Capitolo 7

41 3 3
                                    

Shaila pov
Il mio cuscino stamattina è così caldo. Potrei restare per ore in questa posizione se solo il cuscino non si alzasse ogni tanto. Aspetta, cosa? Il cuscino si muove?
Apro gli occhi e mi rendo conto che la mia testa non è sul cuscino, bensì sul petto di Sebastian, il quale è anche senza maglietta. Oddio, perché è qui? Cosa è successo ieri?
Ah ora ricordo, ho sognato i miei ricordi, avevo timore a restare sola così gli ho chiesto di rimanere. Devo ammettere però che dormire tra le sue braccia è stata una cosa meravigliosa, lo rifarei ancora.
Shaila! Ma cosa vai pensando?
Non so più neanche io a cosa penso, so solo che voglio restare in questo letto a guardare il viso addormentato di Sebastian. Ha un'espressione così rilassata, chissà magari anche a lui è piaciuto dormire qui con me.
Basta pensieri strani! Devo tenerlo distante , non posso affezionarmi a lui, perché se poi andasse via io ne sarei distrutta.
Decido di alzarmi dal letto così da prepararmi mentalmente, ma come mi muovo lui mi tira a sé.
-Dove pensavi di andare?-
-A preparare la colazione-
Apre pigramente gli occhi e mi osserva un secondo per poi richiuderli.
-Non dirmi le bugie. Ora fai la brava e stai qui. Se non ti stringo dormo male-
Non so perché ma a questa sua affermazione un piccolo sorriso mi incurva le labbra. Da quando lo conosco sorrido di più, dovrei ringraziarlo.
-Quando ti toglierai il girocollo?-
La sua domanda mi giunge inaspettata. Forse dovrei toglierlo in sua presenza? No, non posso. So già come reagirebbe.
-Probabilmente mai-
Apre nuovamente gli occhi e questa volta mi fissa con una tale intensità che mi sento quasi in soggezione.
-Shila perché non vuoi aprirti? So mantenere i segreti-
Shila. Ormai mi chiama sempre così. Perché non lo rimprovero più? Sarà perché questo nomignolo mi fa sentire amata.
-Sebastian io non ti conosco, non so chi sei realmente. Con me ti comporti in una maniera e con gli altri sei completamente diverso. Chi è il vero Sebastian?-
Mi guarda pensieroso e all'improvviso si illumina, come se avesse avuto un'idea brillante.
-Facciamo così. Oggi verrai a pranzo fuori con me e mi rivelerai un tuo segreto, in cambio io ti parlerò di me-
Ci penso un po su, ma alla fine accetto. Rivelargli un mio segreto non potrà di certo uccidermi.
-Bene, fatti trovare all'una qui sotto e vestiti bene. Per una volta lascia stare le cose larghe, fatti ammirare in tutta la tua bellezza-
Mi da un bacio in fronte e va via lasciandomi sola a riflettere sulle sue parole. Alla fine lascio perdere le riflessioni e inizio a prepararmi. Mancano tre ore all'una, ma per una volta voglio fare come ha detto Sebastian. Voglio farmi ammirare in tutta la mia bellezza, anche se di bello non ho proprio nulla.
La parte più difficile è trovare qualcosa di carino da mettermi. Cerco in ogni cassetto e armadio. Dopo un'ora abbondante riesco a trovare l'unico vestito che ho. È di pizzo nero con uno scollo a cuore, corto davanti e lungo dietro. Direi che può andare.
Mi faccio una doccia rapida e indosso il vestito che, mi costa ammetterlo, mi sta davvero bene. Mi trucco gli occhi con una matita blu notte, del mascara e un rossetto rosso fuoco. Mi osservo allo specchio e sono quasi soddisfatta del risultato. Indosso un girocollo di pizzo argentato e per la prima volta dopo 5 anni non metto le lenti a contatto marroni.
È strano vedersi senza lenti.
All'una precisa scendo di sotto,, dove trovo Sebastian che mi aspetta in macchina. Beato lui che ha già la patente!
Salgo in macchina leggermente preoccupata per la sua possibile reazione, ma quando si gira a guardarmi rimane letteralmente incantato.
-I tuoi occhi-
-Avevi detto che dovevo svelarti un mio segreto. Questo è uno . I miei occhi sono così, solitamente porto le lenti a contatto colorate-
Sebastian continua a guardarmi con sguardo perso, poi però si riprende.
-Sei bellissima-
E detto questi ci avviamo al ristorante.
Una volta accomodati Sebastian inizia subito con le domande.
-Perché metti le lenti?-
-Perché voglio nascondermi, nessuno deve notarmi-
-Io ti ho notata lo stesso-
Sorrido a questa sua affermazione. È proprio vero, pur essendomi nascosta nell'ombra lui è riuscito a vedermi e di questo inizio ad essergli grata. Da quando lo conosco le mie giornate sono più piacevoli. È vero che ho voluto evitarlo, però sapere che nonostante ciò mi pensava mi scalda il cuore.
-Ti ho svelato un mio segreto, ora tocca a te. Voglio sapere tutto di te-
-Una promessa è una promessa.
-Da quando avevo 6 anni ho cambiato spesso città per colpa dei miei genitori che pensavano solo al lavoro. Erano talmente concentrati su di esso da non accorgersi di quanto io stessi male per questi continui spostamenti. Il bello è arrivato quando ho compiuto 10 anni : i miei si separarono. Entrambi si accusarono l'un l'altro di pensare unicamente al lavoro trascurando così la propria famiglia. Quanta rabbia che provavo verso quei due, rabbia che poi sfogavo sugli altri. Pensai, peggio di così non può andare, e invece no! I miei genitori litigarono su chi dovesse occuparsi di me, mi portarono davanti a un giudice per decidere a chi sarebbe andata la mia custodia-
Mentre racconta questi avvenimenti posso vedere occhi prendergli fuoco. Dopo tutti questi anni la rabbia ancora non l'ha abbandonato.
-Il giudice mi chiese con chi volessi stare e sai cosa feci io? Lo mandai a quel paese, dicendo che non volevo stare con loro e che appena possibile me ne sarei andato di casa. Dovevi vedere la faccia dei miei genitori, erano sconvolti! Alla fine decisero che avrei passato un mese da mamma e un mese da papà. All'inizio non fu male, ma quando entrambi si risposarono fu un inferno per me.-
-Era un continuo litigare con i miei genitori e i loro rispettivi compagni. Tutti mi odiavano e alla fine mi stufai e andai via di casa. -
-Penserai che i miei genitori siano subito corsi a cercarmi. ma così non è stato! Si sono limitati a comprarmi un appartamento e a mandarmi dei soldi per vivere. Che bei genitori vero?-
Io lo ascoltavo in silenzio aspettando che esprimesse tutto ciò che sentiva dentro. Da quella confessione capii una cosa e cioè che lui aveva troppa rabbia in se e che non era stato sufficientemente amato.
Sono così differenti le nostre storie. Chissà come reagirà quando conoscerà la mia.
Sempre se la conoscerà.
Dopo aver finito di parlare gli accarezzo la mano per trasmettergli tutto il mio affetto e lui sorride di cuore.
Il resto della giornata è passato tranquillo, tra scherzi e risate. La sua compagnia è un toccasana per la mia anima oscurata dalle tenebre. Riesce a farmi scordare tutte le cose brutte che mi sono capitate.
Credo di aver incontrato un Angelo. Se mi innamorassi di questo Angelo cosa accadrebbe al mio cuore?
Spero di non doverlo mai scoprire.

Insieme Per Gioco #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora