6:Un nuovo nemico

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Vilu's Pov
-Avrei voluto che non sopportassi tutto questo- dice ad un tratto Leòn.
-Non prendermi in giro, so che lo hai ordinato tu ai ragazzi- rispondo quando mi sono calmata.
-Non volevo e non voglio farti del male, l'ha proposto Andrès e tutti sono stati d'accordo, tranne io. Ho cercato di fermarli ma non c'è stato verso- mi spiega.
-Non so che dire...- dico confusa.
-Non devi dire niente- detto questo se ne va.
Dopo poco ritorna con una cassetta del pronto soccorso, si inginocchia alla mia altezza e mi disinfetta le zone sanguinanti.
Non riesco a trattenere un gemito di dolore quando passa l'ovatta disinfettata sulle ferite.
-Scusa- dice solamente.
Una volta che finisce posa l'occorrente nella cassetta.
-Grazie- gli dico.
Gira il mio volto sul lato sinistro guardando la ferita che lui mi aveva fatto col coltello: ci passa il pollice sopra e ci lascia un bacio; poi fa un sorriso davvero sincero e dolce ed esce dalla camera chiudendola.

Leòn's Pov
"Violetta,Violetta, perchè non esci dalla mia mente?"Non potevo pensare sempre e comunque a lei. Quella povera ragazza mi fa tenerezza, non pena non fraintendete: mi preoccupo per lei e non voglio che soffra:
-Ehi amico a che pensi?- mi interrompe Andrès.
-Io? A niente!- dico.
-Pensi alla Castillo no? Non ci posso credere!-ride.
-Non mi sto addolcendo se lo stai pensando-esclamo innervosito.
-E non devi infatti, dai non serve perdere tempo con quella mocciosa- ha un tono davvero maligno.
-Non parlare così di lei!- gli ordino.
-Ehi che succede?- chiede il capo.
-Niente signore-rispondo dopo qualche secondo di silenzio.
-Mm.. voglio crederti... che non succeda che ci siano litigi interni chiaro? Ci indeboliamo solo- detto questo se ne va seguito da Andrès tutt'altro che tranquillo anzi, vedo che sale la rampa di scale a destra e sventola un mazzetto di chiavi, il mazzetto di chiavi: quello della camera di Violetta!
Subito mi precipito ad inseguirlo ma ha già chiuso la porta a chiave:
-ANDRÈS! APRI QUESTA PORTA!- urlo con tutta la voce che ho. Provo a spingerla nella speranza che si apra, ma all'improvviso si sente un grido: Violetta.
Spingo ancora più forte la porta fino a che essa non cade: vedo Andrès picchiare Violetta!
-ANDRÈS!!- lo sposto violentemente da Violetta e gli sferro un pugno in pieno volto: dolorante se ne va.
Mi giro verso Violetta e vedo che è piena di lividi e sangue. Mi siedo vicino a lei e l'abbraccio mentre scoppia in un pianto per troppo trattenuto.
-Sshh piccola, non piangere- le dico dolcemente baciandole il capo.
Dopo qualche lungo minuto smette di piangere e il respiro ritorna regolare:
-Ti ho sporcato la maglia, scusa- dice lievemente; è vero: è bagnata e sporca di sangue.
-Sai che mi importa della maglia!- dico e ride.
-Non ti ho mai sentita ridere, solo piangere, anche di notte quando credi che nessuno ti senta. È stupenda la tua risata- le dico e abbassa lo sguardo arrossendo.
Esco dalla stanza per prendere il disinfettante e un po' d'ovatta, levo la maglia per lavarla e ne prendo un'altra. Quando torno nella stanza Violetta sgrana gli occhi e abbassa lo sguardo:
-Che c'è ora?-dico.
-Leòn.. la maglia...- mi risponde. La metto e decido di stuzzicarla un po'.
-Dai che ti piaceva il panorama...- dico sicuro e becco una cuscinata.
-Stronzo..- dice abbozzando un sorriso.
-Grazie piccola- le dico e ridacchia.
Prendo l'occorrente e la disinfetto: mi sento in un deja-vu.
-Grazie per tutto quello che fai per me- mi dice.
-Non devi ringraziarmi, tu piuttosto scusami, ti ho trattato di merda- rispondo.
-Non ti preoccupare, ti ho già perdonato- nel mio viso si accende un sorriso.
-Ora vado, gliela faccio pagare a quel bastardo- dico innervosito ed esco dalla stanza chiudendola.
Scendo in fretta le scale e mi reco davanti all' ufficio di Gregorio, busso un paio di volte e la porta si apre.
-Signore, faccia convocare Andrès!-gli dico.
-Cosa ha fatto?-
-Ha aggredito senza il suo consenso la prigioniera-
-Cosa!? Lo chiamo subito! Andrès!!- tuona.
-Si capo?- dice Andrès.
-È vero che hai aggredito Castillo senza il mio permesso?-chiede mentre cerco di trattenere una smorfia soddisfatta.
-I-io.... e-ecco....-balbetta ma viene interrotto da Gregorio.
-Non tollero che ci siano comportamenti non autorizzati dal sottoscritto! Ed è già la terza volta che ti riprendo su questo problema! Sei fuori!- dice.
-Cosa!? Non può! N-non....- cerca di difendersi Andrès.
-Certo che posso, e ora vattene e non farti più vedere!- tuona.
-Me la pagherai Vargas. Tu e quella mocciosa- mi dice ed esce dall'ufficio di Gregorio per l'ultima volta...
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Angolo autrice
Ciau ragazzi e ragazze ecco il sesto capitolo spero vi sia piaciuto.
Ho messo anche parti Leonettose contenti?
Un besito y alla proxima vez💋

Amore E Pistole||LeonettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora