Appuntamento

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Ero a casa che sistemavo i vestiti che avevo appena comprato durante lo shopping con il mio professore. Devo ammettere che i jeans mi piacevano molto, in fondo erano semplici come il mio stile; mentre la maglia era inguardabile. Non la volevo prendere, infatti ero andato a posarla ma quando feci per pagare Magnus consegnò la maglia dicendo alla commessa che era mia intenzione comprarla ma non avevo il coraggio di ammetterlo.

Mi ricordo che la commessa mi guardò divertita, ma quando Magnus disse -Sa, il mio ragazzo è un po' timido quando deve esprimere i suoi gusti- mi girai verso di lui e lo guardai scandalizzato.

-Visto?- continuò il mio professore parlando con la commessa -Non vuole far sapere a nessuno della nostra relazione-

-Ma no... siete due bei ragazzi e state molto bene insieme. Non dovete nasconderlo- disse con gentilezza la signora.

Il solo ricordo mi faceva arrossire per l'imbarazzo provato, ma il pensiero del processore infondeva in me una piacevole sensazione.

Scossi la testa per non pensare a quella giornata e, richiuso l'armadio, raggiunsi i miei fratelli in cucina.

-Izzy ti prego, ho voglia di sushi!- implorò Jace.

-Jace è la decima volta che te lo ripeto: stasera cucino io.- gli impose mia sorella.

Sentite queste terribili parole sgranai gli occhi e orripilato mentii -Isabelle, mi dispiace moltissimo ma quando siamo usciti dal centro commerciale Magnus mi ha offerto una pizza, perciò non cucinare anche per me, non ho più fame.-

-Magnus, eh?- chiese con un sorriso sornione sul volto.

-Ormai si chiamano per nome...- rispose Jace indifferente.

-Solo fuori dalla scuola- mi affrettai a dire, dato che Izzy stava diventando sempre più divertita.

-Scommetto che quell'eccentrico professore ha scoccato una freccia che ti ha colpito in pieno- mi disse.

-Freccia? Anche lui fa tiro con l'arco? Wow Alec hai trovato uno con cui poter gareggiare- mi propose mio fratello, ma io avevo capito che Isabelle intendeva la freccia di Cupido e non riuscivo a comprendere come Jace, che si vantava per la sua perfezione, potesse essere così idiota da non capire le continue allusioni di nostra sorella.

-Lasciamo perdere... sei un caso perso Jace- gli disse Izzy -Alec sei un pessimo bugiardo ma per oggi ti lascio andare...- Stavo per saltellare dalla gioia con tanto di prese in giro nei confronti di mio fratello che si sarebbe dovuto subire quella tortura, ma quel demone ricattatore di mia sorella continuò la frase -...ma dovrai chiamare "Magnus" e invitarlo a mangiare una pizza, dato che è stato così gentile nell'accompagnarti a fare shopping. Finalmente hai una maglia decente!-

-Le mie maglie sono bellissime!- risposi offeso.

-Certo...- disse Jace ironico -ma non dovremmo andare anche noi a cena con il professore? In fondo siamo una famiglia- chiese a nostra sorella con le mani congiunte a preghiera.

-No, mi dispiace ma non è il tuo professore, quindi solo Alec potrà andarci- rispose -oggi ti ha dato il numero, vero?- annuii -allora cosa fai ancora lì?! Chiamalo!- mi ordinò con il mestolo gocciolante di sugo in mano.

Tornai in camera mia e chiusi la porta per non sentire i battibecchi dei miei due fratelli al piano inferiore.

Digitai il numero e attesi che rispondesse.

"Pronto?"

"ciao... sono Alec" risposi.

"Oh, fiorellino! Che piacere sentirti" disse e sentii un sorriso nascere sul mio volto "Volevi dirmi qualcosa?"

Malec -- Corso di TeatroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora