stato ancora lungo. Abbassai lo schienale del sedile, presi un cuscino, mi misi comoda e chiusi gli occhi.

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