Capitolo 4

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Mi sveglio con delle dolci carezze, apro gli occhi e mi ritrovo subito immersa negli occhi verde smeraldo di Edward.
«Buongiorno bellissima, sei davvero un angioletto mentre dormi.»
«Buongiorno anche a te pervertito.»
«Cos'è tutta sta confidenza?»
«Mi scusi.»
Si avvicina lasciandomi un dolce bacio sulla guancia.
«Edward, potresti portarmi a casa gentilmente?»
«Va bene.»
Mi alzo velocemente poi prendo il cellulare ritrovandomi mille messaggi e chiamate da James.
«Anzi, mi porti da James? E a proposito com'è che lo conosci?»
«Certo. Comunque siamo amici da sempre, o meglio da quando ha conosciuto William. Poi sai, tra amici ci si dice tutto, soprattutto se si tratta di ragazze.»
«Parla anche di me?»
«Anche? Lui parla solo di te, infatti non capisco perchè non la smetta con il sesso occasionale.»
«Noi siamo solo amici...» dico con un velo di tristezza per poi continuare.
«Me lo ripete sempre sai? Ma io credo di provare qualcosa per quel biondino»
«Viky, perchè non glielo dici? Io sono sicuro che anche lui prova lo stesso. Anche se in questo modo io non potró più avere possibilità, e sarebbe davvero un peccato...»
Si sente un bussare alla porta continuo, Edward si alza, mi manda in bagno e apre la porta.
Entra James in lacrime, subito il cuore mi si blocca. Cosa gli sarà successo?
«James, amico ma che hai fatto?» dice Edward facendolo accomodare.
«Viky.»
«Che ha fatto?»
«Non lo so. É da ieri sera che non mi risponde, sono così preoccupato. E se l'avessero rapita? Edward aiutami.»
I suoi singhiozzi si fanno piú forti, mi fa così pena, mi sento così in colpa.
«Magari è a casa che dorme. Starà bene, ne sono certo. Devi stare tranquillo.»
«Come faccio a stare tranquillo? Lei è l mia piccolina. Se le fosse successo qualcosa la colpa sarebbe solo mia.»
«Perchè sarebbe tua la colpa?»
«Ieri sera abbiamo avuto una piccola discussione, sempre se si possa chiamare così. Voleva tornare a casa e mi sono offerto di portarla in macchina visto l'orario, sono andato a prendere le chiavi e quando sono tornato da lei, non c'era più. Ma non sono sceso, non sono andato a cercarla, sono rimasto lì come un idiota. E comunque sono andato a casa sua e non c'era, ho suonato un sacco di volte. Da sua mamma non era...»
«Beh, al massimo sarà con qualcuno.»
«Con qualcuno? Lei può stare solo con me.»
«Non è tua James.»
«Sì invece.»
«No!»
«Oh, per favore Edward! Tu non la conosci!»
«La conosco benissimo! Parli sempre e solo di lei e di quanto cazzo sia brava a letto e bla bla bla! E sai? Dovresti smetterla di fare così!»
«Vorresti dirmi che sai più te di lei che io? Dai fammi il favore. Non sai nemmeno come è fatta! Magari adesso apro la porta del bagno e c'è..»
È successo tutto in pochissimo tempo, lui che mi guarda sconvolto.
«Viky...»
«James...»
Abbasso lo sguardo, non so come possa reagire.
«Tu adesso vieni via con me. Sei MIA.»
«No. James io non sono di nessuno. E poi scusa ma anche tu ti fai tantissime ragazze. Io invece sono sempre stata a letto solo con te, per una volta che sto con un altro, con cui non ho fatto assolutamente nulla, non puoi arrabbiarti.» mi guarda, un po' arrabbiato e un po' colpevole.
«Adesso però vieni via con me. Perchè c'è il compleanno di Elly.»
«Oddio. È vero!»
Saluto Ed con un abbraccio caloroso sotto lo sguardo minaccioso di James e poi con quest'ultimo vado in macchina e ci dirigiamo a casa sua.

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