4°Capitolo

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Non lo vedevo da ormai una settimana e il suo pensiero era diventato sempre più ricorrente; finché un giorno mi trovai a casa di alcune amiche per fare due chiacchiere, quando loro stesse proposero di fare una passeggiata. Camminammo a lungo per un bel tratto di strada e ad un tratto vidi in lontananza il giovane del chioschetto, appoggiato con la schiena alla vetrata dell'ingresso di un'agenzia per case. Aveva una camicia bianca, dei pantaloni neri e fumava una sigaretta in modo elegante e che mi venisse un colpo egli mi guardava dritto negli occhi. Io continuai a camminare e lo guardai anch'io dritto negli occhi, egli mi fece un sorrisino nascosto a meta bocca io invece rimasi seria. Non si mosse quando gli passai accanto, io trattenni il respiro, il mio cuore palpitava come quello di un uccellino catturato, arrossii leggermente, egli era da mozzafiato, sembrava la scena di un film; avevo tutti i sensi intrisi di lui. Avvertivo un tale disagio a rimanervi accanto, mi chiesi qual è la forza che da un tale splendore, che emozione si è riservata sui suoi teneri lineamenti.
Ho vissuto così poco la vita reale che gli attimi come questi posso solo viverli nei sogni. Non è strano che io pensi così, egli si disponeva in modo tanto ammaliante in un ampio quadro, dove in primo piano si trova sempre lui, con la sua preziosa e segreta persona.

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