Allegro III.

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È inevitabile, prima o poi, che giunga il momento per ogni coppia che si rispetti, di andare all'Ikea, pure se effettivamente non c'era la necessità di comprare nulla.

Tutto era partito da una battuta – pessima come sempre – di Giovanni, mentre si lamentava della scarsità di tazzine integre presenti in casa.

«Rega, ma com'è possibile che siate praticamente sposati e non siate mai andati all'Ikea?»

Davide si era affacciato dalla porta del bagno, la massa riccia ed informe di capelli costretta in un turbante alquanto instabile.

«Ma come non siete stati all'Ikea?»

Alex aveva scrollato le spalle leggermente confuso, mentre Genn osservava il soggiorno dalla sua posizione privilegiata, ovvero stravaccato sul divano con il braccio destro a penzoloni.

«E che ci andiamo a fare lì? Non ci serve niente di nuovo»

«Non è questione di necessità fratè!»

«No, mi dispiace ma non sto capendo, se non dobbiamo comprare qualcosa che senso ha andarci?»

«Beh ogni coppia prima o poi deve andare all'Ikea!»

Giò aveva annuito alle parole di Davide massaggiandosi il mento.

«E chi l'ha detto?» ed ora Alex era confuso sul serio.

«È tipo una legge non scritta, lo sanno tutti!»

«Sarà, ma io 'sta cosa non l'ho manco mai sentita»

Davide si era richiuso la porta del bagno alle spalle, mentre Giò era uscito in terrazza per fumare una sigaretta borbottando tra sé e sé.

«Sai... ci potremmo andare sul serio all'Ikea»

Gennaro aveva parlato a bassa voce, piantando i suoi grandi occhi azzurri sul viso di Alex, ben consapevole che quest'ultimo avrebbe ceduto a breve.

«Gennà se vuoi io ti ci porto anche, ma continuo a non capirne l'utilità!»

«E jà, è per fare qualcosa di diverso!»

«Possiamo andare, che ne so, al lunapark per fare qualcosa di diverso, mica c'è bisogno di andare fino a Croydon o a Wembely per passeggiare tra oggetti che non compreremo mai! Che poi non si può andare all'Ikea senza una macchina per trasportare le cose!»

«Ma se hai detto che non dobbiamo comprare nulla! Ci possiamo benissimo andare in treno»

«Vabbè jà, mica dobbiamo decidere ora, tanto lo sai benissimo che prima o poi ti ci porto»

Quello che Alex non sapeva, però, è che all'Ikea ci sarebbe dovuto andare nel giro di poco tempo, e che sì, gli sarebbe decisamente servita una macchina.

Quando Gennaro si era trasferito da loro, la camera di Alessio si era rivelata decisamente troppo piccola per contenere la quantità industriale di vestiti ed oggetti vari del biondo, ma per qualche miracolo divino erano riusciti ad incastrare ogni cosa, trasformando quello che ora era il loro armadio in un accozzamento caotico ed instabile di vestiti, scatole di scarpe, cd, album fotografici e quant'altro, soddisfatti del risultato ottenuto.

La cosa che non avevano calcolato, però, era che Gennaro pur essendo più di un metro e settantacinque, non riuscisse ad arrivare al ripiano più alto, e così era costretto ad arrampicarsi, un piede posato sopra il primo cassetto – proprio nella nicchia che il biondo aveva strategicamente creato tra i vari oggetti perché accogliesse il suo piede – la mano sinistra aggrappata alla prima mensola, mentre si tendeva nel tentativo di raggiungere un qualcosa di imprecisato che stava sopra la sua testa e che proprio non ne voleva sapere di farsi afferrare, così si era alzato in punta, facendo pressione con la mano sulla malcapitata mensola, che era crollata nel giro di mezzo secondo o poco più, spaventando Genn a morte e facendogli emettere un gridolino decisamente poco virile mentre veniva catapultato all'indietro, sbattendo il sedere sul parquet scuro.

I like it when you sleep, for you are so beautiful and yet so unaware of it.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora