Capitolo 1

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Capitolo 1
Noah

Casa mia era diventata una discarica. Manuel, Cristian e Ivan erano rimasti da me solo per due giorni. E in meno di 48 ore la mia casa era stata inondata di lattine, mozziconi di sigaretta e cartoni di pizza.
A farmi incazzare ancora di più era l odore di tutte le canne che si erano fumati questi deficienti. Com era possibile che tre persone, venute solo per giocare alla Play avessero combinato questo casino?. 

In casa mia.

 E per giunta avrei dovuto pulire tutto io perché quei tre non si sarebbero mai sporcati le mani.
Questi erano i classici momenti, più unici che rari, che avrei preferito esser nato donna. Ma che diavolo stava pensando! mai e poi mai avrei voluto essere come loro. Tutto trucco e pettegolezzi. Nessun contenuto, ma solo lacrime. "perché non mi ami?" "perché fai questo?" e cosi via. Sono esseri irritanti, che servono solo per una cosa: il sesso. Ma anche in quel caso con le donne sorgevano i problemi: "mi stai usando solo per questo?" "perché non proviamo ed essere qualcosa di più?". Tutte cazzate.
Guardai l orologio. Erano ormai le sei di sera. Cazzo la festa. La fidanzata di Manuel, Vittoria, sarebbe partita per l' Erasmus settimana prossima e quella sera avrebbe dato una festa di "Arrivederci". Ancora non capivo perché Manuel si ostina a starci insieme. " Siamo innamorati Noah, ci amiamo". Ovviamente erano tutte cazzate. Avevo cercato di aprigli gli occhi. La sua ragazza se ne va in un altro paese e per quanto si vogliano bene la distanza rovinerà tutto. E sempre cosi. Siamo nella realtà non in un film, anche se la sua risposta dovevo ammettere che mi stupi molto.
<<tu non capisci. Cio che proviamo va oltre a tutto, è sempre stato cosi>>.
L aveva detto con un tale trasporto che per poco non mi convisi anche io. Ma io non sono il dolce e romantico cone Manuel. Io sono Noah. E devo ricordare a quei coglioni dei miei amici di andare a casa farsi una doccia e cambiarsi.
Li guardai un attimo e li vidi incantati davanti allo schermo. Cercai di chiamarli più e più volte, ma come previsto non ebbi risposta. Cosi mi avvicini alla televisione e staccai la presa. Quasi come se avessi fatto una magia, si risvegliarono dal loro stato di trans e mi guardarono con sguardi assassini. Scoppiai a ridergli in faccia e indicai il Rolex che avevo al polso.
<<scusate se vi interrompo, ma sono le sei. Tu devi andare a casa cambiarti e portare tua morosa a cena prima della festa>> dissi indicando Manu << e voi due.. beh prima di andare alla Villa sarebbe meglio se vi faceste una doccia perché puzzate >>
Manuel scatto in piedi e salutandoci velocemente se ne andò. E proprio un cagnolino. Come si fa a ridursi cosi per una donna?
<<E proprio cotto eh?>> disse Ivan
<<no è uno stupido>> risposi io.
<<parli cosi perché non hai ancora trovato qualcuna che ti sopporti.>> Ivan si avvicino a me e mi diede una pacca alla spalla. << Ma succederà presto vedrai>>
Entrambi scoppiarono a ridere, e io con loro. Sapevano molto bene che io non mi sarei mai innamorato. Non ne avevo mai sentito il bisogno. Era una cosa stupida da ragazzine. Sono fermamente convinto che l' amore cosi come lo scrivano i romanzi o come lo mostrano i film, non esista. L amore è solo un termine che diciamo ad una persona per paura che se ne vada e che ci lasci solo. Solo chi non ha paura della solitudine può permettersi di non amare.
L amore vero, quello delle storie impossibili, del principe azzurro che salva la principessa dal castello, non esiste. E un po come i miti. Gli esseri umani gli hanno creati per dare una spiegazione a qualche fenomeno o a qualcosa di cui avessero paura,che non sapessero spiegare, ma non è realtà. Sono solo qualcosa che permette all uomo di catalogare le cose. In quanto esseri umani uno dei nostri bisogni e quello di etticchettare le cose. Se vediamo qualcuno piangere è triste; se vediamo qualcuno ridere è felice. Ma non è sempre cosi facile. Si può piangere dal ridere e non è detto che chi ride sia felice, anzi. Probabilmente la maggior parte delle persone che ride si sente più triste di chi piange. Ciò che noi intendiamo come amore non e cio che in realtà l amore rappresenta, poiché esso non esiste. E solo una costruzione dell uomo.
Dopo un ora , fini di pulire l appartamento e finalmente potevo farmi una bella doccia fredda! Non avevo proprio voglia di andare a quella stupida festa piena di universitari. Gia mi immagino le sue amiche in lacrime perché gli mancherà ecc.. Pero non potevo neanche dare buca a Manuel. E il mio migliore amico qui e so che, anche se non l ametterà mai, mi aveva invitato solo per avere compagnia e non annoiarsi a morte. Non ho nulla contro Vittoria. E una bella ragazza, un po troppo festaiola, ma non è male. Si e sempre fatta gli affari suoi e socializza sempre con tutti, pero insomma avrei preferito starmene a casa.
Dalla mia cabina armadio scelsi una camicia nera, molto semplice e dei jeans strappati, sempre neri. Sistemai i capelli con un po di Gel e una volta messo il profumo mi avviai alla festa.
Il posto di per se non e male. Essendo a fine Agosto anche durante tarda serata faceva caldo, troppo per i miei gusti. Ero nato e cresciuto a New York quindi una delle grandi differenze tra casa mia e Verona era il caldo atroce.

La musica si sentiva da distante. Era una villa in mezzo ai campi, ben tenuta, probabilmente del settecento. Il giardino poi era enorme e curato.Ci sara stata circa una cinquantina di persone. La maggior parte ragazze vestite da troie, con chili e chili di trucco che si dimenavano a destra e a sinistra pensando di attirare l attenzione. Forse questa festa avrebbe potuto rivelarsi interessante. Mi avviai subito a prendere qualcosa da bere, sperando di trovare i miei amici in mezzo alla folla. Ma ancora niente.
Ma dove diavolo avrebbero potuto cacciarsi? Tirai fuori il cellulare per scrivergli quando qualcuno rovescio il cocktail sulle mie scarpe. Non ero qui neanche da dieci minuti che mi gia stavo incazzando da morire. Alzai gli occhi verso il coglione che aveva fato questo disastro.
<<Ehi tu stai attento a dove cammini!>> esclamò una ragazza. In mano aveva tre bicchieri, di cui uno vuoto.
<<io?! ma stai attenta tu! mi hai rovesciato addosso quella schifezza!>> cercai di mantenere la calma per non fare scenate, ma probabilmente non mi stava riuscendo molto bene, dato che la ragazza sgrano gli occhi e inizio come una macchinetta a insultarmi a raffica.
<< beh ma questa è bella! Mi sei venuto addosso e ti ho sporcato solo le scarpe. Quindi la colpa e solo tua e ti sta bene! Questi cocktail costano un occhio della testa. E non mi guardare cosi sai! Dovrò rifare tutta la fila. Oh no non provare a serrare la mandibola con me! >>
Per qualche secondo rimasi pietrificato. Ma che voleva questa ragazzina! E stava poi cercando di darmi la colpa per il suo pasticcio. Come si permetteva poi! Pero devo ammettere che era davvero buffa. Gesticolava veramente tanto e faceva delle facce veramente ridicole mentre mi urlava contro.
Giuro che cercai di incanalare tutte le mie forze per non riderle in faccia, ma alla fine non riusci più a trattenermi.

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