Second Chance

PROLOGO

Aurora

Rosso. 

 Davanti a me vedevo solo rosso. E l unico colore che riuscivo a distinguere. Non riuscivo più a capire cosa avessi attorno.Vedevo solo rosso. Rosso sangue. Tantissimo sangue. Il sangue era ovunque: sui miei vestiti sulle mie mani, sulla strada e sul suo bellissimo viso.
Ed era tutta colpa mia. Solo mia.

In lontananza sentii le sirene dell' ambulanza. 

Tra pochi minuti sarebbero state qui e se lo sarebbero preso, me lo avrebbero portato via. Capiranno ciò che è successo e vorranno togliermelo, levarmelo dalle mie mani e sarà la fine. Non potrò più vederlo, non potrò più sentire la sua risata, non litigheremo più, non potrà più abbracciarmi e dirmi che sono stupida, ma che mi vuole bene comunque. Finirà tutto e lui non ci sara più. Lo presi tra le mie braccia e me lo strinsi al petto così come spesso faceva lui. Mi cullava e mi diceva che avremmo superato anche questa. Insieme. Ma ora lui è freddo e non si muove. Avevo provato davvero a salvarlo, ma non ce l avevo fatta. I rumori in lontananza diventavano sempre più vicini, sempre di più. Poco dopo senti degli urli e persone che palavano. Ma non mi importava. L unica cosa che volevo era cambiare ciò che avevo fatto, ma sapevo che non potevo. Volevo con tutta me stessa che questo fosse un brutto sogno o magari un libro, un brutto libro, dove però alla fine, nonostante tutto, un giorno non tanto lontano io e lui ci saremo riabbracciati e avremmo riso di tutto ciò. 

Come se non fosse successo mai niente.

 Avremmo riso solo come io e lui sapevamo fare.
Questo pero, non e un sogno. Non e un libro.
Questa e la mia vita.
Avevo solo 15 anni quando il mio migliore amico morì.
Quando uccisi il mio migliore amico.