Chapter Nine

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Ok, ho registrato l'incasso di oggi, spento le macchine, chiuso la porta sul retro. Devo solo uscire e sono libera. Harry sta arrivando.
-Hei amore-
È già qui? Ma aspetta questa non è la voce di Harry...
Mi volto e vedo di nuovo Jason, ha il naso storto, ricordo l'accaduto. Però quella faccia da pervertito non l'ha persa.
-Che ci fai qui Jason?- dico esasperata
-Che c'è piccola, non sei contenta di vedermi?-
Mi appoggia una mano sulla spalla facendomi indietreggiare e sbattere contro la porta della caffetteria.
-Jason vattene-
Lui mi sfiora una guancia col pollice e arriva al mio labbro inferiore prima che io lo spinga via con uno strattone.
-Ehi ehi qualcuno qui si sta comportando male. Volevo solo- mi afferra per le braccia sbattendomi più forte
contro la porta- assaggiare le tue labbra. Avrei dovuto farlo allora. So che mi vuoi ancora-
Tento di scostarmi e liberaremi dalla sua stretta ma mi tiene ben salda e si avvicina sempre di più a me.
Cerco di tirargli una ginocchiata ma anche questa fallisce. È troppo forte per me.
-Jason ti prego, lasciami andare. Mi stai facendo male-
-Male quanto? Oh non è niente in confronto a quello che sentirai fra poco.-
Il mio cuore batte all'impazzata e ormai le labbra viscide di Jason sono vicine alle mie quando vedo una figura
alta e scura venire a passo spedito verso di noi. Harry.
Harry afferra Jason per le spalle e lo sbatte violentemente per terra. Io respiro affannosamente.
-Ti avevo detto di starle lontano. Ti spaccherò quella faccia da cazzo e non solo quella-
Io sussulto:
-Harry... Lascialo andare io sto bene-
Lui non mi guarda ma risponde subito in tono duro e freddo.
-Va' in macchina.-
-No.-
Alza la testa e vedo che i suoi occhi meravigliosi hanno un colore più scuro del solito, come quando è davvero furioso.
-Ti ho detto di andare in quella cazzo di macchina!- urla
Sicura che non ci sia modo di discutere con lui, mi incammino verso la sua Range Rover parcheggiata dall'altro lato della strada. Quando salgo cerco di capire che cosa stia succedendo dove avevo lasciato Harry e Jason ma nel buio sembra tutto confuso e indecifrabile.
Passano i minuti che però a me sembrano ore e Harry non torna. Mi sforzo di capire cosa diavolo stia
succedendo ma tutto quello che ottengo sono colori confusi e qualche verso in lontananza. Anche se non vedo chiaramente so perfettamente cosa sta accadendo. E so per certo che a chi sta andando male non è Harry.
Proprio quando sono con la mano sulla maniglia decisa ad aprire e tornare da Harry per farlo smettere di fare
qualcunque cosa stesse facendo, riconosco la sua figura slanciata venire verso l'auto e tiro un sospiro di sollievo.
Per i 20 secondi successivi sono tranquilla e respiro normale. Il tutto finisce allo sbattere della portiera dalla parte di Harry.
Quando entra, non mi guarda e si affretta a mettere in moto l'auto. Tiene lo sguardo fisso sulla strada
mentre io osservo le sue nocche insanguinate. Non è un buon segno. Ok se non vuole parlare lo farò io.
-Harry. Puoi per favore dirmi che è successo?-
-Che ti sembra?-
-Harry, cosa hai fatto a Jason?-
-Mi stai parlando come se fossi un fottuto criminale che va in giro a pestare gente a caso cazzo!-
-No. Io ti ho soltanto chiesto cosa gli hai fatto. E vorrei che mi rispondessi.-
-Non ti devi preoccupare. Non dovrai più pensarci.-
-HARRY CHE CAZZO HAI FATTO?-
-Avevi detto che non ti dava fastidio quando ti difendevo così-
-C'è differenza dal difendere e ammazzare di botte!-
-Non è quello che ho fatto. Ti ho detto di non preoccuparti. Ora basta.-
Sono veramente incazzata. Come può pensare di fare ciò che fa e poi non degnarsi nemmeno di parlarne con me?
Non rispondo. Mi limito a guardare fuori dal finestrino aspettando di arrivare a casa.
Casa. Giusto dovevo andare da Harry.
-Voglio andare a casa mia-
-Perché?- risponde secco
-Non ne parlerò con te. Portami solo a casa.-
-Azzurra, ti prego...-
-Ti prego cosa? Non posso aprire bocca, non posso chiederti nemmeno se domani leggerò sul giornale di un misterioso
omicidio che tu mi zittisci come se fossi una merda. E dovrei pure venire a casa con te? No.-
La rabbia esplode e con lei anche le lacrime.
-Non l'ho ammazzato se è questo che ti stai chiedendo. Non sono pazzo. O meglio, non l'ho fatto solo perché c'eri tu in macchina.
Sai cosa avrebbe potuto farti se non fossi arrivato in tempo?-
Non rispondo.
-Io ti amo, Azzurra. Più di tutto. Ma sono fatto così, è così che ho sempre fatto. Cerco di proteggere quello che per me è importante e per farlo faccio di tutto. E tu sei indispensabile, come l'aria. Quindi devi accettare il fatto che si, sono un cazzone che si mette sempre nei casini ma per una volta ne avevo il diritto.-
Resto in silenzio ad assimilare quello che mi ha detto. Sono davvero pronta per Harry? Voglio dire, ad accettare il suo lato "oscuro" senza finire per urlare ogni volta? Certo, io lo amo. Però dovremo fare un compromesso perché non starò certo ferma con le mani in mano mentre rischia di finire in un guaio più grande di lui. Questo no.
-Ti prego non lasciarmi da solo stanotte...-
-Shht sto pensando-
Harry scoppia a ridere.
-Che cavolo ridi?-
-Ah... Mi fai impazzire quando fai la ragazza seria.-
-Ehi! Io so essere molto seria! Tanto quanto tu sai essere scemo!-
Gli tiro una piccola sberla sul braccio, mi faccio male solo io come al solito.
-Siiiii certo!-
Faccio finta di tenere il broncio e mi metto a braccia conserte contro la portiera:
-Andiamo a casa. Veloce, prima che cambi idea.-
Lui sorride e accellera.

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