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Appena io e Nash ritrovammo gli altri, che non mi chiesero nulla del perché ero scappata piangendo, andammo verso il bar dove lavorava Emma.
Durante il tragitto, Albert mi chiese:
«Allora, Melanie, tra poco ci sarà il tuo compleanno, non sei felice?
Cosa vorresti?»

Voglio lei... O ,forse, voglio lui?

«Non lo so, ma non dovete per forza prendermi un regalo!» risposi forzando un sorriso.

Guardai Sally, che a differenza di tutti gli altri, era pensierosa.
Gli altri ormai si erano abituati a questi miei attacchi di sensibilità, e non se ne preoccupavano più di tanto. Ma lei no. Essendo la mia migliore amica era quella che si preoccupava più di tutti, persino più di Ashton. Sapeva che dentro di me qualcosa non andava, e cercava in tutti i modi di aiutarmi.
Quando subivo le solite prese in giro a scuola, che ormai non frequentavo più, lei c'era sempre per difendermi.
«Piangere, sai solo piangere.
Piagnucolona, quanto sei ridicola» dicevano.

«Voi non sapete niente su di lei!
È meglio di tutti voi messi insieme» diceva Sally per difendermi.

«Siamo arrivati...» disse Ashton,nervoso.

Entrammo e vidi che mio fratello teneva il braccio con la scatoletta
in mano dietro la schiena, per fare una sorpresa alla sua ragazza.
«Buongiorno,desiderate?» disse Emma girata di spalle, e quando si voltò e ci vide disse:
«Ah, siete voi, ciao ragazzi.»

«C-ciao Emma... Io ecco ...ehm... ehm vvv-vvu-oo ... SHISH!» disse Ashton senza rendersi conto di ciò che diceva.
«Non capisco, Ashty» disse Emma.
Io mi battei la mano sulla fronte, scuotendo la testa.
Ashton prese un bel respiro,tirò fuori la scatolina da dietro la schiena e disse:
«E-Emma Roy, vuoi s-sposarmi?»
Lei per tutta risposta urlò un "sì" e si gettò oltre il bancone per abbracciare Ashton.
«Certo che lo voglio! È il regalo di compleanno migliore che abbia mai ricevuto!» disse sorridendo.
I due si baciarono teneramente suscitando un "awww" intenerito da parte nostra.
Decidemmo di tornare a casa, e di organizzare una cena in onore dei due fidanzatini che a breve si sarebbero sposati.
E sarei stata felicissima anche se lei fosse venuta ad abitare a casa nostra.
***
«E per gli sposi hip hip» disse Albert, ormai ubriaco.
«Hurrà!» rispondemmo noi in coro.
«Amore mio zuccheroso,piccola cucciolina» continuò.
«Va bene, arrivo» disse Sally raggiungendo Albert, che si stava dirigendo verso il bagno.
Si voltò verso di me e mimò un "ci vediamo dopo" con le labbra.
"Proprio nel mio bagno?" pensai, sbuffando.
«Mellie, vieni qui» mi chiamò Ashton. Odiavo quel nomignolo, era quello con cui mi chiamavano i miei genitori.
I genitori che mi odiavano, che non rispettavano le mie scelte e i miei desideri. Anche io li odiavo.
Allora io e Ashton, appena lui ebbe compiuto 23 anni, circa un anno fa, ci trasferimmo a Miami.
«Non chiamarmi Mellie» dissi, avvicinandomi a lui.
«Tra poco sarà il tuo compleanno» disse, ubriaco.
«Sì Ash, lo so.» risposi.
«Scommetto che vuoi un altro orsacchiotto per la tua collezione ahaha buhuh» continuava a dire cose senza senso.
«E magari ti porto dal parrucchiere per farti sistemare quei capelli che sono così...» continuò Ashton indicando i miei capelli bicolore spettinati.
«Basta Ashty, andiamo a dormire» lo interruppe Emma.
«Buonanotte» ci salutammo.
Eravamo rimasti solo io e Nash, che era l'unico maschio sobrio.
«Allora... Sally e Albert?» chiese Nash per spezzare il silenzio.
«Sono in bagno da un bel po'» risposi, e appena dissi questo sentii la porta aprirsi.
«Ahah piccola la Sally non ha neanche il coraggio...» disse Albert spintonando leggermente la ragazza.
«Smettila Albert.» tagliò corto lei camminando nella mia direzione con gli occhi gonfi di lacrime.
La abbracciai e vidi che tremava.
«Cosa è successo?» chiesi, guardandola negli occhi. Era alta quasi quanto me.
«Voleva... Voleva farlo»disse soltanto.
«E quindi? Cosa è successo?» continuai.
«L'ho respinto dicendo che non mi sento pronta e lui...»
«Cosa ti ha fatto?»
Sally non rispondeva, si teneva il braccio sinistro mentre si mordicchiava il labbro.
«Cosa ti ha fatto?» ripetei, posando una mano sul suo braccio.

«Ahi!» disse.

«Fammi vedere» le intimai, sollevandole il braccio per controllare.
Abbassai lentamente la manica della sua maglia e vidi con orrore che il braccio di Sally era pieno di lividi e tagli.
«Ma cosa cazzo...» disse Nash, osservando il braccio della ragazza.
«Perché l'hai fatto?» urlò Nash ad Albert.
«Perché lei è Ashley e Ashley è una troia perché è lesbica e ci prova con la mia migliore amica mentre sta con me e poi lei ha i capelli blu ed è troia perché si fa chiamare anche Halsey e meritava una punizione hihihi» Albert continuava a dire cose senza senso e a ridere come un cretino. «Senti stronzo, lei non è Ashley, è Sally. E ora vai a dormire che domani facciamo i conti» gli ordinai.
«Però domani non vado a scuola,mammina ahah» disse.
«Tranquilla, non succederà più» la rassicurai.
«Pensava che fossi Ashley...» disse soltanto.
«Andiamo a dormire» dissi, e andammo al piano di sopra.
Io e Sally in camera mia e Nash nella camera degli ospiti.

|| Destroy ||A MALSEY FF❇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora