Chapter five

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Mi sveglio presto e cerco di capire dove sono. Mi volto e vedo una ragazza distesa accanto a me, rannicchiata. La luce debole dell'alba illumina i suoi capelli dorati e i suoi lineamenti dolci, sembra una bambina. Di colpo, si gira, sempre ad occhi chiusi e si stringe a me.

Le accarezzo piano la testa, non voglio svegliarla. E' una sensazione nuova per me, avere accanto la mia ragazza e volerla stringere a me per farla sentire protetta. Farei di tutto per questo. Lentamente vedo le sue lunghe ciglia muoversi e piano lei apre gli occhi. L'azzurro-grigio mi incanta e rimango senza fiato:

-Sei così bella.- la guardo mentre si stiracchia accanto a me.

-Sei pazzo. Ma non sei male neanche tu.-

Sorride e si avvicina a me. Poi mi da un bacio veloce sulle labbra e si allontana subito. Fosse per me non le leverei mai le mani di dosso ma è così imprevedibile, mi sorprende sempre.

Non mi sarei mai aspettato che mi avrebbe chiesto di dormire con lei, dopo quello che è successo ieri sera. Invece eccomi qui, disteso sul suo letto.

Azzurra girovaga per la stanza in cerca di qualcosa, è sexy anche con i vestiti extra-large stropicciati. Finalmente trova quello che stava cercando; prende il suo iPhone, lo appoggia sopra un amplificatore e fa partire una canzone.

- Adesso ti faccio sentire la canzone "Mi devo lavare e preparare e mi serve carica".-

Poi mi sorride e inizia a muovere i fianchi a tempo. Credo di averla già sentita, la cantano qualcosa come Direction, non mi ricordo. Vorrei chiederglielo ma sono troppo impegnato a fissarla mentre si lascia trasportare dalla musica e balla sempre più scatenata. Si mette a saltellare per la stanza come una molla e io scoppio a ridere. Cazzo, mi sto innamorando di lei.

AZZURRA'S P.O.V.

-Perchè mi fissi con quella faccia da ebete?- sto allegramente saltellando sulle note di C'mon C'mon dei One Direction mentre lui è seduto sul letto di fronte a me. Scoppia a ridere, si alza e si avvicina a me. Mi prende per i fianchi e mi solleva da terra facendomi circondare la sua vita con le gambe. Poi mi bacia, lentamente e con l'entusiasmo di un ragazzino, mi morde il labbro inferiore.

-Perchè sei fantastica. Ora smettila di tentarmi e va' a farti una doccia veloce prima che ti raggiunga lì dentro.-

Io lo fisso divertita e mi scappa una risatina, mi riappoggia a terra:

-I wanna be your bad girl.- canto sulle note di Nobody Does It Like You di Selena Gomez. Poi gli lancio un'occhiata maliziosa ed entro in bagno, chiudendo la porta.

Quando esco Harry tiene in mano una mia fotografia e la guarda con un'espressione triste. Si accorge della mia presenza dietro di lui e sposta lo sguardo verso di me:

-É tuo padre?-

Guardo la foto, ritirare me e mio padre quando avevo più o meno due anni. Io ero in braccio a lui e sorridevo ancora, spensierata.

Annuisco e prendo un respiro profondo prima di rispondere alla domanda inespressa di Harry:

-Ci ha lasciate. Quando avevo più o meno tre anni. É stata dura, allora non me ne rendevo conto e quasi accusavo mia madre. Quando era ancora con noi la vedevo piangere e le chiedevo come mai, non rispondeva. Le chiedevo se era triste, non rispondeva. Poi se n'è andato ed è cambiato tutto, finalmente sorrideva, era felice. Ho brutti ricordi del periodo insieme, come in alcuni giorni svaniscono in altri ricompaiono e anche se non l'ho più rivisto, non sono mai riuscita a perdonare...- una lacrima mi riga la guancia. Harry me l'asciuga con il suo pollice e mi alza il mento in modo cheio lo possa guardare negli occhi. Il verde familiare delle sue iridi mi conforta e mi sento cullata dalle onde:

Those Green Eyes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora