|| Destroy ||A MALSEY FF❇

2 .

Andammo in gioielleria per prendere il regalo di compleanno per Emma, e mentre camminavo non riuscivo a non pensare ad Ashley. Era "la ragazza dell'estate", così la chiamavo.
Appunto perché ci eravamo conosciute d'estate.
Senza pensarci troppo, lasciai scorrere quei fantastici ricordi.

«Io sono Ashley, ma puoi chiamarmi anche Halsey.» si presentò la ragazza dai capelli blu.
«Piacere,Melanie.» risposi io timidamente mentre le porgevo la mano.
Dopo un mese
«Buon compleanno amore mio» disse Ashley avvicinandosi a me abbracciandomi.
«Oggi siamo solo noi due, niente Nash, Albert, Sally o Ashton. Solo noi, solo noi.» mi sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra.
Cominciò a baciarmi e io ricambiai lentamente, mentre le sue mani si posavano sui miei fianchi e le mie braccia andavano automaticamente dietro il suo collo. «Pensavo che l'unica persona che avrei mai amato sarebbe stato un ragazzo, come Nash» dissi.
«E invece stai con una ragazza. Eh no, oggi niente Nash.» ridacchiò lei.
«Ti amo Mel» mi disse.
«Ti amo anch'io Hals»risposi.

Pensando a quell'episodio cominciai a sorridere.
Ormai era un anno che Ashley se ne era andata, partita per Amsterdam.
Chissà se mai sarebbe tornata.
Chissà se si ricordava di me.
Non ero più certa neanche io di ciò che provavo. Avevo amato solo due persone nella mia vita:
Ashley e... Anche se mi è difficile ammetterlo, Nash.
Ma ora nella mia testa regnava solo la confusione.
E nel mio cuore no.
Sapevo cosa volevo, volevo lei.
Nonostante prima stesse con Albert e io con Nash. Ma ora siamo cresciute, cambiate.
Ma, in fondo, crescere cosa significa? Significa scoprire come si è veramente, cosa si desidera e scoprire nuove cose.
Ero la ragazza più etero del mondo prima di conoscere Ashley Frangipane.

Entrammo in gioielleria, e Ashton disse che eravamo lì per ritirare il regalo per Emma.
L'anziana signora glielo consegnò e Ashton pagò.
«Allora, adesso andiamo al bar dove lavora Emma e gli consegnamo il regalo...» disse Ashton tremante.
Aprì lentamente la scatoletta e vidi che era un bellissimo anello argentato che le sarebbe piaciuto sicuramente.
«E-e ss-e lei dice ddd-di no?» cominciò a fare le prove.
«Ash, andrà bene stai tranquillo» lo rassicurai.
«O-okay. Adesso andiamo» disse con un accenno di insicurezza nella voce.
Cominciammo a camminare, finché non vidi una chioma blu estremamente familiare.
Era girata di spalle. Ashley?
Mi avvicinai alla ragazza e lei si girò. Non...non era Ashley.
Senti qualcosa dentro di me, come se mi stessero staccando un altro pezzettino di cuore.
Le lacrime cominciarono a scendere dai miei occhi facendo colare il trucco, ma non mi importava. Un altra delusione.
Cominciai a correre in direzione del parco abbandonato, e sentivo gli altri urlare il mio nome per fermarmi.
Ma io non li ascoltai.
Continuai a correre, con le parole di Ashley che mi riempivano la testa:

Staremo insieme per sempre diceva. Ma non era vero.

Non ti lascerò mai.

Se dovessi andarmene non piangere, perché tornerò. Invece io la aspettavo da un anno.
E lei non era ancora tornata.

Mi sedetti sull'altalena, continuando a piangere.

«Cos'ho che non va? Sono così sbagliata? Non ho fatto nulla» pensai ad alta voce.

«Non sei tu, sono loro» disse una voce alle mie spalle.

«Loro chi?» chiesi, senza neanche alzare lo sguardo per vedere con chi stavo parlando.

«Gli altri. Quelli che dicono che sei pazza. E sì, lo sei. Lo sono anche io. Ma tutti i migliori lo sono.» continuò.

Alzai lo sguardo e vidi Nash, che mi sorrideva.

Mi alzai in piedi e lo abbracciai.
Lo strinsi fortissimo, come non mai. Lui, essendo molto più alto di me, mi alzò il mento con due dita e mi sussurrò:

«So che lei ti manca, e potrei mancarti anche io, forse quanto mi manchi tu...Ma ti serve tempo per decidere.»

«Nash, io penso di essere tanto confusa... Come è possibile che mi siano piaciuti un ragazzo e una ragazza, quasi nello stesso periodo?» risposi.

«Mhm... Sei Ashleysessuale» disse lui scoppiando a ridere.

«Smettila, Nashy. Io dico sul serio» lo rimproverai, scoppiando a ridere.

«Nashy? Non mi chiami così da tantissimo tempo, Melanie» rispose.

«Zitto, Nashy»

«Com'è che ora ti sto simpatico?»

«Oh, io non ho mai detto di provare simpatia verso di te... Ma tornando al discorso di prima...»

«L'amore è sempre amore,Melanie» rispose Nash.

«E ora andiamo dagli altri, sono delle lumache e sono rimasti indietro.» continuò prendendomi sotto braccio.

Forse non era poi tanto male.