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15 ottobre 2010

Presi le poche cose che possedevo, in quel momento racchiuse in un borsone, e aprii la finestra. Mi guardai intorno, per poi lanciarmi senza alcuna esitazione.
Cominciai a correre, scappando in qualsiasi altro posto che non fosse vicino a lui.
Non hai nemmeno un centesimo, dove pensi di fuggire?
Ah, stai zitta dannazione.
Eppure aveva ragione, la voce dentro di me non sbagliava mai, era come se fosse il mio buonsenso. Buonsenso che però sembrava non pensare al fatto che quella creatura non era umana e che, alla fine, l'avrebbe sempre avuta vinta lui.
Non potevo scappare, non potevo sfuggirgli.
Continuai a correre però, non potevo fermarmi.
Chissà dove era, cosa stava facendo. Mi starà guardando? Starà pianificando qualcosa di orribile da farmi? Oppure mi starà lasciando scappare, facendomi illudere di essere salva, per poi uccidermi? Avevo troppi pensieri terribili per la testa.
Un colpo in testa.
Tanto sangue.
E attorno a me, il buio più totale.

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