Newt si fermò a pochi passi dal cancello della scuola, la studiò con lo sguardo, salutandola come una vecchia amica, sospirò prima di oltrepassare quel confine che minacciava di inghiottirlo.
Pensarci avrebbe peggiorato solo le cose, meglio buttarsi e basta.
Non poteva crederci che un altro anno scolastico stava iniziando, molte cose erano cambiate in così poco tempo.
Non vedeva Thomas da quel giorno. Gli mancava, gli mancava tremendamente.
Ora che conosceva la sua storia non poteva più tornare indietro, non poteva fare finta di niente, e non avrebbe mai pensato che un ragazzo così bello si portasse dietro una storia così disastrosa... un pò come la sua.
Questa consapevolezza li aveva avvicinati ma allo stesso tempo allontanati.
Si diresse verso il suo caro armadietto che era ancora lo stesso.
Tornare a scuola era strano, Newt si sentiva quasi felice ma non l'avrebbe mai ammesso perchè solo il pensiero della scuola gli dava la nausea. Si perse a osservare i giochi di luce che filtravano dalle vetrate nel corridoio le quali davano sul giardino sorvegliato da vecchi alberi. Lasciò che l'odore della scuola gli rempisse le narici arrendendosi al fatto che quel misto di profumi e odori lo avrebbe assillato per diversi mesi.Ad un tratto però oltre al consueto vociare degli studenti sentì due voci conciate, sembravano due persone che litigavano cercando di non farsi sentire.
Si guardò attorno per cercare la fonte di quelle voci ed ecco che vide Teresa che gesticolava furiosa e Thomas che afflittò cercava inutilmente di aprire il suo armadietto.
<< Sai qual'è il problema? Che non mi ascolti! Non te ne frega un cazzo di me! >>
Il ragazzo in questione alzò gli occhi cerchiati da profonde occhiaie ma non replicò subendo e basta.
<< Sei un idiota! Un idiota! >>
Ora la ragazza urlava attirando l'attenzione delle persone che scorrevano come un fiume in piena accanto a lei,
il bruno guardava tutto fuorchè lei ed ad un tratto vide Newt, i due si guardarono in silenzio, incapaci di distogliere lo sguardo.
Teresa in un momento di ira spintonò Thomas che barcollò sorpreso, Newt non se ne era neanche accorto che eccolo a tirare indietro Teresa con delicatezza per difendere...Tommy.
La ragazza sorpresa si allontanò dal biondo guardandolo confusa, e allora Newt si rese conto che le faceva pena, il trucco era sbavato, le labbra screpolate e i capelli disordinati.
Ogni bacio, carezza, sussurro, era stato falso. Lei era una maschera che Thomas indossava impaurito di mostrarsi per quello che era.
Un singhiozzò scappò dalle labbra tremanti di Teresa che sembrava aver capito i pensieri del ragazzo, si girò verso Thomas nuovamente e ci si buttò a capofitto, spingendolo più forte.
<< Ti odio! >>
Thomas finì contro gli armadietti violentemente e dalla giacca cadde una busta arancione che rovesciò il suo contenuto sul pavimento.
Erano foto.
Il cuore di Newt si fermò, si congelò, solo per ripartire l'attimo dopo in una corsa frenetica.
Si piegò per raccoglierne una con gli occhi spalancati, nella foto le sue labbra stringevano una sigaretta che brillava di rosso intenso, ne raccolse un altra mentre Thomas si nascondeva il viso fra le mani e Teresa strillava come un ossesso. Molta gente si radunò curiosa ma Newt era come ipnotizzato.
Un'altra ritraeva i suoi occhi, grandi e scuri, gonfi e rossi di un pianto recente, poi una di lui mentre espirava il fumo con il viso rivolto verso il cielo e gli occhi chiusi, questa invece lo ritraeva aggiustarsi i capelli con le guance arrossate.
E così le foto continuavano tutte riportavano le immagini di quella giornata, la giornata in cui Alby gli aveva chiesto di parlargli, quella in cui aveva tentato di baciarlo, quella in cui Tommy lo aveva salvato.
Lo stava osservando, lo aveva fotografato.
Newt arrossì alzando lo sguardo verso il colpevole che ricambiava con gli occhi lucidi, forse immaginando che questo fosse furioso. Ma non lo era.
Intato la ragazza continuava a urlare.
<< Lo sapevo! Lo sapevo che lo amavi! Mi hai solo usato. Sei uno stronzo. Sei... sei... >>
le parole le morirono in gola.
Thomas si voltò verso di lei con il viso contratto dalla rabbia, la guardò con sfida.
<< Dillo. >>
Sputò, ma lei rimase muta.
<< DILLO. >>
<< Sei...un FROCIO! >>
<< BENE! >>
Urlò a sua volta il ragazzo e si girò a tirare un pugno tanto forte agli armadietti da ferirsi le nocche che iniziarono a sanguinare, molti urlarono ritrarendosi spaventati.
Newt si fece avanti ma l'altro lo bloccò con un gesto della mano.
<< Lo spettacolo è finito! >>
Ringhiò ai presenti prima di racattare lo zaino, guardò le foto, un pò in mano a Newt e un pò ancora per terra ma scosse la testa e se ne andò.
Come se non fosse successo niente tutti i curiosi si dileguarono andando verso le loro classi.
Sentendosi osservato il biondo si girò verso Teresa che effetivamente lo fissava con un misto di emozioni negli occhi azzurri.
Fece per dire qualcosa ma la voce le si incrinò subito.
Prese la borsa e se la sistemò in spalla.
<< L'ho sempre saputo in fondò. >>
detto questo corse via.
<<Mhh... >>
Newt sobbalzò spaventato, una ragazza si era avvicinata in silenzio e aveva raccolto una delle foto dove il ragazzo si stava accendendo la sigaretta con aria assente.
Se la rigirò fra le mani,
<< Sono Brenda! >>
gli tese la mano e gliela strinse,
<< Newt... >>
<< Sono molto belle, il tuo "amico" ci sa fare! >>
la ragazza aveva i capelli scuri tagliati molto corti e due grandi occhi scuri che saettavano per la foto studiandola, arricciò le labbra carnose concentrata.
Poi tirò fuori un pezzo di carta e una penna e fece segno a Newt di girarsi così si appoggiò alla sua schiena e scribacchiò il suo numero di cellulare.
<< Senti io sono a capo del club di fotografia convincilo a passare Okay? Ciao bel biondino! >>
<< Bel biondino? >>
ma la ragazza era già scomparsa fra la folla.
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Buongiorno radurai!♥
Mi si spezza il cuore a dirvi che sì, il prossimo capitolo sarà l'ultimo...
Non riesco a crederci di essere arrivata alla fine di questa storia.
Comunque, spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Bacioni♥
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Newtmas◆ Pioggia Acida
FanfictionLacrime del cielo che corrodono la pelle, scavano la carne, sbriciolano le ossa, disperdono l'anima.