Capitolo 15

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Mi giro e vedo James che guarda David spaventato, si abbassa subito per controllare che stia bene.

«Mi dispiace amico.»

«Tranquillo, credo di aver sbagliato io.»

James lo aiuta ad alzarsi, si abbracciano e David se ne va un po' sanguinante lasciandomi sola con James che mi abbraccia ma non ricambio.

«Mi dispiace piccola. Mi dispiace. Non riesco a vederti insieme ad un altro.»

«Allora perché stai sempre e solo con quella Olivia? Ormai quando ti passo affianco non mi dedichi nemmeno uno sguardo di sfuggita. Non mi consideri proprio. Sembra che nella tua vita io non esista più, mi hai tagliata fuori da essa completamente!»

«Lo devo fare per il tuo bene. Il piano, ricordi? Vuoi smettere di vivere? Vuoi che ci faccia fuori?»

«No, certo che no! E sì, mi ricordo il piano.Ma non voglio stare senza di te per il resto della mia vita! Io ti amo capisci? Lo vuoi capire che mi sono fottutamente innamorata di te? Capisci che mi ucciderei piuttosto che vederti con un'altra?»

«Sì, lo capisco. Ma io ero stato chiaro fin dall'inizio. Solo sesso tra noi.»

«Ah, quello era solo sesso?»

«Era ed è solo sesso.»

«Seriamente?»

«Sì.»

«Se è così, perché ti da fastidio che io vada con altri? Tu puoi e io no?»

«Viky...»

«Viky niente. Per me non è solo sesso quello che c'è tra noi. Non lo è adesso, non lo era prima e non lo sarà mai. Io ti amo che ti piaccia o meno. E per questo non andrei con qualcuno che non sia tu a prescindere. Quindi, o prendi una decisione su quello che vuoi o lasciami stare.»

«Io... Non lo so... So solo che non voglio che ti succeda qualcosa. Forse provo qualcosa anch'io... Non lo so... L'unica cosa che so è che sto facendo tutto questo solo per te.»

«Ah, quindi stai insieme a me solo perché non vuoi che le succeda qualcosa?» dice Olivia avvicinandosi in lacrime.

«Sì, pensavo lo avessi capito. Pensavo avessi capito che io verso di te non provo più niente.»

«No... non mi era chiaro, credevo di fare la cosa giusta, invece ho fatto solo del male a voi e a me stessa. »

«Olivia senti, stai facendo sul serio o cosa?» le dico stupita.

«Ti sembra che stia fingendo?» dice aumentando il pianto e accasciandosi a terra.
James è impassibile, la guarda senza battere ciglia.

«Scusate per l'interruzione, meglio se vado.» si alza raccogliendo le sue cose, si allontana un po' barcollando, segno che deve aver bevuto, allora la seguo.

«Olivia! Aspetta!»

Si gira, con un po' di speranza ma appena mi vede si rattrista subito.

«Cosa vuoi?»

«Volevo capire il motivo di questa tua reazione. Un mese fa mi hai quasi uccisa come farebbe una psicopatica e ora sembri una ragazza normale, anche se un po' brilla... Non capisco, sembra una messa in scena.»

«Non è una messa in scena. È vero, fino ad un mese fa ti avrei uccisa pur di avere James per me, solo per me. Era continuamente con te, per ogni cosa mi lasciava per venire da te. Mi ha lasciata poco prima che ti conoscesse e allora gli ho proposto di essere sua amica per quei bisogni ma poi sei arrivata tu e non mi ha voluto nemmeno per quello. Io lo amo ancora, lo volevo di nuovo per me e tu eri sempre costantemente in mezzo ma ero tranquilla perchè lui diceva "non ti preoccupare è solo sesso con lei". Peccato che poi ha detto a mio fratello che gli piaci e allora non ci ho visto più. In mente avevo solo la parola "vendetta". Ti odiavo tantissimo perchè credevo lo stessi usando visto che passavi tempo anche con Ed. Mi sono sbagliata. Mi dispiace. Ho fatto stare male per prima me stessa e poi anche voi. Non vi ho fatto vivere in pace.»

«Ehi, non è un problema. Io ti posso anche perdonare, ma prima ne dobbiamo riparlare quando sarai in uno stato migliore. Così non sei in grado di pensare come faresti solitamente.»

Lo so, potrei approfittarne di questa situazione ma non sono il tipo. Mi sentirei in colpa, deve essere in uno stato di sobrietà, capace di capire completamente.

«Perché lo fai? Io ti ho quasi uccisa e tu mi perdoni? E poi sai che in uno stato migliore potrei non dire queste cose e cambiare idea?»

«Sì, lo so. So che potresti avere tutt'altra idea ma io sono una persona onesta, almeno con me stessa.»

Detto questo le consiglio di tornare a casa, che sarebbe arrivato Edward a momenti. Annuisce e la accompagno di fuori. Aspettiamo nemmeno cinque minuti, suo fratello arriva e la carica in macchina, mi saluta e se ne va.

Tornata dentro al locale mi dirigo ai bagni, sento due voci familiari urlarsi addosso. So che non dovrei origliare, ma è più forte di me.

«Come ti sei permesso?! Lo sai cosa provo per lei! Perché cavolo lo hai fatto?!»

«Ma se non l'ho nemmeno toccata! Ahi! Stai attento che mi fai male così!»

«Scusa. Ma comunque non dovevi provarci! Poi perché siete venuti qua?! Lei è mia. Anche se non lo sa! Cristo Santo!»

«Oh, James! Allora parlaci no? Hai idea di quanto ci sia stata male nell'ultimo mese? Lo si vedeva dai suoi occhi che stava di merda! Non c'era nemmeno bisogno che me lo dicesse! Sai a quante cose ho rinunciato per stare un po' con lei e vederla sorridere anche se non la conoscevo più di tanto? Sai che rinuncerei anche a partire domani piuttosto che vederla triste? E se va avanti così, me la porto dietro e magari riesce a dimenticarsi di te, visto che non sai prendere una fottuta decisione!»

«No! Tu non me la porterai via! E' bastata l'intermissione di Edward per farci allontanare, poi sei arrivato pure tu, rinuncerei a mille cose per lei, credimi David. -un momento di silenzio- Solo non alla vita,-abbassando il tono della voce- quella credo di volerla passare con lei. Voglio mettere fine alla storia con Olivia ma senza mettere in rischio la vita di nessuno, io David credo di amarla e vederla morta è l'ultima cosa che voglio.»

«James, non piangere amico. Ti aiuterò se vuoi, però parla con Viky. Davvero.»

Mi affaccio leggermente alla porta, li vedo abbracciarsi. David mi vede e mi sorride, come per dirmi che andrà tutto bene come mi ha sempre detto.

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