Gelosie e fiorellini

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Ci stavamo dirigendo a scuola essendo già le 8.00 del mattino ed Isabelle, per farmi iniziare male la giornata, ci disse con tono autoritario -Ragazzi, dopo scuola andiamo a fare shopping-.

-Ottima idea ho proprio bisogno di una felpa nuova. Le mie mi hanno stufato- concordò Jace-Un'altra felpa? Ma Jace ne hai un migliaio e sono tutte uguali!- mi indignai, infatti a me ne bastava solo una.

-Appunto sono tutte uguali. L'hai detto pure tu- mi rivolse in sorriso di chi pensava di aver vinto.

-Vuoi farmi credere che ne prenderai una diversa?- lo guardai con un sopracciglio alzato.

-Ovvio-

Sbuffai e posi fine al discorso.

Ormai eravamo arrivati davanti ai nostri armadietti che per fortuna erano tutti vicini, e vedemmo venirci incontro Richard e Katie.

-Ragazzi venite con noi a fare shopping questo pomeriggio?- chiese Izzy senza dare il tempo a nessuno di salutare gli altri.

-Certo! Vi faremo vedere tutti i migliori negozi di New York!- rispose la ragazza battendo il cinque a mia sorella.

-Perchè?!- esclamò Richard mettendosi le mani nei capelli con aria drammatica - Non ho fatto niente di male per meritarmi questa tortura-

-Dai amore, non essere troppo tragico. Non ti diverti con me mentre facciamo shopping?- gli chiese la fidanzata sporgendo il labbro per ammorbidirlo.

-Certo Katie, mi diverto tantissimo- ironizzò lui alzando gli occhi al cielo.

Lei notando il tono sarcastico del ragazzo assottigliò lo sguardo e incrociando le braccia se ne andò indispettita verso l'aula e Richard fece per seguirla, ma gli afferrai il braccio e sussurrando gli dissi - Non ti preoccupare per questo pomeriggio, anch'io odio fare shopping. Potremo dileguarci mentre si provano i vestiti-

Gli si illuminarono gli occhi e con un sorriso stampato sul viso raggiunse Katie per farsi perdonare.

-L'amore. Che brutta bestia- rise Jace guardando il nostro amico che faceva di tutto per far passare l'arrabbiatura alla ragazza.

-Già... meno male che noi non abbiamo questo problema, vero Jace?- chiese Izzy.

-Assolutamente- disse in risposta il mio fratellastro e Isabelle mi guardò con fare cospiratorio.

-Ragazzi dietro di voi arriva una ragazza dai capelli rossi e ricci accompagnata da un quattr'occhi moro. A qualcuno interessa?-

Jace si voltò immediatamente per osservarla, ma sospirando distolse lo sguardo rassegnato.

Non avevo mai visto Jace così affezionato ad una ragazza che tra l'altro non lo considerava. C'era stata una sua coetanea l'anno scorso che a lui stava più simpatica delle altre, infatti era l'unica di cui avesse accettato il numero di telefono, ma era chiaro a tutti che lui non la considerasse più di una ragazza con cui avere notti di passione.

-Perchè ci dovrebbe interessare?- chiese Jace e io e Isabelle lo guardammo come se avesse detto la più grande stupidaggine mai sentita.

Clary e il moro ci passarono accanto e vidi la ragazza squadrare Jace con astio, mentre il ragazzo la rassicurava - Clary lascialo perdere, è solo un idiota-

Jace sbuffò sentendo le parole di Lewis e in contemporanea la rossa gli rispose -Simon, tu sei sempre troppo buono con gli altri-

-Non è vero Clary. Credo solo che il tuo astio nei suoi confronti sia solo uno spreco di tempo-

-Simon... nessuno può far del male alla persona che amo senza che io inizi ad odiarlo- concluse determinata mentre abbracciava il moro.

Jace, furioso, sbattè un pugno sull'armadietto facendo trasalire me e mia sorella, dopodichè si incamminò verso la sua aula borbottando.

Malec -- Corso di TeatroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora