Giugno arrivo, le sere erano meravigliose nonostante gli improvvisi acquazzoni. Incominciarono anche a presentarsi dei momenti poetici, in cui io incontravo quel giovane da me tanto ammirato, ma egli mi notava di rado. Poi accadde una sera una cosa unica che mi colpii.
Anzitempo avevo l'abitudine di passeggiare con mia zia per tenermi informa e anche un po per occupare il tempo che avevo libero, persi l'abitudine dopo qualche mese, ma mi promisi che avrei ripreso e così feci.
Era il sei giugno e c'era un tempo abbastanza mite ottimo per fare due passi. Con la compagnia di mia zia, passai sul lungo mare di fronte al chioschetto, ma non lo guardai neanche minimamente all'interno, perché ero per certa che non vi ci era egli dentro dato l'orario.
Mi era solito fare due volte meta lungomare e al ritorno della prima volta, si erano fatte ormai le otto e dieci e successe poco prima il chioschetto che passo un'auto grigio chiaro, ovviamente io avevo capito di chi fosse, la sua e rallento, egli mi guardo per non più di tre secondi e lo guardai anch'io, poi proseguì andando dalla parte opposta alla mia, fui euforica di ciò, mi aveva notato, finalmente sapevo che esistevo ai suoi occhi.
Aveva addirittura rallentato per gardarmi mi sentii onorata ed entusiasta. Quella sera non dormii quasi tanta l'emozione. Era davvero un incanto, un'opera d'arte unica. Un ritratto della bellezza che io avevo ammirato sin da subito e me ne ero innamorata.
STAI LEGGENDO
Sogni D'oro
ChickLitLa vita regala degli spunti, la mente crea. Io ho deciso di sognare e così facendo mi sono innamorata della vita e non solo di essa, ma anche di colui che per me è ancora mistero.