Chapter four

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HARRY'S P.O.V.

-Elena vattene- spingo via la ragazza sopra di me e la allontano, staccando le sue labbra dalle mie.

Vedo una figura di fronte a noi, poco lontano. E' Azzurra. Ha visto tutto. E' immobile, con le lacrime agli occhi e sta tremando. Le corro incontro, voglio spiegarle che non è come crede. Ma lei se ne accorge e corre per prima, scendendo gli scalini e scomparendo tra la ressa.

-Azzurra!- urlo. Non risco a vederla, c'è troppa gente. Mi butto in mezzo alla pista da ballo e finalmente la trovo, è ormai dall'altra parte, vicino all'uscita. Sta correndo. Io mi affretto a raggiungerla ma quando arrivo alla porta lei sta già passando il marciapiede a grandi falcate.

-Azzurra fermati! Ti prego!- Lei si gira e mi vede, sta piangendo. Poi si gira di scatto verso la strada e senza guardare attraversa: una macchina grigia frena bruscamente appena in tempo, per poco non la investe. Mi si stringe il cuore e sento un dolore che non ho mai provato in vita mia. Lei non sembra nemmeno accorgersene, continua a correre verso l'altro lato della srada. Io faccio lo stesso e sono vicino al raggiungerla. Poi di colpo, Azzurra si ferma contro il muro in mattoni di una casa. Si toglie le scarpe e le prende in mano. Poi si appoggia con le spalle al muro e scivola per terra, con le mani sul viso, singhiozzando. Vederla così, fragile e disperata per colpa mia, mi distrugge. La raggiungo e appena le sono davanti mi inginocchio di fronte a lei. Sa che sono qui, ma non alza lo sguardo.

-Azzurra, ti prego, guardami. Non è andata come credi.-

Lei non risponde, ha smesso di singhiozzare ma il corpo minuto trema ancora e sussulta.

-Per favore, ascoltami. Io non l'ho baciata, lei lo ha fatto ma l'ho respinta subito-

Lei alza gli occhi, quegli occhi verdi da bambina, sono in lacrime, il colore è ancora più brillante, mi tolgono il fiato.

-Era questo che intendevi con "Non ti preoccupare, ci sono io con te"? Avevi promesso che saresti cambiato, avevi detto che l'avresti fatto per me.- si ferma per prendere fiato -perché mi hai fatto questo? Sai quanto sia stato difficile per me fidarmi e adesso arrivi qui, dicendomi che non è come credo. Che dovrei pensare secondo te?-

Mi guarda distrutta, come se dire quelle parole l'avesse sfinita.

Non posso perderla. D'istinto le afferro il mento in modo che mi guardi negli occhi:

-Non ti posso dare torto. Lei era lì, avrei dovuto aspettarmelo. Ma l'ho respinta perche non è lei che voglio. Io voglio solo te e non smetterò mai, mai, di provare a dimostrartelo in tutti i modi. Ti ho detto che sarei cambiato per te e ti giuro, lo sto facendo. Penso tutto il giorno a una sola persona, sei tu. Sei tu l'unica che mi è entrata nel cuore e mi è diventata indispensabile. Mi sono sentito morire prima quando ti ho vista così fragile e ferita e quando hai rischiato di finire sotto la macchina. Non potrei pensare di stare senza di te. Ti prego, credimi, una volta soltanto. Diventa la mia ragazza, è l'unica cosa che voglio. Renderti felice. Lascia che ti renda felice Azzurra.-

Lei non ha staccato per un secondo gli occhi da i miei ma a ogni parola diventavano più umidi.

Sto pregando che lei capisca quanto ci tengo e che mi dia una possibilità, ho bisogno di lei.

Improvvisamente si porta una mano alle guance e si asciuga le lacrime poi, senza dire nulla, mi bacia. Piano, dolcemente all'inizio poi con sempre più passione, come se ne avesse avuto il disperato bisogno. Io ricambio, sollevato che lei mi creda e mi abbia dato una possibilità. Non me l'ha detto a parole ma me lo ha fatto capire in un modo che solo a lei riesce.

Si stacca da me e mi fissa seria:

-Si.-

-Si? Sarai la mia ragazza?-

Those Green Eyes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora