«Possiamo andare da lui?» chiese Ashton con la voce tremolante.
«Certamente, il signor Maker si trova ancora nella sua stanza d'ospedale, la 143. Seguitemi» rispose il dottore con voce meccanica, come se conoscesse quelle parole a memoria.
Lo seguimmo fino alla stanza 143, la stanza di Jason...
Il dottore ci precedeva e fu lui ad aprire la porta.
Ci trovammo di fronte uno scenario tristissimo: Sally che piangeva e che veniva consolata da Albert, anche lui in lacrime, e Ethan che teneva la mano a Jason, parlando senza emozione nella voce.
«Te lo ricordi, amore, quando siamo andati in quel giardino bellissimo? Adesso tu andrai in un giardino ancora più bello, il giardino del Signore. Sono tanto triste che non ci sarai al mio fianco in questa vita, ma ti raggiungerò» disse Ethan.
Mi sembrò di sentire un altra parola, una parola orribile, pronunciata sottovoce da mio cugino:
«presto»
Gli diedi una gomitata, che lui prontamente ignorò.
Che cosa stava succedendo?
Uscimmo dall'ospedale, il silenzio regnava su tutti.
Nessuno sapeva cosa dire.
Mi accorsi solo in quel momento che Emma non c'era.
«Ashton, dov'è Emma?» chiesi.
«Non lo so. E sinceramente in questo momento non me ne frega nulla. Il nostro migliore amico è morto e lei non ha neanche chiamato.» rispose, con un tono di disprezzo nella voce.
Io, però, sapevo che quelle cose non le pensava sul serio. Non del tutto.
Decisi di non parlare, avrei fatto più bella figura, intanto pensavo a Jason e alle cose che mi aveva raccontato su Sally.
Le lacrime ricominciarono a rigare il mio volto, mentre Sally teneva tra le mani l'orsacchiotto che Jason le aveva regalato.
Lo sfiorava delicatamente, sussurrando cose come "fratellone" o "te ne sei andato".
Notando il mio shock, Ashley si avvicinò e mi strinse la mano, facendo intrecciare le nostre dita e forzando un sorriso.
Era troppo brava a fingere, ma io sapevo che il dolore che stava provando era più forte di quello di tutti. Erano migliori amici.
Avevano anche vissuto insieme.
Vidi una lacrima solcare il viso della mia ragazza, e l'asciugai col pollice.
«Andiamo a casa» sussurrai.
Ashton entrò in macchina, seguito da me, Ashley e Nash.
Sally e Albert andarono a piedi a casa di Sally.
Accompagnammo Nash a casa sua mentre Ashley restò da me.
Era orfana e da piccola viveva con i nonni, poi quando loro morirono lei aveva sedici anni e resto in una casa che aveva comprato, poi si trasferì ad Amsterdam con Jason.
Appena entrammo ci sedemmo sul divano, mentre Ashton accendeva la tv.
Il servizio che fecero vedere in tv
ci fece restare senza parole:
«È stata arrestata oggi Emma Roy, con l'accusa di aver ucciso il 29enne Jason Maker. L'auto della ragazza, infatti, aveva delle ammaccature e delle macchie di sangue. Il 18enne Nash Grier,che era presente assieme ad altri amici sul luogo del delitto, pare abbia riconosciuto l'auto e l'abbia denunciata. Domani ci saranno i funerali della vittima.»
Ashton non resse. Troppe emozioni in un giorno.
Svenne, e io e Ashley lo portammo di peso in camera sua.
Era decisamente troppo pesante.
Io continuavo a pensare alle parole di Ethan, e non sapevo che cosa aspettarmi
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|| Destroy ||A MALSEY FF❇
Fiksi RemajaMelanie è una ragazza che sta affrontando un periodo molto difficile della sua adolescenza: È indecisa tra un ragazzo,Nash, e una ragazza, Ashley. Chi sceglierà? Se non vi piacciono le storie GirlxGirl per favore non leggete. Grazie:-*