Mancano cinque minuti.
Fra cinque minuti possono entrare Edward e James.
Cinque minuti non sono tanti; che poi, non è detto che arrivino subito, potrebbero arrivare anche fra un'ora.
Non importa quando arriveranno, l'importante è vederli.
Stamattina è venuto un dottore, molto carino. Non solo fisicamente ma anche nei modi di fare, molto premuroso.
Mi ha cambiato la fasciatura controllando, ovviamente, che i punti ci fossero tutti e che non ci fosse nessuna infezione. Nel mentre faceva il suo lavoro mi ha chiesto varie cose, mi ha fatto anche delle batutte. È davvero molto molto simpatico. Si chiama David ed è poco più grande di me, mi ha anche chiesto come mai mi hanno sparato; ho preferito non rispondere, ha annuito. Mi ha chiesto se volessi mangiare qualcosa ma ho rifiutato, dopo se n'è andato.
Ho aspettato il pranzo sperando di rivederlo, non è venuto lui ma un'altra a portarmi da mangiare.
E ora sono qui, che sto aspettando James ed Edward.
Mi sono fatta portare un giornalino perché in qualche modo avrei dovuto combattere il tempo e indovinate? Appena mi è arrivato il giornalino sono arrivati anche quei due.
«Viky! Scusaci il ritardo.»
«Piccola davvero, scusaci.»
«Tranquilli. L'importante è che siate venuti qui.»
«Non potevamo lasciarti sola.»
Dice James appoggiando il giacchetto su una sedia venendo poi da me. Mi lascia un bacio sulle labbra, sorrido e lo abbraccio.
«Mi mancavi.»
«Anche tu.»
«Ragazzi, scusate ma ci sarei anch'io.» dice Edward un po' imbarazzato.
«Vieni qui.» gli dico lasciando James e allargando le braccia.
Lui si avvicina teneramente e mi abbraccia delicatamente.
Poi si siedono vicino a me, cominciamo a parlare e mettiamo giù una bozza per il piano che dovremo ideare.
Un punto che dovrà attuarsi per forza-lo hanno imposto loro- è che io debba fare finta di stare con Edward e non vedere James per tutto il periodo del piano.
Quest'ultimo non potrà essere svelato a nessuno, non ne potremo parlare e quindi non potrò raccontarvi niente cari lettori. Ciò mi innervosisce abbastanza perchè mi piace condividere le cose, ma non posso. Per il mio bene.
«James.»
«Dimmi piccola.»
«Quindi da oggi non potremo più stare insieme fino a quando il piano non sarà terminato?»
«Esattamente. Non sai quanto mi mancherai.»
«Anche tu mi mancherai, davvero tanto. Ed invece tu mi verrai a trovare vero?»
«Ovvio, passerai tutte le giornate con me accanto. Ti stuferai di me.» dice facendo l'occhiolino.
«Allora che ne dici se ti saluto e sto un po' con Jamie?»
«Jamie? No ma questo da dove esce fuori? Ma piuttosto chiamami James.»
«Ahahahah è carino Jamie. Comunque Viky va bene, vi lascio soli.» mi abbraccia, ci saluta e se ne va.
James si alza dalla sedia, mi fa segno di spostarmi un po' e poi si sdraia vicino a me facendomi appoggiare a lui.
«Mi mancherai cosí tanto piccola.»
«Anche tu. Tantissimo. Ricordati che sei speciale.»
«Anche tu lo sei. E sei anche bellissima.»
«Ohw... Grazie James, anche tu lo sei.»
«Ma mai quanto te che anche con questa vestaglia da ospedale sei sempre sexy.»
«Vogliamo parlare di te?»
«E se invece non parlassimo?»
Si mette su di me delicatamente cominciando a baciarmi con foga. Scende al collo lo bacia torturandolo con dei morsi.
Gli accarezzo i capelli e stringo le gambe attorno al suo bacino e sento la sua erezione contro la mia intimità. Porta una sua mano sul mio corpo mentre con l'altra cerca di sostenersi per non pesarmi.
«James, dovremmo smettere. Non credi?»
«E se invece continuassimo?»
«Potrebbe arrivare qualcuno James.»
«Rischiamo no?»
«James, vorrei evitare figure di merda. Grazie.»
«Allora che ne dici se andiamo in bagno?»
«Mh.»
«Dai.»
«Non so, al massimo andiamo a fare un giretto .»
«Okay, andiamo. Ma ricorda che ti avró. »
Sorride soddisfatto scendendo dal letto e prendendomi la mano.
Una dottoressa ci ha fermati, pensava che James mi stesse portando via. Mi chiedo che cosa le passi per il cervello, sono in una vestaglia dove vuole che io vada.
Abbiamo fatto un giro anche nel giardino dell'ospedale, c'è davvero una bella giornata.
Dopo siamo tornati in stanza e mi ha coccolato fino a quando non lo hanno fatto andare via.
David è venuto a portarmi la cena, abbiamo parlato un po'.
Gli ho chiesto anche se sarebbe potuto rimanere fino a quando non mi sarei addormentata.
Ha semplicemente annuito ed è rimasto li, canticchiando delle dolci note che mi hanno fatta addormentare tranquillamente.
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La felicità esiste?
RomanceViky, una ragazza come tante, conosce un ragazzo bello e simpatico, James. Forse tra i due c'è qualcosa, un'amicizia, amore o qualcos'altro. Nessuno lo sa. Nemmeno loro.