Interrogazione e lacrime

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Mi alzo dalla sedia, tirandola indietro e appoggiando rigidamente le braccia sul banco, Tum tum tum tumtumtumtum
Il cuore comincia a battere come se avesse l'accelleratore, una locomotiva,una fucilata,un battello a vapore.
Piccoli e  profondi sono i passi che mi portano alla cattedra,la scuola diventa nera, attorno a me il buio, mi sento come un condannato davanti al plotone d'esecuzione, nessun onore, solo paura e tremore..
Davanti a me la classe  che mi fissa,mi osservano mi guardano,mi giro attorno spaesata,cosa succede?
Chi sono io? Dove sono?
Non riesco a ragionare. Ansia panico e paura hanno preso il sopravvento..
Una raffica di domande, in un solo momento.. Non me me accorgo.. Una lacrima cade dai miei occhietti, scoppio a piangere terrorizzata.. Corro via umiliata..
Caro diario non capisco come mai.. Perchè sono così ridicola e fragile? È un'interrogazione banale ma mi ha distrutta.. Rimango fuori per un sol momento, ma il tempo si fosse  fermato ;
per me è come se rimasi per ore in un angolino, seduta su un marmo ghiacciato.
Piansi ma nessuso venne accanto a me.. Lo immaginavo ma avrei tanto sognato che qualcuno si avvicinasse per parlarmi e calmarmi.
Alla fine della scuola salì sull'autobus.. Piagnucolando ancora.. Un po'di risate qua e la.. Mi sedetti su un sedile sola fino al ritorno a casa..
Mi incamminai verso l'uscita dell'autobus ma allmimprovviso caddi per terra.. Lo sgambetto.. E una risata si alzó in tutta la corriera.
Mi rialzo,in silenzio, un'altra lacrima,ma nessuno se ne accorge,nessuno ne dà peso.
Arrivata dai nonni pranzai.
Mamma e papà lavorano, mangio sempre dai nonni dopo scuola, dopo un po'di tv e quAlche parolina con le ziee, mi incammino verso casa, ma oggi non voglio andare direttamente a casa, voglio tornare al parco..

Il peluche nella soffittaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora