4.

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13 novembre 2010

Passò quasi un anno.
Non ero riuscita a scappare.
Vidi sul pavimento ciocche di capelli.
I miei.
Il pavimento era rosso. Rosso sangue.
Uscì dalla stanza, sorridente.
Stanza, se così poteva essere chiamata.
Sarebbe rientrato poco dopo.
Staccai un pezzo di legno da quel letto malandato.
Non aveva il materasso.
La schiena si stava spezzando.
Mi misi accanto alla porta chiusa a chiave.
Strinsi di più il legno tra le mie mani tremanti.
Sentii poco dopo il rumore della chiave girare lentamente nella serratura arrugginita.
Aprì la porta.
Lo colpii. Ripetutamente. Dappertutto.
Scatenai su di lui tutto l'odio e il dolore che tenevo dentro.
Finché non cadde a terra, stordito.
Sapevo non sarebbe durato molto.
Si sarebbe rialzato a momenti.
Presi il coltello caduto a terra, e velocemente, corsi via.

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