16 ottobre 2010
Mi svegliai, e cominciai a dimenarmi accorgendomi di essere legata ad una sedia.
Mi guardai attorno, e vidi la solita stanza, il letto con un pezzo di legno mancante, e il sangue e i capelli disgustosamenre presenti.
«Bene bene» Chiusi gli occhi, sperando che non fosse davvero lui davanti a me. Perché non poteva essere solo un orribile incubo?
Ricominciai a dimenarmi, inutilmente.
«Non riuscirai a scappare tanto. È stato bello assaporare un po' di libertà vero? Noi vivremo per sempre insieme. Povera illusa, non mi scapperai mai, o comunque io ti riprenderò sempre» Tremavo, e cercavo di trattenere le lacrime pronte ad uscire dai miei occhi.
«Tesoro non piangere, so che ti è mancato giocare con me»
Non riuscivo a dire una parola, erano tutte ferme in gola.